giovedì 29 luglio 2010

SEMPRE PIU' LIBERI

Pietro Bruschi, esponente della destra pesarese, lancia attraverso la stampa locale, un nuovo attacco a Liberi x Pesaro con la consueta modalità diffamatoria, che con riferimenti generici e non documentati distorce la reale attività della lista civica.

Liberi x Pesaro è sempre stata coerente con la propria scelta di impegno civico.
È nata e continua ad operare mettendo insieme persone di diverse appartenenze politiche, da quelle moderate alle più progressiste, tutte unite dal pragmatismo di chi intende difendere il bene comune. È per questo che alle ultime elezioni amministrative, quando il centro destra ha gettato alle ortiche la possibilità di una coalizione unita contro il centro sinistra soltanto perché il candidato unico sarebbe dovuto essere indiscutibilmente un uomo del PDL, la lista civica ha deciso di impegnarsi con chi invece è stato in grado di realizzare un vero cambiamento e lo ha concretamente dimostrato: all’epoca, il sindaco Ceriscioli, saltando la consueta prassi della trattativa politica tra partiti, ha proposto apertamente ai civici dell’opposizione di entrare al governo della città affinché potessero operare concretamente. Il “piatto di lenticchie” di cui parla il signor Bruschi nella sua lettera è stato davvero ricco, ma non per i Liberi x Pesaro che hanno pagato un caro prezzo elettorale e non hanno avuto nessun vantaggio personale, bensì per la città.

A un anno da quella scelta, il vicesindaco Giuseppina Catalano ha realizzato tanti progetti per la nostra città e tanto rilevanti che questa lettera non è certo sufficiente a contenerli. Basti citare la costante attenzione agli anziani, alla casa e alla famiglia, che ha portato, tra gli altri, a risultati quali l’apertura del punto di accesso per assistenza familiare domiciliare, la “carta bimbi”, il progetto Cives, frutto di una politica innovativa per la casa che al concetto dell’abitare associa l’inclusione sociale, la realizzazione particolarmente importate del sito “Pesaro 0914”, uno strumento di cui fino ad oggi nessun comune italiano si era dotato e che permette a qualsiasi cittadino di verificare costantemente e direttamente l’operato dell’amministrazione. Uno strumento di grande trasparenza e un risultato raggiunto dopo un solo anno di Liberi x Pesaro al governo cittadino, che basterebbe da solo a giustificare ed avvalorare la scelta di un anno fa.

Il Signor Bruschi parla di incoerenza dei Liberi tra parole e azioni, citando le nostre critiche al taglio degli alberi e il nostro presunto voto sui piani che determinerebbero quei tagli, facendo confusione ed inventandosi voti che in consiglio non ci sono mai stati. A parte il fatto che quella citata non è certo l’unica attività che noi Liberi portiamo avanti in modo coerente e costruttivo, come dimostrano la decisione relativa al casello, in cui i Liberi hanno svolto un ruolo propositivo e collaborativo fondamentale, e le costanti prese di posizione sui diserbanti e sul verde pubblico, per ricordarne solo alcune.

Noi siamo sempre più Liberi di criticare l’amministrazione quando non ne condividiamo le scelte, di votare secondo coscienza, di non dover accettare supinamente i voleri di un capo supremo. Questa è una libertà che il signor Bruschi forse non ha mai conosciuto e che sicuramente non può vivere in un partito come il suo, nel quale chi osa criticare il capo o i suoi “yesman” finisce davanti ai probiviri. Ma non erano gli stalinisti che usavano certi sistemi?

Pino Longobardi
Coordinatore della lista civica Liberi x Pesaro

giovedì 22 luglio 2010

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Lettera aperta la Presidente della Regione Marche

Sig. Presidente,ci rivolgiamo direttamente a Lei per chiederLe un incontro urgente.Veniamo da un insoddisfacente confronto con l’assessore regionale all’ambiente Dott. Sandro Donati .Quello di martedi 20 luglio è il secondo tenutosi con il rappresentante della sua Giunta, ove abbiamo tentato di fare il punto, informando l’assessore, sulle vertenze principali del territorio.

Tralasciamo ogni commento circa la scortesia dell’assessore, rinnovatasi anche al secondo incontro, di arrivare sempre in notevole ritardo. Le scuse accampate tali sono; per il futuro gradiremmo che l’assessore concordasse gli appuntamenti quando è certo di poterli rispettare.Veniamo al punto.L’insoddisfazione deriva dal fatto che, a distanza di due mesi dal primo incontro, in cui l’assessore ci aveva assicurato che in un mese avrebbe preso provvedimenti, martedi lo stesso ha affermato che nulla poteva decidere da solo e che avrebbe coinvolto il Presidente della Regione.
Abbiamo ribadito la necessità che sia data conclusione all’annosa vicenda dell’inceneritore di biomasse di Schieppe di Orciano. Abbiamo documentato all’assessore, i gravi “errori”, i profili di illegittimità, lo spreco di risorse pubbliche che gli uffici della Regione Marche hanno perpretato in questi anni.

Abbiamo chiesto che si ripristini, nel nostro territorio, lo stato di legalità, restituendo certezze ai cittadini.
Crediamo che un amministratore attento non si farebbe ripetere due volte un tale invito, a maggiore ragione se lo stesso “milita” in un partito, l’I.D.V., che della legalità ha fatto la propria bandiera.

