mercoledì 24 agosto 2011

AGLI UOMINI LIBERI

Il dibattito sull’ospedale unico per la provincia di Pesaro e Urbino registra le importanti prese di posizione di De Marchi per la lista civica fanese Bene Comune e di Michele Mattioli per Sinistra Unita.

Entrambi, con molto buon senso e contro qualsiasi ottuso campanilismo, affermano che tra il sito di Fosso Sejore e quello di Muraglia sicuramente è meglio questa uiltima soluzione, in considerazione della poca distanza tra i due siti, delle strutture ospedaliere già costruite sull’area e del costo dei terreni, di proprietà pubblica invece che privata.

Naturalmente la premessa è che nessuna scelta è accettabile senza una seria verifica di tutte le alternative possibili e la valutazione di piani di fattibilità concreti.

E’ esattamente quello che pensano in tanti nelle città di Pesaro e Fano, ma ciò che è chiaro per i cittadini viene ignorato dai politici.


I partiti e gli amministratori non hanno espresso decisioni chiare, definitive e soprattutto condivise ma i loro rappresentanti rilasciano dichiarazioni in ordine sparso.
Per ora sappiamo solo che per l’assessore regionale Mezzolani va bene utilizzare la disponibilità a contribuire dichiarata dalle fondazioni bancarie per arricchire ancora di più ricchi privati, quando quel generoso aiuto lascerebbe ampi margini se utilizzato per l’acquisto di un area di proprietà pubblica; che è deciso a deturpare un’area di grande valore paesaggistico quando altre sono più idonee e già disponibili. Questa posizione non è supportata da nessuno studio, ma soprattutto non si sa quanto sia sostenuta anche dal suo stesso partito, dagli altri partiti della maggioranza e dal presidente della regione Spacca.

Uno strano modo di concepire la politica e la partecipazione.

Le liste civiche Bene Comune di Fano e Liberi x Pesaro, che aderiscono a Liste Civiche Marche, hanno già espresso posizioni comuni sia sull’ospedale unico sia sul modo di gestire scelte così importanti da parte dei partiti.

La lista civica regionale Liste Civiche Marche ritiene che solo il movimento civico, fortemente rappresentato nei consigli comunali delle città della provincia, sia nelle maggioranze che nell’opposizioni, possa rompere questa logica e bloccare questa modalità, incerta e allo stesso tempo arrogante, dei partiti.

Per questo invita tutte le liste civiche, al di là degli schieramenti di appartenenza, e tutti i consiglieri comunali, che all’interno dei propri partiti riescono ad esprimere scelte autonome o quanto meno scelte, ad affermare un no convinto alla “decisione” di costruire a Fosso Sejore e a pretendere che qualsiasi altra alternativa venga supportata da piani di fattibilità.
I cittadini devono essere informati, gli elettori hanno il diritto di conoscere le scelte dei loro rappresentanti e di ricorrere agli strumenti di democrazia diretta, come i referendum locali, quando non vengono ascoltati.


Liste Civiche Marche



mercoledì 10 agosto 2011

L'UOMO DI ANCONA

SANITA': Uscire subito dall’equivoco

Per una forza politica come “Liberi x Pesaro”, nata da una strenua battaglia per un ospedale ad elevata specializzazione, leggere le parole dell’Assessore regionale alla sanità sulla stampa di questi giorni, suscita una preoccupazione fortissima.
Vengono toccati diversi aspetti dell’organizzazione sanitaria, ma in questa sede due sono quelli che ci sembra urgente chiarire.

Il primo aspetto, sul quale vogliamo solo tornare rapidamente, è quello del sito su cui deve sorgere il futuro ospedale unico.
L’Assessore, rispetto a quanto si legge ormai di frequente, sembra lasciare qualche margine alla possibilità che il sito non sia quello di Fossosejore.
E’ per noi l’occasione di ribadire ciò che abbiamo sostenuto più volte: Fossosejore è una ubicazione inaccettabile per le caratteristiche paesaggistiche e per tutto quello che si dovrebbe realizzare per renderlo accessibile; inoltre c’è già il sito di Muraglia, platealmente più adatto per costruirvi il nuovo Ospedale. Il sito è di proprietà pubblica, vi esiste già un pezzo di ospedale nuovo, particolarmente pesante come tecnologie ed è a pochissima distanza da Fossosejore.

Questo aspetto non deve certo giustificare una guerra santa tra due città, poiché la priorità è un ospedale nuovo e abbiamo già una storia troppo lunga di guerre sante per il sito che hanno distrutto tanti progetti. Tuttavia, finchè si è ancora a tempo, la nostra esortazione, la nostra forte speranza, è che prevalga la ragione e si facciano le scelte che essa indica così chiaramente.

L’altro aspetto è quello che riguarda ciò che deve andare a costituire il contenuto della nuova struttura ospedaliera.

