venerdì 26 dicembre 2008

VENTRILOQUI 2

Ma allora è un vizio!

Per la seconda volta il giornalista Luigi Luminati è riuscito a far parlare Mascioni senza che avesse parlato! (il Resto del Carlino - cronaca di pesaro del 24.12.08 - vedi commento).

A questo punto ci chiediamo ma è Mascioni che parla per bocca di Luminati o viceversa?

Liberix

domenica 21 dicembre 2008

BACHECHE ABUSIVE?

Bacheche di partito ( abusive ? )

In occasione dell'incontro programmato il 31 Luglio tra Giuseppina Catalano e i cittadini della 8° circoscrizione, nella mia qualità di consigliere di circoscrizione, avevo chiesto alla presidente della stessa se potevo utilizzare le bacheche politiche presenti sul territorio, per l'affissione di un volantino che reclamizzava l'incontro.

Ottenuta una risposta negativa in quanto tali bacheche erano da sempre ad uso esclusivo del gruppo di maggioranza, ho inoltrato in data 09 Settembre una regolare interrogazione al presidente Sandrina Camilli per conoscere nel dettaglio il numero delle bacheche politiche presenti sul territorio, quanto la maggioranza paghi per l'affitto delle medesime, per l'occupazione di suolo pubblico, e per i diritti di affissione in quanto le locandine poste restano in visione ben oltre il tempo dell'evento pubblicizzato .

Inoltre, supponendo l'abusività di tali bacheche, chiedevo di conoscere quale regolamento comunale definiva il loro utilizzo .

Ovviamente non ottenendo risposta, ho provveduto in data 18 Ottobre, con una seconda interrogazione scritta, a chiedere, se provato che tali bacheche sono effettivamente abusive, il loro battimento su tutto il territorio comunale .
Anche questa volta non ho ottenuto nessun riscontro, ho così chiesto ai consiglieri Alessandro Di Domenico ( PdL ) e Giuseppina Catalano (Liberi x Pesaro) la formulazione diretta al Sindaco di una interrogazione per ottenere una risposta .
Nell'ultimo consiglio comunale la risposta era stata delegata all' assessore Pecchia che, arrivata in ritardo alla seduta, ha eluso la risposta .

La prossima convocazione del consiglio ( lunedì 22 Dicembre ) prevede una seconda ripresentazione delle medesime interrogazioni . A rafforzare e documentare l'interrogazione di Giuseppina Catalano sono allegate anche le mie due precedenti.

Il segnale forte che vorrei dare con le mie interrogazioni è che anche un semplice consigliere di circoscrizione può arrivare a chiedere in presenza di abusi ( di potere, di arroganza e quant'altro ) una cosa drastica : l'abbattimento su tutto il territorio comunale di quelle bacheche che da sempre rappresentano una forma esclusiva di comunicazione della maggioranza.

Roberto Cucchi
Consigliere dell 8° Circoscrizione
Pozzo Alto – Borgo S.Maria – Case Bruciate

sabato 20 dicembre 2008

X PESARO, INSIEME


Tre settimane fa, in questa stessa sala, comunicavo ai nostri concittadini le linee programmatiche che intendo proporre alle elezioni amministrative del prossimo anno e ribadivo la mia candidatura a sindaco come garanzia di quel programma e di quella volontà di cambiamento ritenuta necessaria per la città.

Una necessità di cambiare, che passa unicamente attraverso il cambio del governo.
Un governo che in sessanta anni di gestione, senza il ricambio salutare di una alternanza democratica, è stato privato dell’indipendenza, sotto il peso dei legami invisibili e inestricabili che si sono stratificati e fossilizzati nel tempo e hanno progressivamente condizionano la vita pubblica ,sotto il peso di un crescita impropria della politica che riesce oggi solo a guardare se stessa, confondendo la propria immagine con quella della collettività .

CAMBIARE È DUNQUE NECESSARIO
E CAMBIARE È ANCHE POSSIBILE

Oggi si presentata l’opportunità di fare un passo in avanti e di iniziare a rendere concreta questa volontà.
Altre forze politiche hanno riconosciuto in questo CAMBIARE E’ NECESSARIO” la loro identica volontà e hanno visto nel candidato sindaco dei liberixpesaro la persona che meglio poteva costituire la garanzia di impegno e coerenza nel raggiungere questo obiettivo.Tre di esse hanno dunque deciso di rinunciare ad un loro candidato per sostenermi come unico candidato, dando così maggiore peso all’affermazione : CAMBIARE SI PUO’.

Un sindaco nuovo può fare la differenza, ma la strada che bisogna percorrere per vincere e così operare il cambiamento è quella di arrivare al voto avendo scelto un unico candidato a garanzia e dimostrazione dell’esistenza di un largo fronte di forze che vogliono il cambiamento al punto di fare ciascuna un passo indietro per dare a quel candidato la forza di vincere.

La decisione di accettare di essere il candidato sindaco di altre tre forze politiche è dunque una semplice manifestazione di coerenza ,ma è anche il riconoscimento che questo è un primo forte segnale positivo da parte di quel mondo politico che dice di volersi assumere la responsabilità di cambiare . Decisione che ho preso nell’indipendenza e nella assoluta trasparenza, perché niente mi è stato chiesto in cambio se non di garantire anche per loro il percorso del cambiamento e perché resta chiaro il mandato di proseguire nella strada della ricerca di un unico candidato per tutto il fronte del cambiamento

Da qui dunque, da una posizione di indubbia maggiore forza, non tanto per i numeri quanto per la coerenza e l’etica che esprime, io continuo e continuerò a interpellare tutti gli altri candidati che vogliono il cambiamento, per confrontarmi con loro e decidere assieme a loro chi sarà il candidato unico, secondo il criterio della maggiore efficacia per il raggiungimento dell’obiettivo di vincere e secondo un metodo di democrazia , che ne costituisca la solidità e la non ricattabilità.
Non ci sarà da parte mia un solo passo indietro rispetto a questo che sento e assumo come impegno. Continuerò a cercare sino in fondo la sintesi su un unico programma e su un unico candidato del fronte del cambiamento e se qualcuno mi dirà di no, se ne dovrà assumere la responsabilità di fronte a quella parte sempre più numerosa di cittadini che invece questo cambiamento vogliono e richiedono.

Voglio aggiungere un’ultima considerazione
Ho fatto la mia scelta di vita spinta dal bisogno di esprimere la solidarietà alle persone, ho fatto la mia scelta politica sulla base della tensione della sinistra alla giustizia sociale.
Scrutando il percorso che mi ha portato fin qui, posso verificare come ogni singolo passo sia giustificato dalla coerenza al principio della condivisione con le persone dell’impegno civile per il bene della collettività cui apparteniamo.
Oggi ritrovo nelle persone che mi scelgono come loro candidata, la condivisione di una forte preoccupazione per il bene di questa città e di un progetto che è in grado di determinare il cambiamento è necessario a ristabilire il diritto ad essere cittadini e non sudditi e la consistenza reale del loro futuro.
Questo basta a dare spessore e validità a un percorso che posso accettare e a rendere giusto il grazie che rivolgo a chi mi sceglie.

Giuseppina Catalano

domenica 30 novembre 2008

X PESARO


ALLA CITTA'

La conferenza stampa di ieri (leggi sotto rasegna articoli) ha confermato la consapevolezza dell’ importanza che la lista civica “Liberi x Pesaro” riveste nello scenario politico della città, ne ha riconfermato la coerenza che ne fa un punto di riferimento e ha accreditato come mai prima l’autorevolezza del suo candidato sindaco e del suo programma.

Erano presenti tanti cittadini, ma anche tanti esponenti di forze politiche, compresi quelli di governo, che pur senza fermarsi, hanno occhieggiato più volte il pubblico della sala rossa, pubblico attento, partecipe…e numeroso.

Il risultato più forte è il messaggio arrivato a tutti: noi abbiamo chiara in mente una strada da percorrere e abbiamo filo da tessere.
I fatti dunque ci dicono che dipende solo da noi imprimere alla nostra storia un’accelerazione determinante, ma è venuta l'ora dell'impegno concreto di tutti.

Di chi ha seguito da vicino il percorso della lista civica, di chi la riscopre nella sua attualità e di chi la scopre oggi come contenitore possibile e attendibile del suo desiderio di impegnarsi per la città.


Contattateci, lasciate pure qui i vostri messaggi, pubblicheremo solo eventuali commenti .

venerdì 21 novembre 2008

LUNGIMIRANZA ELETTORALE

Pesaro non è un paese per giovani

Negli anni ottanta un tragico incendio in un cinema di Torino determinò una nuova prassi per il rilascio delle licenze di pubblico esercizio indicando nel Comandante dei Vigili del Fuoco il primo e diretto responsabile dell'autorizzazione. Questa scelta ha determinato una situazione di immobilismo, per cui aprire un nuovo locale da ballo è quasi impossibile, mentre le vecchie autorizzazioni vanno avanti con proroghe e adeguamenti alle normative.

In alternativa un sindaco può decidere di concedere un' autorizzazione ad esempio per motivi culturali. E' quello che è successo a Pesaro, che ha visto così nascere una discoteca in posizione privilegiata su una spiaggia del lungomare, aperta nel periodo estivo quando anche in città c'è più offerta, e chiusa d'inverno quando veramente non ci sono tante possibilità di incontro per i giovani.
Un sogno impossibile per chiunque, che avrebbe dovuto essere realizzato in altre zone della città che sarebbero molto più adatte perché più isolate da residenze private e attività alberghiere.

