martedì 27 aprile 2010

VELENI & VELENI

L'impegno di Liberi x Pesaro e qualche consiglio per gli amministratori.

La guerra ai veleni è solo all'inizio...

La campagna contro i veleni sta registrando l’intervento di molte forze politiche dei vari schieramenti, formando così un fronte trasversale che sicuramente è indice di una rinnovata sensibilità e attenzione di massa sui temi ambientali.
Siamo tutti stufi di essere avvelenati da un uso della chimica esagerato, dannoso e spesso inutile.
Le reazioni più caute, elusive e in alcuni casi minacciose vengono proprio da chi dovrebbe difenderci da questi rischi. Ci riferiamo esplicitamente alla pronta, ma sbrigativa, risposta dell’assessore provinciale Galuzzi sui trattamenti dell’Anas (“l’Anas dice che è tutto in regola”), al silenzio del Comune che lascia la parola all’Aspes che per bocca del neo presidente Maria Pia Gennari ci fa sapere che non solo tutto è a posto ma anche che “Aspes darà mandato ai propri legali di salvaguardare l’immagine dell’Azienda”.
Non ci sembra una reazione che va incontro alle preoccupazioni dei cittadini e al dialogo con chi pone legittimi dubbi.
Liberi x Pesaro fa parte dell’amministrazione comunale e quindi a pieno titolo pretende di sapere da Aspes come lavora per il Comune. In questo senso andrà la nostra interrogazione comunale, di cui vogliamo anticipare alcuni conteuti al presidente Maria Pia Gennari.
In particolare, visto che la legge Regionale del 15 luglio del 1988, la numero 25, dice all’articolo 1 che è vietato l'uso dei fitofarmaci (i diserbanti rientrano in questa categoria) nei centri abitati e anche il Regolamento del verde del Comune in vigore dal Maggio 2007 ne vieta l' uso, vorremo sapere che prodotti vengono utilizzati nei cimiteri, nei tornelli delle piante e lungo le strade, come possano coesistere con i regolamenti citati e se sono stati autorizzati dall' Osservatorio Fitopatologico della Regione.
Infine ci chiediamo se non debba essere l’assessore comunale preposto a rivolgere ad Aspes queste domande invece delle associazioni e dei partiti.
A nostro avviso le squadre di governo, pur rispettando i pesi politici delle formazioni che le compongono, dovrebbero sempre essere formate da persone scelte per sensibilità e competenza, e questa è una buona occasione per i nostri amministratori per dimostrare la loro passione piuttosto che il loro realismo, la loro vicinanza agli elettori piuttosto che ai posti di potere.
Sono molti i problemi in materia di veleni da affrontare e dobbiamo prepararci a farlo senza allarmismi ma con decisione, trasparenza e volontà di risolverli.
Liberi x Pesaro

lunedì 19 aprile 2010

ACQUA PUBBLICA

Liberi x Pesaro - Liste Civiche Marche aderiscono alla campagna referndaria nazionale.

Presto inizieremo la raccolta di firme.

intanto vi proponiamo una breve guida ai questiti referendari.

PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.

È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di
gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.

Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92)
che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il
dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con
capitale privato al 40%.

La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.

Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal
Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.

SECONDO QUESITO : aprire la strada della ripubblicizzazione
Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice
dell’Ambiente), relativo ala scelta della forma di gestione e procedure di affidamento,
segnatamente al servizio idrico integrato.

L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione
attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico.

L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento
della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione
del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione
dei cittadini e delle comunità locali.

Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto.

TERZO QUESITO : eliminare i profitti dal bene comune acqua
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice
dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio
idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di
normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti
sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito,
senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del
servizio.

Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia”
che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione allepopolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale.

Liberi x Pesaro

martedì 13 aprile 2010

VELENI DI CASA NOSTRA


Chiusa la campagna elettorale per le elezioni regionali torniamo ai nostri problemi quotidiani.


Anzi, ai nostri veleni quotidiani.

Alla richiesta inoltrata da LiberiXPesaro alla Provincia e al Comune di verificare se l'erogazione da parte dell' ANAS di diserbanti tossici sulle strade comunali e provinciali fosse consentita a norma di legge e con quali metodi, è seguita una pronta risposta dell’Assessore alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, Massimo Galuzzi, che ha tempestivamente contattato e interrogato l’ANAS sull’argomento.

Consideriamo questo un ottimo segnale, che indica come la Provincia di Pesaro e Urbino abbia tenuto in seria considerazione una richiesta proveniente da una lista civica in qualità di rappresentante della società civile.

Pessima invece la risposta dell’ANAS; che risposta non è. La ditta sostiene infatti di utilizzare prodotti legali. Quello che non dichiara però, è che tipo di diserbante sia utilizzato, il suo principio attivo e la percentuale impiegata, il suo campo di impiego, le modalità con cui i prodotti vengono irrorati, chi siano materialmente gli operatori e quanto siano qualificati per un lavoro tanto delicato. Elementi che fanno la differenza per la salvaguardia dell’ambiente e della salute e che probabilmente non saranno mai esposti chiaramente ai cittadini.

Anche se i prodotti sono registrati dal Ministero della Sanità e quindi ammessi dalla legge, è diritto dei cittadini che siano rese note le schede tecniche di sicurezza dei prodotti e i loro campi di impiego.
Sono numerose le sostanze chimiche utilizzate in ambito urbano per la manutenzione ordinaria delle aree della città, numerose sono però anche le analisi che rilevano la persistenza dei loro residui.
Un esempio per tutti: i diserbanti usati per eliminare le erbe spontanee contengono come principio attivo il glifosate, responsabile di numerosi problemi di avvelenamento in Italia, come emerge da un rapporto del Sistema Nazionale di Sorveglianza dalle intossicazioni acute da Fitofarmaci. Il glifosate perdura infatti nei terreni per mesi e con le piogge arriva facilmente ad inquinare anche le acque di superficie. Inoltre, i diserbanti che hanno come principio attivo il glifosate non sono selettivi ma totali, quindi compromettono fortemente la biodiversità, non sono risolutivi e in ogni caso richiedono una conoscenza preventiva dei tipi di erbe infestanti che si vogliono eliminare e i trattamenti vanno effettuati da parte di personale assolutamente competente.
È doveroso da parte di una Amministrazione responsabile attuare da subito il principio di precauzione, che comprende la valutazione del rischio, la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia della biodiversità, per un risultato utile, economico e sostenibile.
Chiediamo pertanto che la Provincia interroghi nuovamente l’ANAS e ottenga risposte precise e specifiche sui punti sopraindicati. Chiediamo inoltre che la Provincia indaghi la possibilità di adottare altri modi di manutenzione del verde, non invasivi e rispettosi della salute collettiva e della biodiversità.
Liberi x Pesaro