giovedì 22 dicembre 2011

ASSESSORE AL NIENTE

Risposta alle dichiarazione rilasciate dall'Assessore Parasecoli a IL MESSAGGERO del 20.12.2011
Liberi x Pesaro considera stupefacente da un punto di vista politico e illogica nel merito la dichiarazione dell'Assessore Parasecoli sulla posizione espressa dalla Lista Civica e dall'IDV sulla scelta di Fosso Sejore come sito per l'ospedale nuovo.


In primo luogo essendo i civici d'accordo con la necessità di avere un nuovo ospedale era ed è evidente che votassero a favore della valutazione dei quattro siti proposti, dopo di che di fronte alle conclusioni frettolose e male argomentate da provincia e regione è altrettanto logico che possano esprimere il loro rifiuto sulla scelta indicata.

Nella dichiarazione dell’Assessore non si fa nessun riferimento ad almeno due questioni fondamentali per capire di cosa stiamo parlando: la prima che il sito di Fosso Sejore supera quello di Muraglia per pochissimi punti e che questi sono stati assegnati adottando una serie di criteri quanto meno discutibili, assegnando dei valori con una metodologia finalizzata a favorire un esito che in molti cercavano, a cominciare dalla provincia che ha commissionato lo studio, per una soluzione politica dei possibili conflitti campanilistici tra le due città principali; la seconda che in un momento di crisi come quello attuale privilegiare l'acquisto di un terreno privato invece di utilizzarne uno di proprietà pubblica è per i civici una scelta inaccettabile.

L’Assessore afferma anche perentoriamente che la struttura unica porterà un risparmio di circa il 25/30 % rispetto al costo dei due attuali ospedali di Fano e Pesaro, notizia che ci fa felici ma che ci piacerebbe sapere da dove viene, visto che fino ad oggi si è solo parlato di costruire e mai si è visto un piano economico per la realizzazione e la gestione della nuova struttura. Una informazione che tutti i cittadini hanno il diritto di avere e che l’Assessore alla Salute non può certo tenere per se.

Infine vogliamo ricordare che l'Assessore Parasecoli oltre alla Salute e preposto anche all'Ambiente ed è veramente incredibile che in base alla sua competenza non trovi nulla da ridire sull'ennesimo progetto di consumo del territorio e di sfregio del paesaggio.

In conclusione Liberi x Pesaro crede fermamente che sia importante che ognuno svolga, nell'interesse del bene comune, il proprio compito e pertanto come civici difenderà fino all'ultimo sia la necessità di avere garantita la salute pubblica con un nuovo ospedale, sia la difesa del nostro territorio che è già stato sufficientemente consumato e violentato.

Invitiamo l'Assessore a fare altrettanto per la Salute e per l'Ambiente.

Liberi x Pesaro

lunedì 19 dicembre 2011

LA PROVINCIA BELLA DI RICCI & MEZZOLANI













SI AL NUOVO OSPEDALE
NO A FOSSOSEJORE
NO AL CONSUMO DI TERRITORIO
La lista civica Liberi x Pesaro è nata da una strenua battaglia per un ospedale ad elevata specializzazione e in tutti questi anni ha continuato sostenere la necessità di avere una struttura ospedaliera nuova, sia nei muri che nell’organizzazione sanitaria, in grado di soddisfare le esigenze non solo di Pesaro e di Fano ma di tutta la provincia.


A questa necessità, in un momento di crisi economica e di grande difficoltà la Regione Marche e la Provincia di Pesaro hanno risposto con una scelta che non convince e preoccupa e che si vuole imporre se tenere conto delle richieste e delle osservazioni che emergono dai cittadini.


In primo luogo l’esigenza di fermare il consumo del territorio, bene comune di immenso valore, e di proteggerlo dai danni della cementificazione sfrenata.


Fossosejore è una ubicazione inaccettabile per le caratteristiche paesaggistiche e per tutto quello che si dovrebbe realizzare per renderla accessibile (strade, svincoli e collegamenti vari); è una zona ad alto rischio alluvionale, caratteristica che alla luce dei cambiamenti climatici non può non essere considerata con grande attenzione.