A Pesaro ci si muove così, senza un criterio, senza progetto, per cui nell'area turistica di ponente, dove si trova la suddetta discoteca, si può suonare musica, mentre nell'area di levante no. In quel punto della spiaggia si può fare tutto: ballare, mangiare e stare sull'arenile, nel resto delle spiagge no.
Anche per i circoli culturali la politica del Comune ha due pesi e due misure, infatti quelli che facevano veramente e costantemente attività culturali, sono stati talmente osteggiati da essere indotti a chiudere, mentre quelli che si preoccupano unicamente di vendere birra a un prezzo più basso prosperano, hanno sedi nuove in comodato e lunga vita. Poi ci sono gli eventi, ben pochi in verità nel corso dell'anno ma sempre d'estate abbiamo addirittura due notti bianche, una del Comune e l'altra del Partito. Tutte queste contraddizioni, apparentemente senza senso, sono il frutto della totale mancanza di un “piano giovani” che si preoccupi dei nostri figli e quindi del futuro della nostra città. Non soltanto non esiste un progetto generale e organico che si occupi del divertimento dei giovani, ma nemmeno della crescita, della formazione, dell'informazione e delle opportunità di lavoro. Le scelte operate rispondono unicamente a una logica di improvvisazione totale che premia solo singoli soggetti prescelti. Quindi: niente spazi per suonare nella città di Rossini, niente luoghi pubblici per incontrarsi, esprimersi e crescere. Di conseguenza: nomadismo notturno nei weekend e pericolo sulle strade.
Ma se fino ad oggi non si è fatto niente per affrontare il problema ora finalmente l'Assessorato per la Sicurezza ha deciso di sponsorizzare un locale privato virtuoso che offre l'accompagnamento a casa a chi ha bevuto. Peccato che sia nel Comune di Fano!!

Italo Campagnoli

giovedì 13 novembre 2008

MIO DIO, COME SIAMO CADUTI IN BASSO!


Mio Dio, come siamo caduti in basso!

di Giampiero Donnini
Pubblicato da TYPE news

In base all'attuale legge elettorale, che nessun partito ha mai pensato di cambiare, sono entrati in Parlamento una serie impressionante di spostati.

Tutti funzionari di partito inadeguati al ruolo e senza alcun rapporto con la realtà, che hanno sostituito il tradizionale elettorato. Questa è gente che diventa deputato o senatore per grazia ricevuta dai segretari di partito, i quali come tutti gli uomini di potere di questo nostro scellerato Paese, amano soprattutto i lacchè e gli zerbini con poco cervello, senza accorgersi che gli uomini più servili spesso si trasformano nei più infidi.


Come anche i paracarri ormai hanno notato, la politica in Italia è defunta da tempo. Il problema di questo battaglione di politicanti senza patria e senza morale è solo la oro sopravvivenza, connaturata al dilagare di una partitocrazia senza partiti, di un ideologismo irresponsabile e senza ideologie.


Dalla fine della prima Repubblica va in scena soltanto una finta guerra fra due realtà inesistenti: la Politica e l'Antipolitica. I primo partito di destra , che ha adottato una definizione pescata dall'estrema sinistra, Popolo delle Libertà, è modellato su un tipo di organizzazione aziendale sconosciuta nel resto delle democrazie europee. E' infatti un partito che non fa congressi, che al suo interno no discute niente, che è appeso agli umori del suo presidente o duce. Il primo partito della sinistra, i DS, si è recentemente dissolto per dar vita al Partito Democratico e ancora non possiamo prevedere come andrà a finire. Di certo si sa che è composto da persone che sanno discutere di tutto e del contrario di tutto, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.


Con due perni così fragili e due formazioni minori e minime, la politica e ormai ridotta a puro marketing elettorale. sei mesi di campagna per i teatri e in televisione, poi dopo ,le elezioni, ognuno andava per conto suo: il governo non governava l'opposizione non si opponeva, le segreterie non controllavano gli eletti. Tutto questo, come ben ricordiamo accadeva sino all'ultima legislatura.


E allora? In attesa di veder all'opera la legislatura attuale, la soluzione migliore per noi sarebbe stata quella di ricominciare con una generazione di trentenni, sia a destra che a sinistra. Ma siamo un paese di vecchi, ai quali il nuovo dà un senso di nausea. eppure la legge elettorale con lo sbarramento al 5 per cento e una riforma del bicameralismo avrebbero portato benefici effetti. semplici cose, come si può vede, pensate dal cittadino comune. Eppure esenziali per non riconsegnare il il destino di un governo e di un Paese ai Mastella e agli Storace di turno.

sabato 8 novembre 2008

AVANTI TUTTA !

Dal Resto del Carlino del 5.11.08
Il ritorno della Catalano «Sono sempre in campo»
«I Liberi rilanciano con programma e candidato»


E’ stata la prima a scendere in campo, Giuseppina Catalano, candidata a sindaco dei LiberiXPesaro, poi ha atteso l’evolversi della situazione nel Popolo delle Libertà, adesso, però, rilancia il suo essere sul tavolo delle trattative per un’alternativa al centrosinistra.
Dottoressa Catalano, lei si sente ancora candidata a sindaco?
«Ovviamente sì, soprattutto adesso che sono ormai superati tutti i rinvii chiesti da un anno a questa parte dal centrodestra per indicare il suo candidato sindaco, premessa indispensabile per attivare la scelta del candidato sindaco unico. L’ultima scadenza, legata alla costituzione del Pdl ha fatto registrare anch’essa una fumata nera...».
Però la Lega Nord ha messo sul tavolo un suo candidato, Dante Roscini...
«La Lega Nord ha iniziato un suo percorso , è verosimile che altri partiti o movimenti ne seguano l’esempio e stanno manifestandosi altri competitori per la battaglia per le prossime amministrative. Questa situazione porta a considerazioni oggettive ed a riflessioni sul possibile futuro».
Cioè?
«Oggettivamente bisogna prendere atto che l’alleanza per il cambiamento così come era stata presentata alla città un anno fa, da nove sigle tra partiti e movimenti, ha perduto la sua efficacia aggregante e propulsiva. Non bisogna nemmeno scandalizzarsi per questo, poiché si tratta di un travaglio che ha accompagnato e accompagna tuttora sia il Pd che il Pdl, protagonisti del bipolarismo politico, che, attanagliati dalla ricerca di un nuovo che non riescono a districare dal vecchio, e così lasciano sul terreno pezzi importanti del nuovo che proclamano di rappresentare».
Esempi?
«Il Pd, ade esempio, non è in grado di mantenere quella promessa così qualificante, rappresentata dalle primarie e nell’opposizione il progetto dell’alleanza per il cambiamento si è arenato».
Si ricomincia da capo?
«Ciò non vuol dire che sia stato abbandonato il progetto di cambiamento, ma che bisogna mettere in campo altre strategie. Strategie che tengano conto della necessità del Pdl di tenersi le mani libere ancora per qualche tempo, senza indicare nessun candidato, ma anche della necessità di altre componenti dell’opposizione di riprendere a parlare con la città e di far progredire percorsi già iniziati».
Ognuno per la sua strada?
«In realtà si tratta di strategie che lasciano ampia libertà di movimento a ciascuno, ma che, per non restare velleitarie ed autoreferenziali, devono tenere aperta sino all’ultimo momento la possibilità di un accordo politico e programmatico».
Con il Pdl?
«Con il PdL certamente, nel momento in cui avendo raggiunto la sua coesione interna sarà in grado di confrontarsi e di esercitare in pieno il suo ruolo. Ma senza pregiudiziali con chi abbia qualcosa di valido da proporre per cambiare».
Con Maurizio Sebastiani, dunque?
«Siamo disposti a parlare con lui».
E se rispuntasse fuori una candidatura del senatore Giuseppe Mascioni?

«Siamo disposti a confrontarci con lui...».
Non avete preclusioni, dunque?
«Nessuna preclusione ideologica, ovviamente. La lista civica “LiberiXPesaro”, riprende a parlare con la città attraverso il suo programma ed il suo candidato sindaco. Si fa traino della concretezza della competizione con la proposizione di quei contenuti programmatici che, giustamente, la città chiede per capire di cosa i vari schieramenti politici stanno realmente parlando. Il primo passo infatti, molto a breve, sarà quella di precisare in una conferenza i punti programmatici».
Si rilancia la candidatura, dunque?
«I “LiberiXPesaro” hanno deciso di riprendere in modo autonomo il proprio cammino forti di un programma e di una candidatura a sindaco. Ma restiamo aperti ad ogni confronto costruttivo, pronti a cogliere l’opportunità di un’alternativa ormai matura, che passa attraverso un vasto schieramento, coeso e capace di una forte intelligenza politica».

martedì 14 ottobre 2008

VENTRILOQUI

Ci scuserà l'Onorevole e ancor più il buon Luminati se ci siamo permessi di scherzare, così, un pò con loro, ma l'articolo apparso sulla prima pagina del Carlino di qualche giorno fa ci aveva fatto veramente sorridere e ci sembra adeguato ricordarlo con un pò di ironia.

