giovedì 27 agosto 2009

CASELLO SI CASELLO NO

SI AL CASELLO E AD UN REFERENDUM CONSULTIVO FRA I CITTADINI.

Quando i Liberi si trovarono di fronte alla decisione più difficile e che decisero di percorrere accettando l’offerta del candidato sindaco Ceriscioli di far parte della sua coalizione elettorale, era in tutti noi candidati nelle liste dei Liberi, chiara la consapevolezza del grande prezzo elettorale che avremmo pagato in termini di consensi.

Ma la voglia di fare, di partecipare concretamente con le nostre idee, e con le nostre perplessità, alla vita della città era tanta che seguimmo con entusiasmo “Giuseppina” nella scelta, che tanti, troppi, anche in modo molto superficiale hanno criticato e continuano strumentalmente ancora a criticare.

Oggi il progetto del secondo casello autostradale ci offre la prima vera occasione di mettere in pratica quanto ci siamo riproposti: impegnarci con coraggio e senza subordinazioni in tutte quelle cose e progetti che riteniamo utili alla collettività.

Il progetto del secondo casello autostradale rappresenta una grande occasione infrastrutturale per la città, e se non colta, chissà quanto tempo passerà prima che si ripresenti.

E’ vero, non tutto è gratis, e la città è chiamata a contribuire con la realizzazione della circonvallazione di Santa Veneranda dal costo, si dice, di un milione di euro, e pertanto a maggior ragione una consultazione referendaria consultiva fra i cittadini darebbe al consiglio la “spia” di ciò che sente e vuole la città, non il rione o il/i comitati di turno.

Io spero che i Liberi colgano questa occasione per dare il via, liberi da condizionamenti e subordinazioni, ad una realizzazione e ad una consultazione fra i cittadini che davvero potrebbero segnare il primo passo a quell’auspicato nuovo modo di governare, che è stato ed è uno dei principali obiettivi della lista civica.

Debora Duranti - LiberiXPesaro

7 commenti:

Anonimo ha detto...

dal Resto del Carlino di sabato 29.08.09

Aguzzi a Ceriscioli: «Non faccia danni»
Il sindaco: «Assurdo rinunciare all’opera»

IL COORDINATORE del Pdl di Fano Alberto Santorelli e il consigliere provinciale Mattia Tarai ieri avevano criticato l’atteggiamento della giunta di Pesaro sul secondo casello autostradale. «Se Pesaro non penserà con immediatezza al secondo casello dovremo inevitabilmente assorbire il traffico dei cittadini pesaresi che troveranno a Fano due caselli», avevano detto Santorelli e Tarsi. Oggi sull’argomento è tornato il sindaco Stefano Aguzzi che al collega pesarese Luca Ceriscioli non l’ha di certo mandata a dire. «Cerisicoli è più volte intervenuto su Fano per questioni molto meno importanti — ha detto Aguzzi — questa volta sono io che richiamo la sua attenzione perché in questo caso la questione è seria. Forse lui ha dei problemi nella sua giunta con gli ambientalisti, ma con il secondo casello autostradale sta perdendo tempo prezioso e rischia di danneggiare non solo la sua città, ma anche Fano e tutto il territorio circostante. Qui parliamo di un’opera che permetterà alle due città di avere un collegamento sul quale verrà deviato tutto il traffico che oggi è di attraversamento. Tra le altre cose a Pesaro il casello verrebbe realizzato proprio davanti all’Interquartieri. Questo è un treno che non si può perdere anche perché il tutto verrebbe realizzato a costo zero. E’ un po’ come se noi dicessimo no alle opere accessorie della terza corsia perché danno fastidio a due orti per anziani. Sono convinto che se a Pesaro facessero un referendum oggi, i cittadini per l’80% sarebbe favorevoli al nuovo casello». Aguzzi comunque ritiene che anche un doppio casello su Fano, senza la nuova uscita di Pesaro, non sarebbe poi così male per la viabilità cittadina. «Avere su Fano due caselli porterebbe più benefici che disagi ma la cosa importante, ripeto, e che Pesaro faccia la sua parte e si renda conto che altrimenti penalizzerebbe tutta la provincia perché con i due caselli i vantaggi sarebbero per tutto il nord delle Marche». Poi Aguzzi lancia una sorta di appello. «Invito le associazioni degli industriali, gli artigiani ma anche i semplici cittadini a sottolineare l’importanza di questa opera perché se oggi Pesaro non coglie al volo questa opportunità non credo proprio che la società autostrade poi ripasserà tra un paio di anni per realizzare di nuovo il casello. Si parla spesso di viabilità, della necessità di fare una circonvallazione: questa è una occasione unica che ci si presenta davanti per collegare due città importanti e smaltire tutto quel traffico che oggi è di attraversamento».