Inoltre c’è già il sito di Muraglia, platealmente più adatto per costruirvi il nuovo Ospedale: il terreno è di proprietà pubblica, vi esiste già un pezzo di struttura ospedaliera nuova con tecnologie all’avanguardia ed è a pochissima distanza da Fossosejore.

Questo aspetto non deve certo giustificare una guerra santa tra le due città, considerate tutte le priorità, tuttavia, finché si è ancora in tempo, la nostra esortazione è che prevalga la ragione e si riveda la drammatica decisione sull’ubicazione dell’ospedale

Un altro aspetto da non sottovalutare è la finalità di una nuova struttura ospedaliera, che non potrà essere ospedale solo per casi acuti, ma un ospedale che abbia gli investimenti e le alte specializzazioni.


Di questo non c’è traccia nel progetto della Regione che ancora una volta destina gran parte delle ad Ancona, l’eccellenza che è stata promessa dall’assessore Mezzolani non è altro che il normale standard di un ospedale che funzioni dignitosamente, mentre solo una concentrazione di specializzazioni potrà portare lavoro all’Ospedale Marche Nord.

Se ancora una volta la politica non sarà in grado di ascoltare i cittadini e sarà pronta a sacrificare altro territorio alle fameliche richieste di pochi privati, noi civici ci adopereremo per ridare voce ai cittadini facendo ricorso agli strumenti della democrazia diretta come il referendum.

Lista civica Liberi x Pesaro

giovedì 15 dicembre 2011

TROPPO FACILE

Liste Civiche Marche appoggia e promuove ogni forma di lotta contro la mancanza di giustizia sociale della manovra del Governo Monti.


Il tanto invocato e sbandierato intervento “tecnico” dei professori per salvare l’Italia si sta rivelando ogni giorno di più l’ennesima presa in giro. Per fare gli interessi delle banche non era certo necessario scomodare Monti, ma dal momento che i nostri politici si erano incartati sui veti incrociati e temevano di perdere voti, chi meglio del professore per togliere le castagne dal fuoco agli incapaci della casta.
Del resto mettere le mani nelle tasche dei più poveri è la cosa più facile e scontata.

Ma veramente i taxisti fanno più paura degli operai, I farmacisti dei pensionati e i preti degli studenti?

I cittadini devono cominciare a far sentire la propria voce a questi signori, che il problema della pensione non l’hanno mai avuto.

Insegniamo ai professori e ai partiti come si fa una manovra e dove si prendono i soldi:


- PATRIMONIALE, colpendo i pochissimi che hanno redditi spropositati e nessun problema quotidiano si permetterebbe alle famiglie italiane di sopravvivere


- SPESE MILITARI, non siamo in guerra, un taglio netto del 50% rappresenterebbe già mezza manovra.
- TASSE ALLA CHIESA, che detiene circa il 30% del patrimonio immobiliare italiano, prende con l’8 per mille circa un miliardo di Euro ogni anno e pretende di non pagare Ici, Irpef, Imu, Ires, Tasse Immobiliari e Doganali, gas, acqua e fogne.
- SCUDO FISCALE, rimediamo almeno in parte allo scandalo che a permesso di ripulire anonimamente una montagna di denaro.
- EVASIONE FISCALE, 98 miliardi da riprendere solo dall’evasione sulle slot machine, uno scandalo che coinvolge mafie, politici e monopolio di stato.
- ASTA PER LE ASSEGNAZIONI TV, non è possibile regalare a Mediaset e RAI il digitale terrestre senza andare all’asta.
- TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA, i furbetti (vedi i politici marchigiani) bloccano i vitalizi per i posteri ma si tengono il privilegio per se e per i loro predecessori. I costi della politica sono anche gli sprechi quotidiani, gli enti inutili, le decine di privilegi di cui gode la casta.

Liste Civiche Marche si impegna nei comuni della regione a promuovere forme di lotta contro una manovra impresentabile e contro il servilismo dei partiti nei confronti dei potenti.



