martedì 29 marzo 2011

E' NATO

BASTA CON I VELENI DI STATO
L’ITALIA VITTIMA DELLE ARMI CHIMICHE FA SENTIRE LA SUA VOCE

NASCE IL COORDINAMENTO DEI COMUNI CONTAMINATI DAGLI ARSENALI SEGRETI


Il conflitto in Libia rilancia l’allarme sullo spettro delle armi chimiche, accumulate da Gheddafi in grande quantità. Ma ci sono molti comuni italiani che da almeno settant’anni sono vittime degli stessi veleni. Dalla Tuscia alla Lombardia, dalle Marche alla Campania, dal Lazio alla Puglia terreni, stabilimenti e discariche sottomarine continuano a ospitare l’eredità del colossale arsenale di armi chimiche creato dal fascismo e nascosto dai governi della Repubblica. Adesso un gruppo di associazioni e comitati ha deciso di riunirsi per chiedere che questa scia di morte venga spezzata, invocando che venga finalmente fatta chiarezza sui rischi di questa bomba sepolta nel mare e nel terreno del nostro paese.


Il Coordinamento Nazionale per il monitoraggio e la bonifica dei siti contaminati da ordigni bellici chimici inabissati o interrati durante e dopo il secondo conflitto mondiale si è riunito la scorsa settimana nella sede laziale di Legambiente.

Il Coordinamento è formato da rappresentati di associazioni e comitati operanti nelle zone più colpite in Italia: Lago di Vico, Molfetta, Colleferro, Ischia, Pesaro e Cattolica. Presto entreranno a far parte del Coordinamento nuove realtà in rappresentanza di altre aree fortemente colpite in Lombardia, Piemonte, Lazio e Abruzzo.


Il problema di questi residuati bellici ha origini lontane ma effetti ancora attuali. L’arsenale chimico venne creato dal regime fascista all’inizio degli anni Trenta ed è stato il cuore di un programma industriale di armamento colossale, con impianti per distillare gas letali come iprite, arsenico e fosgene in decine di fabbriche costruite dalla Puglia alla Lombardia. Durante la guerra a questa sterminata riserva di ordigni mortali, solo in minima parte usata nelle spedizioni coloniali di Libia ed Etiopia, si aggiunse una scorta mostruose di bombe chimiche trasferita in Italia dagli Alleati. Alla fine del conflitto queste armi sono state nascoste e dimenticate, senza bonificare i siti dove si producevano o le discariche dove sono state sepolte. Una quantità colossale di ordigni è stata gettata in mare dagli americani davanti alle coste di Ischia e a quelle di Molfetta, dai tedeschi davanti a quella di Pesaro mentre l’esercito italiano ha continuato a custodire e sperimentare i gas letali nei boschi del Lago di Vico e persino nel centro di Roma, a pochi passi dalla Sapienza.


Queste armi sono state progettate per resistere nei decenni e mantengono ancora oggi i loro poteri velenosi, soprattutto l’arsenico che si è disperso nei suoli come dimostrano le analisi condotte dalle forze armate nella zona del Lago di Vico o gli esami degli organismi sanitari a Melegnano (Milano). Perché solo una minuscola parte delle strutture militari attive nel dopoguerra è stata parzialmente bonificata: la gran parte degli ordigni è stata nascosta in mare e in terra dal segreto.


Questa realtà è stata svelata nel volume-inchiesta “Veleni di stato” del giornalista Gianluca Di Feo, pubblicato da Rizzoli nel 2009, che porta a conoscenza documenti inediti e secretati e dà voce a denunce inascoltate e testimonianze dirette.


Grazie a questa pubblicazione, scrupolosa e mai smentita, molti comitati locali che avevano già iniziato un lavoro di ricerca e di denuncia sui danni ambientali e sulle conseguenze per la salute dei cittadini, hanno trovato la conferma a quanto sostenevano da tempo. Ma soprattutto hanno preso coscienza del carattere nazionale di questo enorme problema, tuttora nascosto alla maggior parte delle persone, e hanno deciso di unirsi in un Coordinamento Nazionale per rafforzare le azioni e le richieste di monitoraggio e bonifica portate avanti dalle singole realtà, tuttora eluse da laconiche risposte del Ministero della Difesa che continua a negare informazioni e collaborazione.


Il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche


http://www.velenidistato.it/

info@velenidistato.it
www.youtube.com/user/velenidistato

lunedì 21 marzo 2011

CHIAREZZA E CONFRONTO

Agli amici di santa veneranda
Le recenti dichiarazioni di Luigi Tagliolini, di Respira-Pesaro, riportate dalla stampa sul casello autostradale a Santa Veneranda citano la posizione presa da Liberi x Pesaro in merito, che viene liquidata come “incoerente” alla luce dell’adesione della lista civica alla vertenza sulle PM 10.
Pensiamo sia nell’interesse di tutti fare la massima chiarezza sulla questione.