Anonimo ha detto...

sempre dal Resto del Carlino, altro commento:


LA DISCUSSIONE sulla realizzazione a Pesaro del secondo casello autostradale richiama anche le vicende riguardanti il tracciato iniziale della A 14 nel territorio pesarese. Per evitare errate polemiche sulle vicende dei primi anni Sessanta relative appunto all’avvenuta costruzione dell’attuale autostrada occorre ricordare che un primo progetto venne elaborato per conto di un Consorzio costituito appositamente dalle Province interessate dalla tratta Bologna - Canosa (tra i promotori vi era anche Wolframo Pierangeli, allora presidente della Provincia pesarese fin dagli anni Cinquanta). Nel territorio pesarese questo progetto prevedeva che l’autostrada avesse un percorso più interno rispetto alla costa (al termine del rettilineo di Case Bruciate, presso la fornace Pica, per lambire poi S. Maria dell’Arzilla), con casello presso Borgo S. Maria (Pozzo Basso). Successivamente la Società Autostrade, diventata unica concessionaria della realizzazione della a 14 per decisione governativa (concessione negata al Consorzio delle Province), modificò il tracciato, avvicinandolo alla zona costiera, perché di più facile realizzazione e meno costoso sarebbe risultata la realizzazione dell’intera opera. A Pesaro, addirittura, il progetto prevedeva che dalla zona S. Veneranda l’autostrada lambisse la zona di Muraglia-Passo di Trebbiantico, al termine dell’attuale via Lombroso, anziché l’attuale tracciato sotto Novilara. Il Consiglio comunale unanime fece opposizione e dopo lunghe trattative con l’Anas e la Società Autostrade venne accolta la variante proposta dal Comune di Pesaro, grazie alla energica presa di posizione a suo favore assunta dall’allora ministro dei Lavori Pubblici Giacomo Mancini che si scontrò duramente anche col Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e con l’Anas che non intendevano modificare modificare il progetto della Società Autostrade come richiesto dal Comune. Quanto sopra esposto risulta dagli atti del Comune (basta consultare la raccolta dei notiziari mensili della Giunta comunale degli anni Sessanta, raccolti per annata, disponibili presso il dottor Aldo Amati, delle segreteria del sindaco. Chi scrive ne ha fatto oggetto di consultazione, benché sia stato in parte protagonista di quella difficile trattativa tra Comune e Ministero dei Lavori Pubblici, unitamente all’allora sindaco Giorgio De Sabbata e l’ingegnere capo del Comune Loris Papi. Gli avvenimenti di cinquant’anni or sono vanno collocati nel contesto politico, economico, sociale e finanziario di quel tempo. Poiché del senno di poi... sono piene le fosse. Ma allora di più non fu possibile ottenere, anche se le nostre richieste di allora erano più rilevanti e lungimiranti. Ma allora non furono accolte.
Giuseppe Righetti, già vicesindaco di Pesaro

Anonimo ha detto...