Riuscire a far parlare in un lungo articolo un politico che non si pronuncia da anni non è impresa da poco.

Eppure alla fine un dubbio rimane: ma è Mascioni che parla per bocca di Luminati o Luminati che parla con la bocca cucita di Mascioni? Non importa, scambiate le facce e il risultato esilarante non cambia.

A seguire, nei commenti, l'articolo in questione e quelli più veri e diretti (cioè firmati dagli interessati) di questi ultimi giorni.

martedì 7 ottobre 2008

I VOLTI NUOVI DELLA POLITICA

Qui di seguito l'articolo inviato da Giuseppina Catalano alla stampa sull'Ente Fiera.
A seguire, nei commenti, le risposte succesive



I nostri soldi

Se accade che si spendano 4 milioni di euro a Campanara per il nuovo ingresso che introduce al nulla strutturale e progettuale del quartiere fieristico e se altrettanti milioni di euro sono in previsione per la palazzina centrale per uffici e conferenze, deve necessariamente cambiare qualcosa perché questa città possa sperare di avere un futuro.

La vicenda della Fiera di Campanara è emblematica del groviglio di legami tra impresa e amministrazione che danneggia i cittadini da cui provengono i danari pubblici investiti , ma danneggia anche gli stessi operatori del settore, se solo si volesse dare ascolto all’allarme portato dalle lucide diagnosi fatte da quelli tra loro che più hanno titolo a farlo.

La diagnosi è severa, la struttura non risponde più ai bisogni di moltissime imprese e lo stesso utilizzo che ancora ne fa una parte dell'imprenditoria del territorio locale, deve rapportarsi con il costo per la collettività e con quanto la collettività ne ricava come beneficio. Voler a tutti i costi farla ripartire significa praticare un accanimento terapeutico che assorbe e consuma inefficacemente le risorse della collettività.

Se a questo si aggiunge l’ irresolutezza della regione che a pochi mesi dalla scadenza dei termini ,dopo cinque anni, non ha ancora provveduto agli atti amministrativi propedeutici per la realizzazione del polo unico fieristico marchigiano, si ha il quadro completo di quanto può essere devastante per una comunità, il saldarsi tra loro della mancanza di progetti e dell’abitudine alla latitanza delle istituzioni.

Non è certamente facile trovare una soluzione, ma è possibile costruirne le premesse indispensabili. Si può pensare a un villaggio permanente del mobile o all’utilizzo di un struttura che gode di una indubbia posizione strategica per qualcosa che veda lavorare assieme l’università e le realtà industriali del territorio. Si può pensare di cedere la zona ad un consorzio di privati mantenendovi una parte per servizi pubblici. Tutto può andare bene, ma in ogni caso, prima di investire risorse e fare spese, bisogna sapere qual è il progetto che si vuole realizzare, mettendo attorno ad un tavolo imprenditori e città per capire quale sia la cosa migliore da fare per rendere la Fiera di nuovo competitiva, in grado di camminare senza sperperare le risorse della collettività.
Giuseppina Catalano

giovedì 2 ottobre 2008

SINDACA

Intervista al Resto del Carlino del 28.09.08




GIUSEPPINA CATALANO, consigliere di «LiberixPesaro», si sta accendendo il clima elettorale: lei si sente ancora “candidato sindaco”?

«Non solo mi sento candidato sindaco — risponde —, ma rivendico di essere, dopo oltre un anno dalla mia scesa in campo, ancora l’unico candidato disposto alla competizione elettorale, anche se da “sinistra” e da “destra” tendono a dimenticarlo».
Ma la lista civica di Sebastiani? E quella ventilata di Mascioni?
«Al massimo possiamo dire che, da meno di un mese, ci sono due candidati a sindaco. Per un terzo, aspettiamo che ci sia davvero».

L’alleanza per il cambiamento e la lista civica “LiberiXPesaro” in particolare, vorrà aprire un confronto con questa ed eventuali altre liste civiche?
«Noi “liberi” siamo capaci di parlare con tutti, ma il confronto è possibile solo sulle cose che si propongono nei programmi. Pesaro è oggi una città senza sufficienti risorse come risultato dei costi che la città paga ai bisogni della politica gestita dai funzionari, che ha bisogno di creare sempre più posti da distribuire, più consulenze da affidare, più appalti a ditte esterne. E’ una città dove il Comune ha appaltato tutto ciò che è redditizio. Il confronto lo faremo con chi, come noi, intende governare andando a rivedere ogni singolo accordo, dalle municipalizzate all’ente ospedaliero, dalla gestione dei parcheggi a quella delle riscossioni, dalle spese alla resa della macchina comunale».

Lei sembra in dissenso con la decisione dell’assessore Mezzolani di costituire gli Ospedali riuniti di Pesaro e Fano…
«Non contesto all’assessore regionale il potere di dare un’indicazione politica con la costruzione degli Ospedali riuniti, ma non è accettabile che non ci abbia ancora detto di quali contenuti la regione intende riempire questi “ospedali riuniti”. Per realizzare un polo sanitario nord forte, occorrono il Dea, il “trauma center”, la Neurochirurgia, la Cardiochirurgia, la neonatologia, il percorso per la gravidanza a rischio, le tecnologie innovative per il laboratorio analisi, per l’anatomia patologica, per la diagnostica per immagini, per la radioterapia e per la medicina nucleare. Occorre un forte sinergia con il territorio per i programmi di diagnosi precoce e prevenzione primaria, per l’assistenza domiciliare, per la riabilitazione e per la disabilità. Per questi contenuti le garanzie sono inesistenti o insufficienti».

Il problema sembra consistere anche nella incertezza di dove collocare queste eccellenze sanitarie..
«Se la Regione ha davvero la volontà di investire sul polo sanitario nord, dove collocare le strutture è meno importante. A Pesaro, a Fano. L’importante è che queste strutture ci siano e si sappia chi, a Pesaro e a Fano, le deve far funzionare».

Sulla sanità le sue idee sembrano chiare, ma un sindaco non può pensare solo alla sanità…
«Le idee le ho chiare anche su altri aspetti. Pesaro ha un bisogno disperato di sviluppo. Ritengo vincente un patto con gli imprenditori della città perché siano partner in un progetto strategico che privilegi le infrastrutture e la viabilità, rispetto a una politica del mattone residenziale, che sta dimostrando i suoi limiti economici e la sua insostenibilità ambientale. Penso soprattutto alla possibilità di aprire i confini di Pesaro intervenendo sull’area delle caserme e della stazione. E per sviluppare turismo e cultura basta realizzare quella che ormai è la scoperta dell’acqua calda, il connubio stretto e continuativo tra la vocazione rossiniana e il tessuto socioeconomico della città. Per fare di Pesaro la “città di Rossini” così come Salisburgo è la città di Mozart».

Altri aspetti?
«La fragilità e la sicurezza sociale, tutelando le famiglie numerose, gli anziani, i disabili, gli immigrati. Per loro si devono trovare soluzioni. Abbiamo affrontato da poco in commissione il regolamento degli alloggi di edilizia popolare. Ecco, mentre ci sono famiglie e singoli che devono attendere ancora anni, esistono fondi per l’edilizia popolare che restano inutilizzati perché non si sa decidere su che sito realizzarla. E così vanno a rilento anche le strutture per i disabili e per la riabilitazione. Un sindaco che pensa che questi aspetti siano prioritari e decide di farsene carico sino in fondo, è in grado di dare una spinta risolutiva alla loro realizzazione».
Come risolverebbe il problema degli inerti del porto?
«E’ nel potere del sindaco emettere ordinanze se vi è il ragionevole dubbio di un pericolo per la salute dei cittadini. Non aspetterei che la gente si ammali, perché, a quel punto, si potrà solo curare una salute che non si è saputo tutelare».

Che dice sulle vicende dei parcheggi e videored?
«Per racimolare soldi, il Comune non deve accodarsi a comportamenti speculativi, facendo inoltre guadagnare una società privata. Deve razionalizzare le spese e migliorare e orientare meglio gli investimenti. Bisogna discutere delle tariffe dei parcheggi e della loro eccessiva estensione e investire i proventi a vantaggio di una trasformazione efficace e positiva della viabilità, dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Bisogna progettare una nuova mobilità a tutti i livelli che consenta di eliminare una parte di traffico automobilistico,di incrementare l’uso del mezzo pubblico e dei mezzi alternativi privati, di mettere in atto politiche di formazione e di informazione per l’utilizzo di auto condivise per raggiungere i luoghi di lavoro. Bisogna approntare seriamente un progetto moderno di collegamento metropolitano in linea con altre città della stessa dimensione in Italia ed in Europa, come è successo a Perugia, a Brescia, a Norimberga, a Monaco».

sabato 27 settembre 2008

SCHERZA COI FANTI

Pubblichiamo la lettera denuncia apparsa sulla stampa a firma di Don Cernuschi, vice parraco di Cristo Re

«UNA TASSA in più per i residenti Ztl più poveri e per le famiglie più numerose che non possono permettersi un garage in centro e che necessitano dell’auto per lavorare».