La nostra lista ha avviato molto tempo fa una riflessione sulla necessità o meno di avere un secondo casello per la città e sulla sua eventuale collocazione. Per primi abbiamo promosso un pubblico dibattito a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le posizioni, gli amministratori locali e i tecnici, e proprio in quella occasione è maturata la nostra convinzione. Sono state valutate tutte le opinioni e soprattutto le relazioni tecniche, infine assieme a buona parte dell’area ecologista locale si è valutato che la porta sud della città aiuterebbe a smaltire il traffico e conseguentemente l’inquinamento. Anche per il quartiere si avrebbero delle migliorie, escluse poche abitazioni costruite malamente a ridosso dell’autostrada di cui era già previsto l’ampliamento, perchè il progetto prevede un nuovo tratto che toglierebbe l’attuale attraversamento del quartiere, un flusso più fluido e quindi meno inquinante dei mezzi, un casello a impatto ridotto.

Sicuramente va preteso un progetto che garantisca tutti questi aspetti e certamente le rassicurazioni non sono mai abbastanza, per cui tutti dobbiamo chiedere chiarezza e vigilare sulle decisioni finali.


Noi rispettiamo e ascoltiamo tutte le opinioni e siamo sensibili alle preoccupazioni dei residenti, ma non possiamo sacrificare l’interesse di una intera città alle paure ingiustificate di pochi cittadini.

La difesa della salute pubblica è al primo posto nelle nostre battaglie e per questo abbiamo promosso la vertenza sulle PM 10 che riteniamo possa essere condivisa anche dal Comitato di Santa Veneranda e dall’associazione Respira Pesaro; stimiamo il loro impegno e teniamo sempre in considerazioni le loro analisi che però fino ad oggi non ci hanno convinto, anche perché mancano di proposte alternative credibili e praticabili.

Liberix

sabato 19 marzo 2011

OFFERTA DI LAVORO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Mi hanno fatto un'offerta di lavoro.
Si chiama "contratto a chiamata", ne può usufruire chi è al di sotto di 20 e al di sopra di 45 anni (mi sembra), come cuoco nelle mense scolastiche...qua e là a sostituire il cuoco di turno malato o impossibilito (la ruota di scorta).

Essendo appena al di sotto dei 20 anni ho pensato: perchè no? Non sono tempi dove ci si può permettere di fare gli schizzinosi.

Faccio un breve colloquio e compilo una scheda dove mi si chiede di tutto, persino se mi scaccolo, se mi tocco e con che frequenza.
Alla fine chiedo quant'è il compenso e la tipa al di là della scrivania mi risponde:
<< Questo non lo so.>>
Gulp!
Chiama qualcuno al telefono per risolvere il quesito, che non sa risponderle.
<< La richiamo più tardi per comunicarglielo >> mi dice congedandomi.
Dopo 30 minuti arriva la chiamata:
<< € 7,70 all'ora.>>
<< Netti!?>>
<< No...lordi.>>
<< Scusi...al netto delle ritenute quanto mi resta in busta paga?>>
<< Non lo so.>>
Facendo i conti della serva, se mi va bene, dovrebbe essere € 5 all'ora.

Secondo voi se mi metto in ginocchio in una via affollata, indossando un'aria afflitta, con la mano tesa, con un cartello appeso al collo con su scritto "ho fame", in un'ora, raccolgo più o meno di 5€?.

L'offerta viene da una cooperativa. Sono progressisti. La nostra sinistra...la mia amata sinistra!

(Siamo separati in casa da anni, non facciamo più all'amore e non ci rivolgiamo più la parola, ma non trovo il coraggio di lasciarla.)
Quelli che pretendono e presumono di essere il punto di riferimento di chi fatica. Gli stessi che si stupiscono e si indignano perchè una diciassettenne preferisce farsi sfruttare per 5/10.000€ a serata facendo fellatio a vecchi e rivoltanti politici, invece di farsi sfruttare da un'azienda per la stessa cifra, per un anno di duro lavoro di merda, senza nessuna garanzia.

Quelli che da qualche anno non riesco più a difendere senza sentirmi...patetico.

Non possono dare di più, lo dicono i contratti, impugnati dai dirigenti, gli stessi che viaggiano a bordo di Volvo station wagon da 80.000€...e bisogna pure dire grazie.