L’Assessore, commentando il disagio espresso dai professionisti, parla di “confusione tra alte specialità ed eccellenze.”
Le prime riservate ad Ancona e le seconde da distribuire “sui territori, soprattutto nelle aziende ospedaliere”.
Alla lettera, l’assessore sembra inattaccabile perché quanto afferma è quanto troviamo scritto nel progetto di piano sanitario e che anche pochi giorni fa è stato ribadito dal Presidente Spacca.
Ma noi cittadini, noi tutti rappresentanti delle forze politiche che hanno ripetutamente sottoscritto documenti votati all’unanimità nelle sedi istituzionali, abbiamo sempre inteso e dato per scontato che ci venisse assicurato un ospedale ad elevata specializzazione.

Sennò di cosa abbiamo parlato per tanti anni?

Parlare di “eccellenza”quando si parla di sanità in generale e di ospedale in particolare, significa semplicemente definire uno standard normale e obbligatorio.
La sanità. a qualunque livello, non può essere agita in modo diverso dall’eccellenza, considerato che si tratta di preservare o ricostituire la salute e quindi la vita.
Quando dunque le forze politiche e la gente che rappresentano, parlano di eccellenza, intendono, hanno sempre inteso, le specialità elevate.
Questo abbiamo sempre chiesto e chiediamo e i responsabili della regione lo sanno benissimo.

Questo oggi, sembra venirci invece negato dalle parole dell’assessore che confermano la differenza tra i due termini, l’uno, doveroso e implicito, l’altro che compete solo ad Ancona.
Se è possibile ipotizzare da parte nostra una eccessiva e quindi colpevole fiducia riguardo il senso autentico dei termini che pur stavano chiaramente delineando il piano sanitario, è impensabile supporre che Presidente e Assessore regionale, abbiano “approfittato” della confusione tra “eccellenze e specializzazioni elevate” per fare altro da quanto promesso ripetutamente, nella sostanza.

E’ dunque urgente fare chiarezza.

Pesaro e anche Fano, ma il nostro territorio tutto, non vogliono una “eccellenza”, scontata e doverosa, ma un insieme di specialità che richiami la gente all’Ospedale Marche Nord, senza che debba più andare a cercarle altrove. Un altrove, tra l’altro, che non è mai stato e difficilmente potrà essere Ancona e che senza chiarezza, senza coraggio, senza investimenti, in sintesi senza cambiamenti veri di strategia sanitaria, continuerà ad alimentare l’emorragia economica e il fallimento sanitario della mobilità passiva.


Lista civica Liberi x Pesaro

venerdì 5 agosto 2011

ALLA FACCIA DI DUSTIN HOFFMAN



















ANSA - Ancona, 4 agosto
Bandiera Nera Legambiente in stand by a Regione Marche
Dopo ok a rigassificatore Api, ottavo vessilo per la raffineria

Doppia Bandiera Nera quest'anno per le Marche, con la Goletta Verde di Legambiente: un vessillo conferito subito all'Api di Falconara Marittima (per l'ottavo anno consecutivo) e l'altro, con una formula nuova, in stand by per la Regione Marche. Verra' assegnato se il Piano energetico regionale sara' modificato per consentire la costruzione delle nuove centrali e del rigassificatore proposti dall'Api. ''Tutto dipendera' dalle scelte del governo regionale dei prossimi mesi'' fa sapere Legambiente.(ANSA).



Corriere del Veneto - 26 luglio 2011
Schiuma vicino al rigassificatore,
indagati due dirigenti di Adriatic Lng
La procura ha chiuso le indagini sull'inquinamento del mare al largo di Porto Levante. Secondo i magistrati si trattava delle conseguenze di raffreddamento del gas metano

PORTO VIRO (Rovigo) – Le lavorazioni sul terminal gasiero al largo di Porto Levante per il raffreddamento del gas metano hanno danneggiato l’ecosistema marino. E’ questa la conclusione della procura rodigina, che ha chiuso le indagini riguardanti questo fascicolo. Due gli indagati, entrambi dirigenti di Adriatic Lng che gestisce il rigassificatore, per danneggiamento aggravato. Nella primavera dello scorso anno dall’Arpav polesana parte una segnalazione alla procura su una imponente presenza di schiuma giallognola in mare attorno al terminal gasiero, entrato in funzione un paio di anni fa, che arriva anche a lambire la costa pur essendo la piattaforma a circa 15 chilometri al largo. Gli accertamenti portano alla scoperta che a produrre questo sono le lavorazioni sul rigassificatore per raffreddare il metano, che poi viene immesso nelle condotte e convogliato nella rete nazionale di distributore. Nessuno sversamento di materiale inquinante quindi, come dimostra una perizia di parte della Procura, ma «solo» un enorme sommovimento acqueo attorno al terminal. L’effetto più vistoso è la produzione di una rimarchevole quantità di schiuma che poi si propaga per chilometri arrivando anche a sfiorare la terraferma. Le conseguenze sull’ecosistema, afferma ancora la consulenza, sono di alterazione della clorofilla e del fitoplancton marino. Il tutto si sarebbe potuto evitare dotando la piattaforma off shore di pompe aspiranti, oppure circondandola con galleggianti per bloccare la schiuma. Nessuno dei due accorgimenti è stato però applicato.