Così don Giampiero Cernuschi, vice parroco di Cristo Re, commenta l’intenzione del Comune di installare telecamere all’ingresso del centro storico per controllare il traffico nella zona a traffico limitato.«E’ questa la realtà — continua don Cernuschi in una lettera diretta al sindaco — che si nasconde dietro l’ingiunzione dei vigili urbani, recapitata ai cittadini residenti nel centro già in possesso di permesso Ztl, in seguito alla delibera della giunta dell’ 8 marzo 2008 e dell’assessore Michele Gambini, due volte traditore: prima perché ha cambiato partito entrando nel Pd tradendo quei pochi Verdi che lo avevano votato, poi perché sta facendo fuggire i cittadini dal centro storico mentre il sindaco dice di volerlo rivitalizzare.

Mi dispiace ancor di più per il modo perverso con il quale viene presentata la cosa spacciandola per ‘spese di istruttoria della pratica’ quando nessuno ha mai chiesto nulla avendo già il permesso Ztl legato alla residenza. Anche i costi eccessivi favoriranno il carovita. Una tassa in più, per di più retroattiva. Conseguenza di incapacità di governare e sperperi: ad esempio i pilotini e il milione di euro per le future telecamere.

Mi pare di capire — aggiunge don Cernuschi — che anche il comando dei vigili urbani risponda più a logiche di partito che di sicurezza e legalità a favore dei cittadini: ma come si fa a dire che ‘il videored è per la sicurezza’ (che si fa con la prevenzione, mettendo magari un vigile) quando uno è costretto a frenare bruscamente al ‘giallo’, ridotto in durata, per non incappare nella multa con aggravio di spese non dovute? Dimostrate virtù — suggerisce al sindaco il vice parroco di Cristo Re — favorendo la vita e capendo le numerose istanze dei cittadini pesaresi. Altrimenti — conclude don Cernuschi — tornate a casa e lasciate governare chi lo sa fare».

A seguire, nei commenti, la risposta del Sindaco e la replica di Don Cernuschi

FALLISCE LA POLITICA DEL "ROSSO"

QUELLO che dobbiamo davvero rimproverare all’Amministrazione comunale è l’evidente sprovvedutezza con cui ha affrontato il problema del semaforo di viale della Repubblica. Il caso dei semafori e della catena di polemiche che si trascina dietro, è un fenomeno noto su scala nazionale e a proposito esiste una vasta letteratura. Dall’esperienza amministrativa di illustri colleghi, da Segrate a Perugia, dalla Lombardia al Veneto e all’Emilia, alle cronache giornalistiche e alle inchieste televisive («Exit» ; «Le Iene») oltre alle centinaia di video su YouTube.

Tutto questo avrebbero dovuto determinare una maggiore professionalità nell’applicare anche a Pesaro uno strumento tecnicamente valido, ma troppo «plasmabile», come il «Video red». Una buona amministrazione deve senz’altro intervenire a tutela della sicurezza dei propri concittadini, attuando iniziative adeguate ed efficaci che aumentino la percezione di sicurezza ed evidenzino la certezza della sanzione per chi contravviene, ma quanto succede a Pesaro, dopo essere accaduto in tante altre realtà italiane, aggrava soprattutto la percezione di interventi improvvisati e che, inevitabilmente, vengono percepiti come deliberatamente vessatori.

Non tanto tempo fa, anche Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti del governo Prodi, si era occupato del problema: «Politica dell’insicurezza», così l’aveva definita l’allora responsabile dei trasporti, affermando che «piazzare semafori che durano troppo poco e cartelli con velocità diverse a pochi metri e autovelox celati, alimenterebbe solo l’imbarazzo degli automobilisti». L’obiettivo delle multe, diceva Bianchi, invitando i prefetti a vigilare sull’operato dei Comuni, «dovrebbe essere solo quello di convincere tutti a rispettare le regole imposte dal codice della strada». Passare col rosso è senza dubbio un comportamento scorretto e pericoloso ed è doveroso punire chi commette l’infrazione, perché non dobbiamo e non vogliamo rassegnarci a convivere con l’inciviltà.

Ma oggi ci chiediamo in base a quali criteri i tecnici e i politici che hanno deciso di applicare questo strumento, lo hanno giudicato applicabile con gli attuali parametri e ci chiediamo anche perché non hanno tenuto conto delle esperienze già fatte altrove, valutandone opportunamente le conseguenze. L’amministrazione pesarese avrebbe dovuto riflettere lungamente prima di applicare gli stessi metodi e gli stessi criteri di prevenzione a sostegno della sicurezza stradale, già sperimentati negativamente altrove. Il risultato ottenuto è di aver fatto, ancora una volta, qualcosa non per i cittadini, ma contro di loro.


Pierpaolo Amadori
lista civica «LiberixPesaro»

martedì 23 settembre 2008

ABIENTE E AMBIANTALISTI

GIOVEDI 25 SETTEMBRE
ore 9,30-12,00
SIT IN davanti alla PROCURA di PESARO

Se non fossi riuscita a trovare il tempo di partecipare alla riunione dei comitati della provincia, di sabato 20 settembre nella Sala rossa, avrei perso qualcosa di importante.

Secondo me avrei perso qualcosa di “storico”,nel senso che questi comitati si sono rivelati in grado di lasciare tracce profonde nel vissuto di tutti.

Sentirli tutti, uno ad uno e tutti nella stessa mattinata, ha reso bene lo spaccato di una realtà fatta di cittadini che vivono con profondo senso civico e passione il problema dell’ambiente e dell’attacco che continua a subire, ma che di questa passione sta riuscendo a fare una “professione civile” , fatta di competenza , di cultura giuridica e di quella determinazione che solo la consapevolezza del diritto e la conoscenza delle soluzioni riesce a dare.

Ho ascoltato l’illustrazione di molti problemi di tutto il territorio provinciale, spesso fatta in maniera anche molto efficace dal punto di vista comunicativo, con dei filmati. Ho ascoltato dati e soluzioni e ho imparato molte cose.
Alcuni degli interventi sono stati particolarmente ricchi di etica ,ma questa tensione
era ben percepibile in tutti.
Quando mi hanno dato la parola li ho ringraziati e mi è venuto spontaneo di sorvolare sul fatto che io ero lì anche per rappresentare una forza politica.
L’impressione, infatti, che avevano dato e che non volevo sciupare ( qualche intervento molto politico secondo me lo ha fatto) era quella di una assoluta apoliticità e totale aderenza unicamente ai problemi ambientali posti.
Per questo credo che il documento che stanno preparando sia da accogliere con gratitudine da parte di tutti, per riempire di contenuti il programma di ogni forza politica, senza che nessuna possa appropriarsene.

Giuseppina Catalano

domenica 21 settembre 2008

IL SALVATORE C'E', ANZI SONO TRE!

Dal Corriere Adriatico del 18 settembre 2008

Nel taccuino dei segretari tre nomi di imprenditori candidabili a sindaco
Dal centrodestra ultimatum a Mascioni

Dall’ultima riunione delle segreterie comunali dei dieci partiti dell’Alleanza per il cambiamento, il centrodestra è uscito con una data. Entro la prima settimana d’ottobre la coalizione avrà chiaro il nome del candidato sindaco che già a metà del mese potrebbe essere presentato alla città e dunque dare il via alla campagna elettorale.

Per fare questo è necessario stabilire il ruolo di Giuseppe Mascioni (nella foto guarda altrove) al quale sarebbe stato rivolto una sorta di ultimatum. Ancora 15 giorni di riflessione poi dica con chiarezza quale siano le sue intenzioni.

Per non farsi trovare impreparati di fronte all’eventuale rinuncia di Mascioni, nel taccuino dei segretari sarebbero già pronti tre nomi di papabili alla carica di candidato sindaco del centrodestra.

Uno su tutti il più gettonato: imprenditore pesarese, nuovo alla politica, esempio perfetto di quel candidato della società civile che una parte del centrodestra considera l’espressione ideale del programma di governo in via di elaborazione. Anche gli altri due nomi in agenda sarebbero persone legate al mondo dell’imprenditoria, anche queste nuove alla politica, dunque lontano dai rumors che davano Marco Zanotti come candidato disposto a bissare la passata esperienza.

Sul piatto resta inoltre la candidatura di Giuseppina Catalano per i LiberiXPesaro, con i quali a breve si andrà alla resa dei conti.

giovedì 11 settembre 2008

OCCHIO ALLA BOLLETTA


Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Finalmente, apprendiamo dalla stampa locale, le istituzioni si accorgono che mancano pochi mesi all'applicazione delle sanzioni previste per gli ambiti territoriali (AATO) che non avranno raggiunto a fine anno il 45% di raccolta differenziata!

Si tratta dell'aggravamento di spesa di smaltimento del 20%, che peserà come sempre sulle tasche dei cittadini.
Ma la domanda è: perché mai il cittadino, passato ad essere da utente a cliente a causa della recente trasformazione delle aziende di raccolta e smaltimento rifiuti in multiutilities e grazie alla gestione di queste da parte di holdings, introdotte dal Comune di Pesaro e dalla Provincia di Pesaro e Urbino con la complicità o il silenzio colpevole degli amministratori locali, dovrebbe pagare per un servizio che non solo è scadente ma nemmeno si uniforma ai limiti previsti dalla legge? Un servizio che frutta dividendi agli investitori e delusioni ai cittadini?