L’incresciosa sensazione che abbiamo ricevuto è che l’effettivo assessore regionale all’ambiente era e resta l’arch. Antonio Minetti, presente e silente all’incontro di martedì.
Poiché, sig. Presidente, la responsabilità politica, e non solo quella, fa capo a lei, le chiediamo un incontro per avere la certezza che lei possa prendere in esame la documentazione che abbiamo consegnato all’assessore da oltre due mesi.Restiamo a disposizione sua, e dei riceventi la presente, per tutte le delucidazioni del caso.

Coordinamento dei Comitati di Difesa delle Valli del Metauro, Cesano e Candigliano
ACU Pesaro
Marche per Rifiuti Zero


PS – Ad una precisa richiesta di applicare anche nelle Marche, finalmente, il principio di precauzione, l’assessore Donati ci ha risposto che dobbiamo fornire richiesta e documentazione scritte.
Presidente, lo spieghi Lei al Suo collaboratore che un assessore, soprattutto se titolare di delega all’ambiente, dovrebbe conoscere da solo uno dei principi fondanti dell’azione di governo della Comunità Europea. Ad ogni buon conto, alleghiamo la
Comunicazione della Commissione Europea sul principio di precauzione (Bruxelles, 02.02.2000).

mercoledì 21 luglio 2010

LUI TAGLIA, LEI TAGLIA, NOI PAGHIAMO

“Il verde è un patrimonio comune, è un valore fondamentale da tutelare per preservare e migliorare la vivibilità presente e futura della città e del suo territorio”.

Dal Regolamento del verde pubblico e privato del Comune di Pesaro.

LiberixPesaro crede che,mai come oggi, si sia aperta una vera e propria guerra agli alberi; scempi e abbattimenti ingiustificati ormai non si contano più, sembra che gli alberi in città siano diventati degli ospiti mal sopportati. I prossimi abbattimenti saranno in Piazzale Carducci e su Viale della Liberazione, ma noi chiediamo fortemente una maggiore responsabilità nella salvaguardia e nella tutela del verde pubblico.

Chiediamo una diversa considerazione degli alberi cittadini, chiediamo di ritenerli una risorsa e non un ostacolo da abbattere per dare più spazio a parcheggi, sottoservizi, asfaltature, ecc., chiediamo di sviluppare una politica del verde che sappia salvaguardare la qualità della vita e le esigenze di nuove costruzioni. Negli ultimi anni troppi sono stati gli abbattimenti di piante ad alto fusto, trasformando viali alberati e freschi in strade dall'aspetto sempre più insignificante; troppo spesso passeggiando per le nostre strade ci capita di vedere dei ceppi ai lati delle carreggiate, quasi fossero delle lapidi alla memoria degli alberi. E' questo che ci propone lo sviluppo della nostra città? Oppure dobbiamo cercare un modo diverso e più armonioso di crescere?

La cultura del verde presente nella nostra Pesaro va assolutamente rivista e radicalmente cambiata. Giustificare per motivi di sicurezza l'atteggiamento attuale di chi gestisce il verde è inaccettabile, nulla può giustificare un tale scempio sull'ambiente.
Il verde cittadino ha bisogno di una seria manutenzione e di una maggiore cura; fare lavori stradali adoperando una maggiore accortezza nella tutela degli alberi deve essere un obbligo e non una casualità. Troppo spesso a causa di lavori per la sistemazione di asfalti o di varie altre tipologie di lavori stradali si è messo a serio rischio la stabilità delle piante andando a rovinarne le radici o potature fatte in modo avventato su alberi a cui sono stati drasticamente tagliati rami e chiome.
Senza una potatura consapevole ed intelligente si arriva al risultato di dover abbattere le piante nel giro di pochi anni. L'attività di chi deve gestire il verde nella nostra città è spesso basata su erronee conoscenze che portano ad un risultato esattamente opposto a quello previsto. E' necessario un patto a tutela degli alberi in base al quale l'attività della Pubblica Amministrazione sia finalizzata a rispettare, a proteggere e a curare gli alberi affinchè possano esprimere al meglio e il più a lungo possibile la loro funzione. La conservazione delle alberature preesistenti deve diventare una assoluta priorità per i progettisti che dovranno sempre tenerne conto, cercando sempre tutte le alternative possibili; deve cessare immediatamente la dilagante politica che considera le alberature come oggetti e numeri (“tanto se si abbattono 100 alberi se ne ripiantano 200” ma oltre la metà di questi è destinata a morire per mancanza di manutenzione; la città è piena di giovani alberi secchi). Si deve contrastare fermamente la tendenza della Pubblica Amministrazione di abbattere alberi con il pretesto che le giovani piante sono più adatte e apportano maggiori benefici sia estetici che alla salute.
La tutela e la difesa degli alberi è un servizio che la Pubblica Amministrazione deve rendere ai cittadini in quanto bene inalienabile come l'acqua e la salute, e si tenga ben presente che il patrimonio arboreo appartiene ai cittadini e non alle istituzioni che hanno comunque il dovere di preservarlo. Oggi purtroppo la politica ambientale portata avanti dal Comune è basata più sull'apparire che sul mantenere; la mancanza di un controllo capillare sul territorio e la mancanza del piano del verde pubblico, ne hanno portato la gestione fuori controllo. Il Comune affidando il verde pubblico ad Aspes SpA, ha di fatto rinunciato al controllo e agli indirizzi, ma soprattutto ha rinunciato agli aspetti amministrativi come i pareri e le autorizzazioni per gli abbattimenti degli alberi, ha rinunciato all'applicazione di uno strumento normativo come il Regolamento del verde pubblico, che pone Aspes SpA in pieno conflitto di interesse perchè si trova di fatto ad essere il controllore ed il controllato.
Pino Longobardi
Coordinatore della lista civica Liberi x Pesaro