giovedì 26 agosto 2010

SANA E FORTE

Chi può salvi la Costituzione

Corrosa alle basi dall’interno della classe dirigente, presa di mira dagli economisti e da qualche esperto di diritto, snobbata dai semplici cittadini. Sembra che la Costituzione non abbia più molti sostenitori. Addirittura menti razionali dal pensiero liberale la ritengono lunga, viziata, castrante. Ma è come vedere una lucciola e far finta che il faro abbagliante che ci sta davanti non esista. La vita politica ha subito con il “presidente del Consiglio” una accelerazione mai vista in termini di degrado morale e culturale e l’affossamento della Costituzione cui stiamo assistendo espone i cittadini a rischi enormi nell’ambito della libertà di pensiero, espressione, azione politica.

La Costituzione va difesa dal tentativo, ormai quasi del tutto riuscito, di sostituire la sovranità popolare con una forma di dittatura neanche troppo mascherata: è la Democrazia stessa ad essere in serio pericolo. Pensiamo di essere liberi? Liberi di esprimere le nostre opinioni? Liberi di essere al corrente di tutto ciò che riguardala “casta “ che ci governa? Lo siamo ancora in parte, forse, ma lo saremo sempre meno.

Senza una Costituzione che salvaguardi il principio di uguaglianza fra i cittadini saremo in totale balia dell’autoritarismo e della personalizzazione del potere. Il parlamento sta diventando il teatrino dei burattini, anzi, delle burattine, manovrate piacimento del premier come soubrette che ripetono a pappagallo le frasi che sentono in cuffia. Le leggi ad personam non fanno che assicurare privilegi, impunibilità e improcedibilità del “presidente del Consiglio” invece di provvedere ai gravi problemi in cui versa il nostro paese. La legge bavaglio, poi, è l’ultimo strumento per eliminare qualsiasi altra forma di informazione che non siamo le televisioni, fatte apposta per anestetizzare le coscienze e spegnere qualsiasi spirito portatore di opinione contraria. A tutto ciò si vuole aggiungere la privatizzazione dell’acqua? Il quadro è completo. Chi può salvi la Costituzione.

Mariachiara Ballerini

mercoledì 25 agosto 2010

SCERIFFI & INDIANI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

“Lettera amichevole e aperta al questore di Tumbstone, Pesaro”

Dopo che le scandalose scorrerie dei selvaggi ciclisti hanno per anni funestato le strade del centro storico della nostra città le autorità hanno deciso di intervenire. Con cortesia ma decisione, comprensione e fermezza. Ecco quindi il resoconto del nostro corrispondete e del suo incontro con il questore di Tumbostone.

Dal vostro corrispondente indiano shimano a Tumbstone, contea di Pesaro.

“Cittadini, vi avevo avvertiti che avremo fatto sul serio”.
Così inizia il mio dialogo con lo sceriffo, poi, con gesto deciso, si passa la mano lungo la tesa del cappello a raggiungere il mozzicone di sigaro che pende dalle labbra.
Il sigaro viene lanciato lontano e quella pelle cotta dal sole si corruga in un sorriso: “È una questione di rispetto della legge…e la legge in questa città è stata ignorata troppo a lungo figliolo”.
Resto ammirato e posso aggiungere solo un entusiastico: “Ma adesso le cose cambieranno signore!”.
“Si figliolo con l’aiuto della brava gente e…di questa”, quando pronuncia “questa” la sua mano acarezza la fondina di cuoio dalla quale spunta un blocchetto di verbali remingotn, 64 mm.
In posa eroica prosegue: “Vedi figliolo la legge è importante e non importa se fai una rapina o se prendi un contromano in bicicletta. La legge è il rispetto di sé stessi e degli altri”.
Resto sempre più ammirato di fronte a tanta specchiata levatura morale, solo un piccolo dubbio si insinua nella mia ingenua comprensione su come si colleghino un contromano in bicicletta ad una rapina in banca.
Il questore coglie il dubbio nella mia espressione e lo anticipa: “Capisco figliolo che in questa città, come nel paese tutto, siano tempi difficili: si perde il lavoro, succedono brutte cose…
Però tutto questo non giustifica lo sprezzo delle regole, voglio dire prendi ad esempio la prostituzione: è illegale”.
“Quindi?” chiedo io ingenuamente.
“Quindi figliolo se tu vai da una prostituta porti illegalità, e lo fai anche se rapini una banca”.
“…certo però…questo cosa c’entra con la bicicletta?!?” osservo io ancora più ingenuamente.
“Beh”, risponde, “ immagina che dopo di aver rapinato una banca vai da una prostituta e poi esci dal tuo impudico ufficio in bicicletta contromano”.
“Ma scusi perché dovrei…?”
“Perché sei disoccupato”.
“Si ma questo mica è un crimine”, contesto un poco confuso.
“Però la bicicletta contromano è disdicevole!” risponde un poco alterato.
A questo punto cari lettori, un po’ per il mio mezzo sangue indiano un po’ perché disoccupato e un po’ perché la libertà di girare in bicicletta in centro senza i vincoli delle direzioni mi piace da matti (con rispetto degli altri si intende), insomma un po’ per tutto questo non riesco a trattenermi e sbotto:
“Ma scusi signor questore! Noi poveri indiani velocipedi della tribù shimano come possiamo accettare che piovano nuove stupidissime multe invocate nel nome della legalità più specchiata dopo la questione vido red? O dopo il sapore di agguato alla carovana di alcuni autovelox? O dopo il fatto che nel bilancio preventivo del comune compaiano centinaia di migliaia di euro provenienti da multe ancora non fatte?
Certo noi velocipedi shimano sappiamo che queste sono cose diverse, provenienti da intelligenze e autorità diverse e distinte però…è sempre sul nostro scalpo che ricadono!”.
A quel punto un cirro di sterpi rotolò nella strada spazzata dal vento, un rintocco di campana e, veloce come un lampo, dalla fondina partì un verbale che mi colpì in pieno.