Il cliente ha sempre ragione, si diceva una volta, qua invece sembra che il motto si sia trasformato in "pagare di più per avere di meno". In molti comuni della provincia esiste ancora la Tarsu, la tassa sui rifiuti prevista dal decreto legge 507/93, mentre già il decreto Ronchi prevedeva il calcolo puntuale della tariffa (Tia, tariffa igiene ambientale) già per il 2000. E se nel nord d'Italia la Tia funziona in molti Ato da anni... qui da anni assistiamo solamente ai piagnistei di amministratori e tecnici. Ma perché piangono poi, se i danni della malgestione dei rifiuti lo pagano i cittadini, con esborsi di contante e danni alla salute? In molti comuni paghiamo ancora una tassa, calcolata in parte sulla metratura dei nostri immobili invece che sulla reale quantità di pattume prodotto. Il principio "paghi per quanto getti via" (you pay as you throw) non è valido per tanti di noi, né sono applicati sgravi credibili per coloro che contribuiscono alla raccolta differenziata e fanno autocompostaggio. Non solo, spesso sono gli stessi cittadini a dimostrare alto senso civico recandosi ai centri riciclo e segnalando l'assoluta inadeguatezza delle isole ecologiche stradali.

Qual'è stata nel frattempo la strategia territoriale delle istituzioni rispetto a TIA, porta a porta, riduzione alla fonte dei rifiuti? Un mistero. Dove sono le distribuzioni alla spina nei supermarket di detersivi, o latte? Praticamente inesistenti. Come sono intervenuti i comuni sl grande spreco di plastica per l'acquisto di acqua cosiddetta "potabile"?
Quanti amministratori c'erano al convegno organizzato dal coordinamento dei comitati a nella sala consiliare di San Costanzo con l'imprenditrice del Centro riciclo di Vedelago, che ha dimostrato che si può riciclare traendone guadagno ogni materia prima, oltre l'80% dei rifiuti raccolti?

La risposta a queste domande va ricercata nelle inadempienze e nell’incapacità di molti amministratori locali. Basti pensare, per esempio, che la Comunità Montana del Metauro e le amministrazioni comunali del suo comprensorio non sono state in grado, in oltre venti anni, di trovare un’alternativa valida alla discarica di Barchi prossima all’esaurimento. Solo da alcuni mesi pare si sia rivolta ad ASET S.p.a. per un piano di raccolta differenziata porta a porta, che pare si sia arenato per l’esosità delle richieste economiche dell’azienda. Evidentemente è difficile anche copiare i sistemi adottati in molte parti d’Italia che hanno permesso di ridurre la spesa, migliorare il servizio e la qualità ambientale.

Ai cittadini, a fronte di tante mancanze, inadempienze, incapacità, non resta che attuare ogni forma di pressione e di sensibilizzazione, non escusa una diffusa campagna di autoriduzione della Tarsu o della Tia pagate, richiamandosi ai propri diritti, legalmente sanciti, di NON PAGARE un servizio inefficiente.

Coordinamento dei comitati per la difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano.

sabato 6 settembre 2008

LA FESTA E' FINITA

La festa è finita

Commento di Giuseppina Catalano, lista civica “LiberiXPesaro”

La “Festa Pesaro”è finita, lasciando in chiunque sia pensoso della sorte della sua città, l’opprimente percezione di un guasto che nessuno è stato in grado di riparare.


Non si tratta solo del fatto che sia stata una festa di partito spacciata come festa della città o della miopia della decisione di realizzare un evento concentrato nel tempo, che ubriaca la città invece di mantenerla vivace per l’intero arco dell’anno.

Non si tratta soltanto dei danni denunciati da tanti commercianti o dei ciottoli devastati di un centro storico fragile come tutti i centri storici, che però altre città curano in ben altro modo.

Non si tratta solo dei posti riservati ai disabili requisiti per i gazebo e dirottati su spazi di servizio pubblico, o delle difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso e dei disagi dei residenti prolungati per oltre due settimane.

Si tratta di questo e di altro, ma si tratta soprattutto della consapevolezza della sconfitta della nostra comunità, in quanto soggetto capace di esprimere il suo dissenso , di vederlo assunto come valore positivo e comunque rispettato.
Matteo Ricci, ma come lui la pensano altri nel PD, anche se non tutti, nel valutare i risultati della festa , riassume lapidariamente il futuro delle polemiche sulla festa stessa affermando che sono state ”un mare nel 2007, poche quest’anno, l’anno prossimo nessuna”.
Parlare così significa non riflettere che dietro questa realtà si nasconde la sfiducia ormai totale che tanta gente nutre sul risultato di qualunque azione ritenga giusto intraprendere e che non sia in linea con quanto decide l’amministrazione comunale.

E’ vero che le opposizioni hanno protestato meno dello scorso anno, ma questo deve far paura a chi, amministrando, dovrebbe aver a cuore la salute della democrazia. E il silenzio che non significa assenso, ma stanchezza e sfiducia nella democrazia, è il sintomo grave di una collettività che non sta più bene ed è sciagurato rallegrarsene.
Ma è possibile fare un’altra e ben più costruttiva considerazione.

E’ vero che nella città è diffuso il senso di impotenza per l’involuzione in sé stessa di un’amministrazione che fa corpo unico con un partito e fa scelte troppo spesso non condivise dalla gente, ma è anche vero che nella città vive una collettività complessivamente sana, capace di autorigenerarsi e nella quale sono sempre più diffusi il dissenso e la ribellione per i metodi di comportamento di questa amministrazione incapace, nei fatti, di rinnovarsi e di esprimere pertanto la forza necessaria a mettersi in questione.

E’ da questa vitalità intrinseca della nostra comunità che dipende quello che succederà nel futuro e può davvero accadere che il prossimo anno non ci sia nessuna polemica per la festa del PD.
Ma succederà perché la festa sarà tornata ad essere la festa di un partito, fuori della sponsorizzazione di una amministrazione che non sarà più nelle mani di chi la gestisce da 60 anni, ma avrà il volto del cambiamento ,vivificante , energico e pieno di speranze .


Giuseppina Catalano

domenica 31 agosto 2008

ELETTORI E PARTITI

De profundis per i “liberi”? Non siamo noi ad esserci fermati, sono gli altri che ancora non ci hanno raggiunto. (ovvero: Alibi invece di soluzioni)
Intervista a Giuseppina Catalano, candidato sindaco lista civica “LiberiXPesaro”


D.
Dalle dichiarazione di qualche esponente sia del PdL che del PD, la lista civica sembrerebbe in liquidazione, soppiantata da altre liste civiche in gestazione ..

R. Il “de profundis” non sarebbe per la lista civica “LiberiXPesaro”, ma per la speranza di cambiamento che la città nutre e di cui ha bisogno.
E’ stata questa speranza, gestita con la ricerca di un consenso trasversale, che ha portato ai liberi un successo così grande e non certamente il drenaggio di voti dal centrodestra. Questa affermazione è servita e vedo che continua a servire, solo come lenitivo dell’autostima da parte del centrodestra e come scaccia fantasmi per il centrosinistra

D. Ma non vi preoccupa il nascere di altre liste civiche….

R. Non è il nascere di altre liste civiche che ci preoccupa e,anzi , questo fenomeno va visto come il diffondersi tra la gente della cultura salvifica della partecipazione e della ribellione alla politica “padrona”, capace solo di ingoiare i compiti di servizio propri delle istituzioni.
Questo interesse per una, due ,cento liste civiche nuove, però, cade immediatamente se si osserva che contengono i caratteri genetici del conservatorismo e quindi dell’insuccesso, lasciando per di più il sospetto di un insuccesso programmato a tavolino.

D.
Si riferisce alla lista civica di Sebastiani o anche ad altre?

R. I criteri valgono per tutte le liste civiche, ma è giusto riferirsi al lista civica “Sebastiani”, che, in ultima analisi, è l’unica uscita allo scoperto sino ad oggi. Viene apprezzata, quasi osannata a destra e corteggiata a sinistra. Ma quali elementi di novità presenta? Se si appella al senso civico e al programma dice parole che chiunque può leggere nel programma che i liberi hanno scritto cinque anni fa e che, in ogni caso sono divenute ormai uno slogan persino dei partiti, che se ne sono prontamente appropriate.
Il valore più “attraente”, sia per la destra, perlomeno una parte di essa, che per la sinistra, sembra quello di essere una lista civica “di sinistra”. La destra ha infatti finalmente realizzato che si vince solo prendendo voti a sinistra e la sinistra si compiace della possibilità, concretissima, che questa lista che è civica ,ma è anche di sinistra, possa raccogliere i voti dei tanti scontenti, offrendo loro un alibi morale, ma che , al dunque del voto finale, non porti la sua acqua alla “destra”.

D. Come giudica questi comportamenti?....

R. Tra queste due posizioni, la più incredibile risulta ovviamente la posizione della destra, che sembra volersi candidare al perpetuarsi della sua sconfitta.
Laddove dovrebbe stare la storia di un cambiamento epocale, ormai diffusamente desiderato, una parte della destra si gingilla sul ruolo che possono svolgere persone che sono esponenti di quella sinistra che vogliono mandare all’opposizione dopo 60 anni. Esponenti che non hanno maturato una storia difficile, sofferta, di vera opposizione e che, se tale maturazione c’è stata, non ne hanno reso partecipe e consapevole la città Sono persone che hanno vissuto, non tanto nel partito, quanto nella stanza dei bottoni del partito, per decenni. Possono nutrire un valore ed una verità, ma difficilmente possono riuscire ad essere credibile per la gente, uscendo a ridosso delle elezioni, quando non hanno più nulla da perdere personalmente. E la credibilità, la capacita di rendersi garanti è quasi l’unica discriminante in un contesto politico, dove ormai hanno imparato tutti a dire le cose che si pensa facciano presa sui cittadini.