Liste Civiche Marche

martedì 6 dicembre 2011

LA BARCA E Mr: MONTI

Riceviamo e pubblichiamo:

Nella sceneggiata che da 3 settimane potete seguire nei talk show, naturalmente di destra (Porta a Porta) e di sinistra (Ballarò), rigidamente in par condicio e rigidamente identici ad uso e consumo degli italiani dal titolo: “Lacrime , sangue, sacrifici ed equità” nella più recente puntata è comparso l’episodio: “ anche i ricchi pagano: la tassa sulle barche”

La tassa sulle barche dai 10 agli oltre 64 metri ha (avrà) l’ aliquota più alta di addirittura 703 euro al giorno. Nello scafo della foto allegata, di cui ovviamente conosciamo nome e specifiche tecniche, una “ barca “ da 75 metri, neanche fra le più grandi esistenti.

E’ appunto lunga 75 metri, varata quasi 10 anni fa. Dispone di 26 uomini di equipaggio, due motori diesel da 3.600 cavalli (poca cosa). Il serbatoio è da 288.600 litri.

Allora facciamo un po’ di conti: La tassa è di 703 euro per 365 giorni, cioè di 256.595 euro/anno
Un pieno di gasolio della “barca” è di circa 288.600 lt. per 1,450 euro cioè 418.470 euro

Conclusione: la “ supertassa” annuale è pari a mezzo pieno di gasolio.


La foto ritrae la “barca” che però attualmente è ormeggiata a Venezia. Per ormeggiare lì il Comune chiede 10.000 euro al giorno. E quella è ormeggiata lì.


da Eco

lunedì 5 dicembre 2011

SECESSIONISMO




















Tempo fa sono passato in bicicletta in via A.Cecchi. Proprio davanti al Circolo Del Porto, sull’asfalto, in nero, a caratteri di circa mezzo metro, in concomitanza con gli agghiaccianti fatti norvegesi, campeggiava una scritta preceduta da un’ancora nera:
PORTO, PATRIA, FAMIGLIA!!!

“Dio” è stato sostituito con una tipologia urbana: “porto”.


Che strano fenomeno quello del secessionismo, mentre l’Europa, ancora lattante, sta facendo grandi sforzi per diventare una confederazione di stati, il primo passo è stato mosso con l’unione monetaria. Spero per noi che seguirà presto un unico governo centrale. I nostri politici sono inqualificabili e vorrei tanto avere la possibilità di potere votare un partito Spagnolo, Tedesco o Svedese.


La nostra pittoresca Lega Nord non ha imparato nulla dalla vicina ex Jugoslavia dove sono riapparsi i campi di concentramento e la pulizia etnica. Se ne sono date di santa ragione per separarsi, costruire confini, dogane, barriere e battere valuta. Adesso hanno fatto tutti domanda per entrare nella comunità europea per unirsi di nuovo in un unico stato, con una unica valuta e il conseguente abbattimento delle frontiere. Se questa non è follia, che cosa lo è?


Veniamo allo stato “porto”.


I manicomi dove rinchiudere questi schizofrenici (Schizofrenia: termine con cui si indica un gruppo di psicosi gravi caratterizzate dalla disgregazione della struttura psichica e da profonde alterazioni dei meccanismi affettivi, dell’elaborazione del pensiero e dei rapporti con la realtà esterna) per fortuna non esistono più, ma siamo in piena emergenza e occorre al più presto creare delle apposite strutture dove curare e riabilitare gli imbecilli, con le loro turbe secessioniste che stanno rimpicciolendo sempre più la loro patria, ridotta a un quartiere di una manciata di chilometri quadrati.


State pronti. Le prossime guerre si combatteranno tra zona industriale e Tombaccia, rea di avere deviato il corso del fiume Foglia in via Solferino. Forse Soria attaccherà presto la Panoramica. Villa San Martino invaderà Pantano rivendicando la proprietà dei liquami del genica.


Dopo di che degli estremisti secessionisti vorranno staccarsi dal proprio quartiere e le guerre si faranno tra condomini.

Il palazzo Cermatori gettera olio bollente, avanzato dalla frittura di pesce, dai terrazzi, per difendersi dall’attacco dei condomini del palazzo di fronte.


Il Benelli inviando truppe scelte extracomunitarie cammellate di cui e ben fornito, assalterà i nuovi palazzi “mezze torte” adiacenti. Motivazione: non vedono più il tramonto.