Con assoluta cordialità il vostro corrispondente Martino Campagnoli tribù velocipeda shimano, Tumbstone, contea di Pesaro.

lunedì 9 agosto 2010

LE FREAK C'EST CHIC

Cara Signora Ratti e caro Sig. Bettini,
ho vissuto per qualche anno nel Centro storico di Pesaro, in Via dell'Abbondanza, ed è stata proprio una bella esperienza; le case ristrutturate sono molto belle con i loro cortili interni ed i loro giardini privati ed i servizi sono sicuramente migliori di quelli in periferia, a partire dalla pulizia delle strade che in centro viene effettuata quotidianamente,alla raccolta differenziata porta a porta che ha eliminato cassonetti male odoranti.
Inoltre nella gestione del verde pubblico la zona Centro-Mare assorbe la maggior parte delle risorse messe dal Comune a disposizione del servizio del verde pubblico e della profilassi del territorio.


Paragonare la zona Centro Mare con il quartiere di Villa Fastiggi è soltanto demagogico, il quartiere ha a disposizione solo la palestra annessa alla scuola media Galileo Galilei, mentre la struttura Palasnoopy è stata realizzata privatamente da Sorbini;
i parchi attrezzati del quartiere sono quello di Via Fonseca e quello di Via Romita, quest'ultimo è stato realizzato con il contributo della Banca di Pesaro che vi si affaccia, quello dei Mandorli (Via Bartoli) e di Via dei Canonici sono solo delle piccole aree verdi non attrezzate. A Villa Fastiggi quello che va sottolineato é il senso civico delle persone che vivono il quartiere e l'alto numero dei volontari che aiutano il Comune per la manutenzione del verde pubblico.

Da due anni vivo a Villa Fastiggi in Via della Concordia e la cosa non mi dispiace anche se la situazione stradale non è certo delle migliori; esistono buche, come in tutte le strade d'Italia, non vi sono marciapiedi (non c'è lo spazio) ed i parcheggi, anche se non a pagamento, come in tutti i quartieri sono ben pochi. Ma non mi lamento, pur non essendo nato in questo quartiere qui mi trovo bene, tra gente semplice e saggia. Ho imparato il senso civico della collettività; qui non ci si lamenta ma ci si rimboccano le maniche, e se la strada davanti casa è sporca, si prendono ramazza e paletta e si pulisce.

Inviterei la Signora Ratti e il consigliere Bettini in questo quartiere ma non a prendere un caffè, visto che non abbiamo salotti “all'altezza”, bensì a passare qualche ora in queste strade, tanto da convincersi che questo quartiere di periferia, fatto di vecchie piccole case, palazzoni, capannoni industriali e di piccole attività agricole non è diverso da altri quartieri di Pesaro, e per aspetto e servizi non certo migliore del centro e del mare.

Vi invito a sviluppare di più il vostro senso civico e quando vi capita di vedere davanti alle vostre abitazioni un po' di carta o qualche foglia fate come noi: prendete ramazza e paletta. Vedrete come diventeranno più belle le strade del centro o dei nostri quartieri!

Pino Longobardi coordinatore politico di Liberi x Pesaro

martedì 3 agosto 2010

ANCHE A PESARO

Riceviamo e volentieri (anche se notizie di questo tipo non vorremmo mai leggerne) pubblichiamo.

Il Movimento RadicalSocialista condanna con indignazione e fermezza la vile aggressione subita a Pesaro da due ragazzi gay, ed esprimendo la più piena solidarietà alle vittime di questo gesto brutale ed incivile, denuncia con forza il clima omofobico che esiste anche nella nostra città e provincia.

Un clima che andrebbe contrastato in primo luogo da un’amministrazione comunale che si proclama “democratica” e “progressista”, ma che invece sembra marciare in direzione esattamente opposta anche con atti recenti qualila censura filo-clericale ai danni del coro “Komos” ed il rigetto della mozione che mirava a introdurre anche a Pesaro il Registro delle Unioni di fatto.

Annunciamo infine la presenza di MRS alla conferenza stampa indetta da Arcigay Agorà per giovedì mattina.

Movimento RadicalSocialista