D.
Lei ricordava il successo dei “LiberiXPesaro”? A cosa lo attribuisce ed è ancora un motivo valido?

R. Ci sono state due ragioni prevalenti nel successo della lista civica ”LiberiXPesaro” nell’ultima tornata amministrativa. L’essersi rivolti a tutti ,e di destra e di sinistra, senza chiedere abiure ideologiche, in nome unicamente della necessità del cambiamento e l’aver messo a garanzia del programma le facce di persone la cui credibilità era di percezione immediata da parte della gente.
Queste due ragioni continuano ad essere le uniche vie per una vittoria elettorale.

D.
Attraverso l’alleanza per il cambiamento, la lista civica ha deciso di camminare accanto al PdL. Avete qualcosa da rimproverargli?

R. Al PdL o almeno a una parte di esso, rimproveriamo di non saper tradurre nei fatti un progetto così chiaro e condiviso come quello fatto a suo tempo dall’Alleanza per il cambiamento . Per raccogliere i voti dalla sinistra “scontenta”, preferisce esponenti più o meno dissidenti di quella sinistra, quando ha spesso dichiarato di ritenere il candidato sindaco dei “liberi” “troppo di sinistra”, nonostante che dai metodi sbagliati di questa sinistra, avesse da tempo preso le distanze , pagandone un prezzo personale elevato.

D.
Forse il motivo è che ritengono questi “esponenti” più capaci di attrarre …

R. Non regge nemmeno la motivazione del maggiore potere di attrazione. Il patto era che ogni candidato sindaco, quello dei “liberi” compreso, avrebbe lavorato per il candidato scelto dalla Alleanza per il cambiamento .
Un percorso di questo tipo avrebbe contribuito alla crescita politica e alla credibilità di una coalizione di opposizione che si candida a governare la città .

D.
E’ dunque pessimista sulla possibilità di un successo elettorale che mandi all’opposizione il centrosinistra?

R. Dicono che la politica sia il campo dove tutto può accadere e non è per niente escluso che in questa città cambi la compagine di governo. Direi anzi che questo cambiamento è talmente necessario ed è già così profondamente entrato in un percorso irreversibile che potrebbe realizzarsi anche a breve, cadendoci in mano come un frutto maturo, nonostante tutti gli errori che indubbiamente si stanno facendo.

D.
Niente “de profundis” allora per la lista civica “LiberiXPesaro”?

R. E’ sciocco recitare l’orazione funebre alla lista civica “LiberiXPesaro”. E’ la lista civica che la città ha riconosciuto subito come sua, dandole l’opportunità di radicarsi nella storia di Pesaro. E’ presente da oltre un anno sulla scena della prossima competizione elettorale non solo con l’adesione all’Alleanza delle opposizioni per il cambiamento, ma anche con un candidato sindaco oltre che con il suo programma. Non siamo noi ad esserci fermati, sono gli altri che ancora non ci hanno raggiunto.

IL BARBANTI SILENZIOSO

Chiedere è lecito, rispondere …….

In riferimento alla mia lettera relativa all’asfaltatura delle strade del quartiere ove risiedo, indirizzata al vicesindaco, sig. Ilaro Barbanti e pubblicata il 13 Agosto dal Resto del Carlino, mi aspettavo almeno un “cortese riscontro” da parte dell’interpellato.
Confesso che in mancanza di tale riscontro ne ho nel frattempo avuti altri che non hanno però chiarito le mie perplessità, al contrario.
Ne spiego brevemente le ragioni.

Il 14 Agosto, sempre attraverso il Carlino, Pietro Bruschi mi invitava ad informarmi su chi abita in via Zanella per poter dare una risposta alle mie perplessità. In effetti, il giorno stesso della pubblicazione avevo ricevuto alcune telefonate da altri cittadini, a me sconosciuti, che avevano provveduto a tale bisogna. (Dovrei forse appellarmi al Garante a tutela della mia Privacy ??)

Una delle telefonate è stata anche particolarmente ricca di dettagli relativi alla cartellonistica del cantiere e, su uno di questi, che descriveva l’opera come “rifacimento della via Flaminia”, il mio interlocutore dava personalissime ma suggestive interpretazioni.

Successivamente, il 19 Agosto, un altro lettore si rivolge nuovamente al Vicesindaco e, con un non del tutto benevolo riferimento alla fine dei lavori in via Zanella, lo invita a festeggiare l’evento con una bella tavolata.

Concesso che a nessuno si nega la meritata vacanza estiva riterrei, visto che il Ferragosto è passato, che un riscontro da parte del Vicesindaco oltreché cortese sia ora doveroso e opportuno; al di la della fondatezza e concretezza di tutte le considerazioni, emerse dopo la mia lettera.

Un cordiale saluto.
Pierpaolo Amadori


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venerdì 29 agosto 2008

LINGUAGGI DIVERSI


DAL RESTO DEL CARLINO DEL 28.08.08


Cronache da una festa, una ex-festa, o cosa diavolo è. Jazz a tutto spiano. Le care vecchie colonne di fumo delle salsicce alla brace sono state sostituite da più eleganti colonne di fumo di sigaro che si alzano dense dall’interno di prestigiosi giardini del centro storico. «Jam-session» a mezzanotte, gorgheggi difficili, elitari (ed anche un po’ pallosi, sia detto con tutto il rispetto). Professionisti radical-chic e altri rappresentanti di mestieri altisonanti gremiscono le vecchie sedie in plastica, ultimo residuo gretto di una festa, o meglio di un partito, che non è più. A poche decine di metri, in piazza del Popolo, una copia perfetta di Vasco Rossi solletica una platea più popolare, quella che serve a «fare i numeri». Due luoghi distanti poche decine di metri, che accolgono persone distanti tra loro anni luce. Nei ristoranti improvvisati fanno un po’ tenerezza le persone anziane che ancora si spaccano la schiena nelle cucine ed ai tavoli. Non hanno capito che tra loro ed i sigari fumanti del jazz, non c’è partita. Di cosa si lamentano quelli dell’opposizione? Cosa c’è di politico in questa dannata festa? Qui la parola d’ordine, come hanno insistentemente spiegato i dirigenti locali presentando l’iniziativa, è una sola: eleganza. Ed eleganza non fa rima con politica. Si uniscano piuttosto anche loro alla festa, si sorprenderanno ben presto accorgendosi di non trovare nessun particolare motivo d’imbarazzo (sicuramente non più di quelli che trovo io, che nonostante tutto continuo a frequentare questo come un ineguagliabile posto di svago).
Mirko Ricci, Pesaro


NARDELLI E DI DOMENICO: SALSICCE PER VOI
Sono preoccupato, l’ultima volta che ho visto il «guerriero» Alessandro Bettini con altri del Pdl aveva dei manifesti che dicevano: non si può rubare il nome di Pesaro per un partito. Sono preoccupato, Massimiliano Nardelli ha il fiato grosso, ogni giorno si vede costretto a scrivere su tutto per tenere il passo del nuovo arrivato del Pdl il consigliere Di Domenico, la cui «voracità di stampa» è impressionante. A Nardelli non piacerà, lui preferisce la gara a chi scrive di più. Vedremo come finirà. La Lega di Pesaro: finalmente qualcuno li ha visti. Ricordo un loro comizio per le elezioni. piazza del Popolo era «piena» di cinque persone che applaudivano. Come hanno fatto a prendere i voti? Forse chi ha votato non sapeva che «La Padania», per un periodo, pubblicava le previsioni del tempo solo fino al Rubicone. Faccio i complimenti alla Lega pesarese che ha potuto farsi conoscere al grande pubblico attraverso il Pd. Nella festa dell’anno scorso ho invitato Bettini a mangiare le salsicce in amicizia, per il 2008 voglio invitare Nardelli e Di Domenico, li vedo affaticati a forza di correre nelle redazioni dei giornali.
Corrado Mezzolani, consigliere com.le Pd

venerdì 1 agosto 2008

ALIENAZIONE

Un patto vivo tra la città e gli imprenditori è possibile.

Commento sulla maxidelibera del Piano di alienazione del patrimonio immobiliare del Comune

Il DL 112, pubblicato nella GU del 25 giugno scorso, nel suo art.58, riguarda la possibilità per gli enti locali e quindi anche per i Comuni di vendere i propri immobili, con l’obiettivo di migliorare i conti pubblici, ridurre l’indebitamento, autofinanziare gli investimenti.