Chissà quanto guadagnano?


Una vera sinistra (e/o cooperativa sociale), seria, coerente e credibile, dovrebbe aborrire compensi offensivi, lavori interinali, contratti a chiamata e schifezze similari.

Ma c'è sempre in agguato qualcuno più disperato di te pronto ad accettare anche di peggio.
E’ la guerra tra poveri.
Il prezzo da pagare per tanta ambiguità, che non fa onore al suo grande passato, di cui ha rinnegato colori e simboli, è veramente alto: l'implosione di un partito snaturato che non si capisce più cosa sia.
La vera priorità di questo paese, insieme alla giustizia, è quella di dare il giusto peso alle cose, di tornare a ridare onore e valore al sudore.


Peace & Road
MOMI

domenica 13 marzo 2011

PARTECIPA ALLA VERTENZA

Sabato 12 Marzo si è tenuto l'incontro dibattito sulla vertenza PM 10.


PARTECIPA ANCHE TU ALLA VERTENZA.
Se vuoi ritirare i moduli puoi chiamare al
349 5225231 oppure al 335 1607427

Perchè la vertenza.
Le polveri sottili (PM 10) e ancor più le nano particelle producono danni vistosi e permanenti alla salute. Colpiscono soprattutto le vie respiratorie e incidono nel tempo alla formazione di tumori nell'organismo. I più colpiti sono i bambini.
L'unione Europea ha già fissato dei parametri e delle modalità per tutelare la saluti dei cittadini.
L'Italia è il paese con la situazione peggiore, seconda solo alla Bulgaria.

L'Unione Europea ha sanzionato con una multa di 900.000€ (che pagheremo noi contribuenti!) la Regione Marche per gli sforamenti delle polveri sottili, avvenuti nell'anno 2005, rispetto alle norme vigenti.     
La Regione per tutta risposta ha fissato delle contromisure che definire inique è dir poco:
- Abbattimento del 10% delle emissioni delle aziende (che nessuno controlla ne ha dati per le verifiche)
- Riduzione di 1 grado delle riscaldamento nelle abitazioni (ancora più difficile da controllare, particolare curioso: nella sala della provincia durante il dibattito si sudava perchè il riscaldamento centralizzato è fissato su 24 gradi!)
- Blocco della auto euro 0,1,2 SOLO NEI CENTRI STORICI (praticamente blocco delle sole auto vecchie, notoriamente in uso tra le persone più povere, che rappresentano solo l'8% delle auto che circolano nelle marche!).

Che cosa è la vertenza.Di fronte a queste ennesimo inutile atteggiamento burocratico i cittadini hanno una sola strada per diffendersi: ricorrere alle vie legali.
Sottoscrivendo la vertenza i cittadini partecipano ad una AZIONE LEGALE COMULATIVA, e collegialmente chiedono:
1- il riconoscimento del danno erariale,
2- il risarcimento del danno erariale,
3- il riconoscimento del danno civile e la citazione dei sindaci.

Sottoscrivendo il modulo e versando una quota di 15€ per le spese legali, i cittadini difendono in questa maniera i propri diritti e si preparano ad una battaglia legale che, se necessario, proseguirà fino alla Corte Europea. I sottoscrittori non rischiano nulla  perchè la responsabilità civile del processo sarà a carico dell'Associazione Marche per Rifiuti Zero.

"Non perdere tempo a spiegare le tue ragioni a coloro il cui stipendio dipende dal fatto che non devono ascoltarti! - Sinclair"

lista civica LIBERI X PESARO

lunedì 7 marzo 2011

SABATO 12 MARZO


SABATO 12 MARZO
alle ore 18 alla Sala Pierangeli della Provincia
via Gramsci, 5 - Pesaro

INCONTRO DIBATTITO
sulla vertenza PM 10


I nostri politici e amministratori pare intendano solo il linguaggio dei soldi.

E allora è lì che bisogna colpirli, dove fa male.
La vertenza che stiamo lanciando a livello regionale si base su un semplice e insindacabile concetto: ci stanno avvelenando!

I nostri amministratori non solo non fanno nulla per porre un freno a un problema che ci sta distruggendo la salute, il patrimonio e che colpisce principalmente i nostri bambini, ma addiritura le uniche inutili iniziative sono, ancora una volta, solo contro i più deboli:

anziani, giovani e poveri colpevoli di non possedere un nuovo bel macchinone che alla fine inquina più delle loro vecchie auto usate.
Ma oggi c'è un nuovo metodo di lotta, efficace e vincente.
Vieni a scoprire come.

Liberi x Pesaro


leggi nei commenti come un cittadino tedesco da solo......