Vinta la guerra, si redigerà una costituzione condominiale, con tanto di inno condominiale: …fratelli Benelli, Benelli s’è desta… Si abbandonerà l’€ e si stamperà una nuova valuta: il Benollaro.

Diviso il territorio in condomini ci sarà qualche mese di pace dove per andare dal porto al Billa a fare spesa, bisognerà attraversare quattro frontiere con code interminabili per il controllo dei documenti e il cambio di quattro valute. Kamikaze imbottiti di batteri influenzali si getteranno sui posti di blocco alitando sui militari di confine.

Poi l’imbecille di turno si alzerà un mattino e dal terrazzo di casa sua dichiarerà i propri valori famigliari superiori a quelli degli Spadoni del pianerottolo di fronte, l’affronto del fumo delle arrostite di pesce è intollerabile: "lo fanno apposta a cuocere gli sgomberi fumogeni quando c’è garbino per indurci ad abbandonare i nostri territori!"; griderà in salotto alla folla dei familiari incitandoli alla guerra.

Si tornerà così alle faide familiari. I Righetti, residenti nel palazzo “Cermatori”, spareranno su tutti gli Spadoni del pianerottolo dirimpetto. Le frontiere ora saranno tra piano a piano dello stesso palazzo, con postazioni sui pianerottoli contornate di sacchi di sabbia, la valuta corrente del primo piano sarà lo Spadone al secondo il Righino.

Terminata anche questa guerra gli abitanti dello stato-appartamento Persichetti Piero, della regione Reparto Giorno, a colpi di secchiate di ragù bollente, massacreranno i parenti asserragliati nelle impervie e oscure regioni del male del Reparto Notte. Regioni dalle quali con attentati al sonno fatti con pericolosissimi petardi avanzati dall’ultimo dell’anno, fatti esplodere ad ore regolari per giorni, si cerca di fare abbassare le difese al nemico. I contrattacchi del Reparto Giorno con azioni di guerriglia a colpi di sturalavandini e battipanni, sempre più appannati dalla mancanza di riposo, scoordinati, vengono respinti e costretti ad una indecorosa ritirata dentro un angusto sgabuzzino.

Rimasto in vita un unico abitante, per inerzia secessionista, il braccio destro riempirà di schiaffi la faccia per contendersi la testa. Quest’ultima sfinita, confusa dalle manate e incapace di mettere pace e ordine dentro e fuori se, non riesce più ad imporre disciplina e ordini agli arti, che ora combattono ferocemente contendendosi le zone erogene con stupri aberranti.


"La sinistra non ha nessun diritto di restare attaccata al corpo! Sono barbari! Con grosse difficoltà persino a scrivere!"; grida in un comizio la destra cercando di portare a se l’opinione pubblica delle gambe. Così, furbescamente, in una imboscata, mentre la testa dava ingenuamente ordini alla destra di affettare una cipolla chiedendo collaborazione alla sinistra per tenerla ferma, con un fendente potentissimo trancerà di netto la mano sinistra, bolscevica.

Il braccio destro resosi conto della grande cazzata fatta, corre al pronto soccorso che si trova a cento metri dal palazzo Cermatori, cercando di arginare l’emorragia. In preda al panico dimentica i passaporti per la frontiera del secondo e del primo piano. Ma le ottuse burocrazie doganali non sentono ragione, e non abboccano a queste furberie degli agenti segreti di tagliarsi una mano per invadere la propria patria. Senza il passaporto e l’apposito visto non si passa al piano inferiore, non c’è dissanguamento che tenga.

Il povero signor Persichetti a due passi dalla meta, oramai quasi padrone del suo micro regno, stramazzerà per le scale, morto dissanguato, nel disperato tentativo di raggiungere il pronto soccorso, con il passaporto tra i denti mentre con la destra serra il monconcino cercando di arginarne l’emorragia, in coda, alla quarta ed ultima dogana del pian terreno, a pochi passi dalla salvezza. Sulla sua egocentrica micragnosa patria, se stesso, finalmente regnerà la pace e il silenzio.

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