Le semplificazioni tese a rendere rapida la procedura sono molte e lasciano veramente la mano molto libera agli enti locali.
L’amministrazione comunale di Pesaro non ha perso tempo e nel consiglio comunale del 28 u.s., ha fatto approvare dalla maggioranza, ancorché davvero risicata, di cui dispone, una delibera patrimoniale che di fatto ha tutto di il peso di una variante urbanistica, destinata a modificare la città in molti suoi punti.
Prima e al di là della valutazione ragionieristica del vantaggio economico dell’operazione, quello che mi sarei aspettata da un’amministrazione che si dichiara , non dico di sinistra, ma almeno contro la destra , era un giudizio politico su questo DL, licenziato dal consiglio dei Ministri di Berlusconi.
E’ questo un D.L. ispirato a valori cari agli eredi della “sinistra”, che va cioè incontro ai bisogni reali, sufficientemente equo nei criteri di valorizzazione, sufficientemente garante del territorio considerata la sua valenza urbanistica? Se il giudizio era positivo ,come sembra dimostrare la velocità con cui è stato accolto il DL, questo andava detto e affrontato in un dibattito politico, che riconoscesse lealmente questo valore, così come in tante altre occasioni era stato invece stigmatizzato quanto veniva dal governo centrale.
In assenza di un dibattito politico, l’azione di approvazione condotta in consiglio comunale è sembrato solo il rapido intascare una regalia prima che qualcuno potesse ripensarci.


La cosa peggiore è che ancora una volta si è seguita la via miope degli interventi singoli, ognuno fine a se stesso, perdendo l’opportunità di realizzare un progetto che guardasse al profitto e allo sviluppo della intera città. Il gettito previsto dalla alienazione approvata è qualcosa che supera i 10 milioni di euro. Attorno a questa opportunità era necessario raccogliere le opinioni e le potenzialità degli imprenditori della città, chiamandoli a vivere e realizzare assieme al Comune un grande progetto di valorizzazione e di crescita funzionale della città ristabilendone gli obbiettivi e le priorità.


L’occasione delle alienazioni era da sfruttare per programmare un rinnovo delle infrastrutture, dell’uso del fiume, delle attrezzature obsolete come la stazione, le caserme, l’ospedale, le piscine, il conservatorio e tutto ciò che è necessario a dare un impulso all’identità della Pesaro moderna.
Se non è troppo tardi, propongo ora e subito la realizzazione di un patto vivo e rivitalizzante con gli imprenditori, nel quale il giusto corrispettivo non sia la cementificazione di fazzoletti più o meno piccoli di territorio , ma la condivisione di idee e di obiettivi in grado di modificare la storia di questa città e di darle un futuro.
A questo devono servire i milioni di euro messi sul piatto dalle alienazioni permesse dal DL 112 del 25 giugno 2008.
L’occasione è ormai persa ? Una ragione di più per cambiare il governo di questa città.

Giuseppina Catalano

Lista civica “LiberiXPesaro”


venerdì 25 luglio 2008

PARLIAMONE - gioved' 31 luglio ore 21 - Borgo S.Maria - sede della circoscrizione


Giovedì 24 luglio la Lista Civica ha avuto il primo incontro con i cittadini.

Lo scenario era rappresentato da un grande parco dietro ai condomini dell’Edilstato a Villa San Martino. C’era un gazebo sotto il quale stavano un lungo tavolo e delle seggiole, candele antizanzare per terra e ottime crostate sul tavolo.
Dopo un po’ di chiacchiere con i primi arrivati, verso le 21,30 c’erano una ventina di persone, variamente rappresentate da donne, uomini, anziani, giovani e persino bambini. Si è allora entrati nel vivo dell’incontro.

La candidata a sindaco di Liberi x Pesaro, Giuseppina Catalano, ha raccontato brevemente la storia della Lista Civica, spiegando che avevamo la necessità di capire se quelle motivazioni, quel rifiuto di un metodo politico aberrante, quelle idee programmatiche, che ci avevano spinto a nascere e a proseguire nella attività politica nonostante la fatica e le difficoltà, forti di quel consenso avuto 4 anni fa, capire dunque se tutto questo aveva ancora un corrispettivo nella vita reale dei cittadini.

La conclusione che si può trarre è che gli argomenti che stanno a cuore a quel gruppo di cittadini, riguardano aspetti strettamente attinenti ai problemi che affrontano ogni giorno:
- I ripetitori troppo vicini alle case e all’asilo
- I parcheggi a pagamento per chi deve lavorare in centro
- Il vigile di quartiere

Sono tuttavia emerse sensibilità e preoccupazione rispetto a problemi più vasti come il problema dei giovani”che non hanno nulla a Pesaro” e la condizione del centro “che sta morendo”.
Su argomenti di più ampio respiro come il porto, lo sviluppo viario, la scelte che potrebbero fare da volano alla crescita della città come l’utilizzo della zona delle caserme, si è dimostrata una scarsa conoscenza ma sufficiente interesse.
Una riflessione particolare va fatta sul tema dell’Ospedale.
E’ ovvio che se gli stessi professionisti non riescono a farsi chiarire il percorso in atto nell’organizzazione sanitaria (la famigerata e ancora misteriosa integrazione degli ospedali di Pesaro e Fano), possiamo immaginare come possono stare i cittadini quanto a possibilità di dare un loro parere.
Quello che emerge comunque chiarissimo è che si comportano come chi ha di fronte a sè un problema troppo grande che blocca in qualche modo anche la buona intenzione di intervenire: si tratta della loro salute ed è come se avessero paura di esprimersi in un senso o nell’altro per timore di fare scelte sbagliate.
Si rivelano più decisi sul fatto che Pesaro deve avere il suo ospedale nuovo, ma più di uno si è dichiarato possibilista sull’ipotesi di avere un ospedale “verso fossosejore” che serva sia Fano che Pesaro.

Viene fuori anche la dichiarazione che è “difficile cambiare”politicamente parlando, cosa che dà l’opportunità di lanciarsi di nuovo nella storia della lista civica e della necessità , dopo 60 anni, di cambiare governo per tenere viva la democrazia e il predominio dell’interesse pubblico sulle necessità dei partiti e dei legami consolidati.

Giovedì 31 luglio, alle 21,00 si terrà il prossimo incontro a Borgo S. Maria, accolti dal consigliere Roberto Cucchi. Saremo in Circoscrizione.

Liberix

sabato 19 luglio 2008

MULTE & PEDAGGI

NEL BLU DIPINTO DI BLU

Questa estate si tinge di blu,
ma non nella bandiera che indica il mare pulito, bensì nelle strisce che stanno invadendo le nosrte strade. Pagare, pagare e ancora pagare. L'unica politica del Comune sembra sia fare cassa e anche se i parcheggi costati una fortuna sono sempre più vuoti, si continua a rubare spazio libero ai cittadini per marcare sempre più metri con il blu dei pedaggi.
Se non bastano i pedaggi dei parcheggi ci son le multe, proprio oggi il comandante Oliva esultava per i meravigliosi risultati della tecnologia: ben 850 autovetture beccate con le telecamere!!
E la cassa aumenta, ma le linee di trasporto pubblico sono sempre meno efficaci e le famose navette che dovrebbero servire a collegare i parcheggi gratuiti con le destinazioni desiderate si sono viste solo sulla carta, o girare a vuoto con tempi di attesa e percorrenza assurdi.
Una politica punitiva nei confronti dei cittadini e straordinariamente generosa nei confronti delle società che gestiscono il nostro suolo pubblico, i nostri soldi e alla fine anche le nostre necessità. Perchè forse i signori dell'amministrazione il problema di spostarsi in macchina e di parcheggiare non ce l'hanno, ma noi pesaresi si.

giovedì 10 luglio 2008

COMITATI DI LOTTA E PREFETTURA

INCONTRO CON IL PREFETTO DI PESARO ED URBINO

-Comunicato stampaNella giornata di martedì 8 luglio, una delegazione del Coordinamento dei Comitati della Provincia di Pesaro e Urbino composta dal Presidente Amm. r.s. Pio Bracco, dal dr. Giampaolo Baldelli a da Adriano Mei è stata ricevuta dal Prefetto di Pesaro ed Urbino. All'incontro non ha potuto partecipare don Piergiorgio Giorgini per un'inconveniente dell'ultima ora.Nell'incontro la delegazione ha informato il Prefetto sullo stato di alcune delle vertenze in corso ed ha chiesto di potergli rappresentare, in un prossimo futuro, le altre vertenze gestite dal Coordinamento dei Comitati.In particolare la delegazione si è tranttenuta su quattro questioni:1) Vertenza Acqualagna: insediamento azienda nociva di I classe per la verniciatura e il trattamento di metalli mediante cromo esavalente. Il Comitato ha rappresentato la propria soddisfazione per il fermo delle procedure e per l'avvio delle pratiche per il risanamento dell'area compromessa da un grave abuso edilizio.2) Vertenza Schieppe di Orciano. La questione ruota su due punti:a) questione "inceneritore a "biomasse". La delegazione ha rappresentato al Prefetto che, dopo il secondo annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali - Soprintendenza per le Marche di Ancona, non sussistono condizioni giuriche di sorta perchè la Regione Marche tenga ancora aperto il procedimento. Questa vicenda,che si protrae da oltre 4 anni, ha già procurato molti danni, anche economici. E' stato quindi chiesto al Prefetto di attivare, nel'esercizio delle sue competenze, un'opera di "moral suasion" nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche.b) Risanamento di Schieppe di Orciano. La delegazione ha rappresentato al Prefetto, fornendo le relative documentazioni, i motivi di disagio e di contezioso che gli abitanti di Schieppe hanno nei confronti della Amministrazione Comunale di Orciano di Pesaro. Ciò sia in riferimento alle pratiche edlizie in corso, di cui è stata fornita al Prefetto documentazione sulla "originalità" di percorso e di procedura, sia in riferimento alle attività già insediate anche in violazione di norme ambientali, igienico-sanitarie, urbanistico-edilizie. S.E. il Prefetto è stato informato del ricorso pendente al TAR e dell'azione risarcitoria intrapresa dai residenti nei confronti dell'Amministrazione Comunale.3) Ventenza Carrara, inchiesta Arcobaleno. Sono state sottolineate tre questioni:c) L'incredibile lunghezza delle procedure della Giustizia. La cava di Carrara è stata posta sotto sequestro cautelare da novembre 2002. Da allora e nonostante la pubblicazione di testimonianzechiare e precise, a tutt'oggi la Magistratura non ha ancora formalizzato i risultati dell' inchiesta;d) Le preoccupazioni per la salute. La delegazione ha riferito al Prefetto dell'acuirsi, nella località di Carrara, della presenza di patologie, anche leucemiche, che sembrano incidere ben oltre le medie statistiche sanitarie. E' stato altresì riferito al Prefetto della presenza di almeno 4 casi di animali nati deformi, anche qui sembra ben oltre i casi statistici.e) La necessità di risanare l'area. Nonostante l'ordinanza del Presidente della Provincia ed il voto unanime del Consiglio Comunale di Fano, ancora nulla si è mosso per asportare rifiuti dalla cava Solazzi e per procedere alla bonifica.4) Acqua e fiume Metauro. La delegazione ha rappresentato al Prefetto la crisi, ormai endemica, del fiume Metauro e la necessità di cambiare la politica di gestione del fiume coinvolgendo tutti gli Enti interessati.In Chiusura il Presidente Pio Bracco ha comunicato al Prefetto l'iniziativa che il Coordinamento intende portare avanti nei prossimi mesi. Ogni giovedì si terrà un sit-in di informazione nei pressi del Tribunale di Pesaro per incoraggiare la Magistratura nel garantire il rispetto delle normative vigenti a tutela della salute, dell'ambiente e degli interessi dei cittadini.Dopo un paio d'ore di colloqio intenso e produttivo la delegazione si è congedata da S.E. il Prefetto ringraziandolo dell'attenzione, della disponibilità e della cortesia personale.Se si pensa che da oltre un mese il Coordinamento ha richiesto chiesto un'incontro al Presidente Spacca senza ricevere neppure risposta, qualsiasi commento diventa superfluo.

mercoledì 2 luglio 2008

UNA ESTATE TRANQUILLA

Ma la vacanza estiva è (solo) di destra ?

Domenica 29 Giugno un editoriale sul RdC pesarese consigliava, con buona pace di tanti, di “ andare al mare” anziché continuare a discutere sulle strategie, ( ma dovremmo ormai dire tattiche) per le amministrative 2009.


Non capiva, il Dott. Nonni, “la fretta di alcune frange del centrodestra, compresa la Lega, di decidere tutto e subito” (sic!). Poiché a settembre tutto potrebbe cambiare con la “discesa in campo” della lista civica dell’ormai famoso candidato a sindaco Mascioni, evidentemente unico rimedio a 60 anni di “copione unico”, a cosa serve discutere ora in piena stasi estiva della politica, come ribadiva giorni fa anche Lionello Gabucci .


Godiamoci dunque la vacanza in tutta tranquillità, leggiamoci un buon quotidiano e aspettiamo la discesa in campo risolutiva; del resto abbiamo avuto un buon precedente.
Però Mascioni si chiama Giuseppe e non Silvio, e la stasi della politica non è così totale se si considera che il PD, come pubblicizzano gli stessi quotidiani, prosegue con assemblee di quartiere : cento incontri pubblici in tutti i circoli . Prima tappa “ Pantano parla con il Sindaco”, viabilità, lavori, qualità della vita, servizi pubblici.
Non dimentichiamo la Festa per Pesaro, sempre targata PD(S).

Allora è vero la vacanza estiva è di destra !

Pierpaolo Amadori

domenica 29 giugno 2008

NASCE LA LISTA CIVICA PROVINCIALE

PERCHE’ SIAMO NATI
- Per ridare valore positivo alla politica;
- Per riaffermare la centralità del cittadino come soggetto dell’azione politica;
- Per ridare dignità e valore al voto di opinione, che gli attuali partiti hanno umiliato;
- Per dimostrare che fare politica in modo diverso è possibile, avendo come orizzonte un codice etico, dei principi e dei valori condivisi da rispettare.

CHI SIAMO
- Un gruppo di cittadini, di associazioni civiche e di liste civiche comunali che si sono già presentate alle elezioni amministrative del 2004 nel nostro territorio provinciale, totalmente autonomi ed indipendenti dai partiti.

A CHI CI RIVOLGIAMO
- A tutti i cittadini e ad altre liste civiche comunali che vogliono tentare di fare politica in maniera autonoma senza allearsi, ne tantomeno dipendere, dagli attuali partiti, né di centrodestra, né di centrosinistra.

COSA VOGLIAMO FARE E COME
- Vogliamo agire coinvolgendo i cittadini nelle scelte che li riguardano, stimolando al massimo la partecipazione alla vita politica;
- Vogliamo richiamare l’attuale classe politica ad utilizzare il massimo della trasparenza in qualsiasi atto amministrativo ed a rispettare la questione morale;
- Vogliamo dimostrare che si può fare politica in spirito di servizio, con l’alternanza degli incarichi, con l’obiettivo del bene comune.
- Vogliamo impegnarci nella difesa e valorizzazione dell’ambiente e del territorio (15 punti programmatici), per migliorare i servizi sociali ed i servizi per la salute dei cittadini (primi spunti nel settore socio-sanitario), per sostenere il lavoro, la formazione professionale e l’istruzione, per realizzare adeguate politiche giovanili, e per definire in modo più corretto i compiti dell’Ente Provincia evitando ridondanze e sovrapposizioni con altre Istituzioni.
Tutto ciò vogliamo farlo, presentandoci alle elezioni provinciali del 2009, in maniera autonoma e con un proprio candidato Presidente.


Il Comitato Promotore



rassegna stampa:
Resto del Carlino
il Messaggero
Corriere Adriatico

documenti:

presentazione

statuto

territorio ambiente

salute

il voto

domenica 22 giugno 2008

FACCIAMO LE PRIMARIE

L'ultima parola spetta ai cittadini

Il verificarsi anche a Pesaro di condizioni concrete per il cambiamento di governo, chiama l’opposizione ad assumersi nuove e pesanti responsabilità, in una città dove una troppo lunga gestione del potere da parte della sinistra ha determinato nella sinistra stessa l’incapacità ad un vero rinnovamento interno, ma ha anche provocato nei partiti di opposizione il blocco della loro educazione alla missione di governo.

E’ su questi due aspetti che si gioca il futuro di Pesaro e da questo nasce la necessità di non vanificare il traguardo di maturità politica raggiunto a novembre del 2007 con il tavolo dell’Alleanza per il Cambiamento.

L’Alleanza per il Cambiamento è stato un fatto storico per la città di Pesaro.

Per la prima volta, da sessanta anni a questa parte, tutta l’opposizione si è unità con l’obiettivo di dare un nuovo governo alla città e di mettere in pratica un metodo certo per realizzare tale obiettivo: un candidato unico, credibile, individuato con il criterio della partecipazione cittadina, una squadra di governo altrettanto credibile e un programma aderente ai bisogni concreti di questa comunità.

Non si cambia la storia di questa città se non si conferma questo percorso. Non si cambia la storia di questa città se non si mantiene l’alleanza tra tutti quelli che vogliono cambiare, nessuno escluso.
Non possiamo quindi ridurre a "mugugni" le legittime considerazioni della Lega o a mere rincorse personalistiche il desiderio di trovare altri candidati di una parte del PdL. Da queste istanze semmai bisogna essere bravi a decantare quelli che sono bisogni e valori reali.

Quello che non bisogna dimenticare è che un cambiamento di questa portata non lo decidono i politici ma i cittadini. Pesaro non vuole disegnare il suo futuro ripetendo il suo passato e nessuno è legittimato a parlare a nome della città, mentre tutti coloro che hanno aderito all’Alleanza per il Cambiamento, hanno assunto l’impegno di darle voce.

Noi Liberi x Pesaro siamo stati i primi a candidare la persona, secondo noi, capace di interpretare e garantire l’ esigenza di cambiare, ma è del tutto naturale ed anzi auspicabile, che si propongano altre figure in grado di rappresentare questo processo. Il compito dell’Alleanza, dai partiti e dei movimenti che la compongono, è quello di proporre figure capaci di interpretare e garantire il bisogno di cambiamento, ma dovranno essere i cittadini stessi a prendere le decisioni con lo strumento più democratico, diretto, efficace e collaudato: le primarie.

Questo ci siamo detti dall’inizio, questo si rivela sempre più lo strumento nuovo e credibile del cambiamento, questo dobbiamo ribadire oggi ai nostri cittadini, perché noi siamo loro e l’Alleanza è nata per loro.
Giuseppina Catalano