dal Messaggero di Sabato 29 Agosto 09

intervista a Michele Gambini


Michele Gambini torna alla carica e avanza l’istanza ufficiale di un referendum consultivo per il sì al secondo casello. L’ex assessore alla Mobilità ieri mattina ha fatto di nuovo capolino in Comune. Non più nelle vesti di amministratore, ma in quelle di semplice cittadino. E insieme a lui, altri pesaresi, riuniti in un comitato promotore di un referendum consultivo del secondo casello, hanno presentato una richiesta “di collaborazione tecnico-giuridica” alla struttura comunale proprio per arrivare alla consultazione popolare.
Gambini, perché proporre il referendum, c’è già il consiglio comunale che dovrà votare il sì o il no al casello di Santa Veneranda...
«Il referendum serve perché, per ragioni diverse, legate ai meccanismi del consenso e alle elezioni appena passate, la classe politica, di cui evidentemente mi sento parte, non è riuscita nel suo complesso, maggioranza ed opposizione, ad affrontare in modo laico questo tema capitale, che non può essere liquidato con analisi superficiali o slogan. Crediamo che la città debba occuparsene».
I detrattori del casello criticano il fatto che lo svincolo sud catalizzerà il traffico nei loro quartieri e verso la città...
«Il luogo comune che il traffico va tenuto lontano dalla città è un nonsenso che nasconde una verità più complessa. L’abitato di Pesaro è il principale generatore e attrattore di traffico del nostro territorio e dunque allontanare le infrastrutture di accesso alla viabilità autostradale non risolve il problema, ma lo moltiplica...».
Si spieghi meglio...
«Una parte maggioritaria (60-80%) del traffico leggero di un eventuale casello posto a Santa Veneranda avrebbe come origine e destinazione proprio la città di Pesaro, quindi non fare il casello non toglie il problema dell’accesso all’autostrada da parte del centro abitato, lascia semplicemente che questo problema sia malamente risolto scaricandolo sulla zona mare, su Muraglia e su Fano».
Quindi, il casello sud fungerebbe da alternativa alla Statale...
«Vi pare idoneo che due centri abitati di 150 mila abitanti complessivi siano collegati unicamente da quella che, in definitiva, è una piccola strada costiera che per 4 mesi all’anno è resa sostanzialmente impraticabile dai frequentatori della spiaggia. Ecco, nessuna delle soluzioni a questo problema che preveda costruzioni di nuove strade fra le due città può avere un impatto economico sociale e ambientale minore di un nuovo casello».
Ma i residenti hanno definito quest’opera una mostruosità che farà morire i loro quartieri...
«Dubbi legittimi in chi sente il casello come una minaccia alla propria tranquillità. E’ bene dire che un eventuale casello dovrebbe avere il corredo di infrastrutture necessarie non solo a minimizzare l’impatto, ma in qualche caso a risolvere in modo radicale vecchi problemi».
Ha in mente qualche opera di mitigazione specifica?
«Un nuovo raccordo fra la nuova rotatoria del cimitero centrale e il futuro tratto dell’interquartieri nella zona Baratoff. Un’infrastruttura che tutelerebbe i residenti, diventando la principale via verso sud della città. E migliorerebbe enormemente la situazione di via Belgioioso, che potrebbe diventare a senso unico, via Flaminia, che si trasformerebbe in strada di quartiere, Muraglia e Bettola.
E se alla fine passasse il no?
«Rinunciare al casello significa non solo lasciare che i quartieri sud della città e Fano continuino ad essere sempre più intasati da un traffico che non sono in grado di sopportare, ma anche peggiorare il traffico di frazioni come Novilara, Trebbiantico e l’Arzilla, perché in molti andranno a prendere l’autostrada a Fenile».

Anonimo ha detto...

Cosa faranno i Liberi x Pesaro in consiglio comunale?
Quale sarà la posizione del vice sindaco?

Anonimo ha detto...

ancora dal resto del Carlino del 31.08.09

Minardi: «Ben venga il referendum per fare il secondo casello»

— FANO —
«SONO sempre stato favorevole alla realizzazione di infrastrutture che servano alla collettività». L’assessore provinciale Renato Claudio Minardi — dopo che gli esponenti Pdl Mattia Tarsi (consigliere provinciale) e Alberto Santorelli (presidente del consiglio comunale di Fano) hanno invitato il sindaco di Pesaro a prendere una decisione sul secondo casello autostradale «nell’interesse di tutto il territorio» — considera favorevolmente l’ipotesi di un referendum cittadino a Pesaro.

«NEL CAPOLUOGO, il secondo casello — continua Minardi — si inserisce in un contesto urbano di forte impatto e questo significa che Pesaro deve affrontare la questione con i piedi di piombo. Per questo mi sembra una buona idea che a dire sì o no, al secondo casello autostradale, siano i cittadini attraverso il referendum. La Provincia da parte sua può dare un’indicazione, ma dovrà comunque rispettare la volontà della città di Pesaro». «In ogni caso, lo ripeto sono stato sempre favorevole alle infrastrutture viarie — conclude Minardi — perché servono a risolvere i problemi di traffico. Non condivido, invece, i palliativi, le soluzioni tampone, adottate dall’amministrazione fanese che su via Roma ha semplicemente rovesciato le file di auto eliminando, tra l’altro, la pista ciclabile, a danno delle categorie più deboli». Che Pesaro debba prendere una decisione velocemente è quanto pensa anche il consigliere comunale di Bene Comune Luciano Benini, mentre Hadar Omiccioli di Fano a 5 Stelle ritiene che i due caselli «siano un’ottima soluzione per bypassare il traffico cittadino».

Anonimo ha detto...

Perchè si è scivolati così subdolamente su questa ipotesi ( Celletta S. Veneranda ) quando si poteva ( e si può ancora ) optare per altre soluzioni vedi strada dei cacciatori attualmente soluzione del Prg vigente, ( accantonata perchè ritenuta troppo invasiva dagli abitanti dei quartieri di Villa Fastiggi e Villa San Martino? Perchè lo stesso discorso non può valere per gli abitanti di Celletta Santa Veneranda che saranno enormemente penalizzati da questa nuovo progetto previsto a pochi metri dalle case? Per qualche ragione i cittadini di questi quartieri Celletta, Santa Veneranda, Pantano, Baratoff... sono meno importanti di quelli che vivono Villa Fastiggi e Villa San Martino? Stupido e pretestuoso credere al ricatto per cui si risolvono tutti i problemi con questa proposta di autostrade per la Celletta e che non si possa perdere un treno che ripasserà se ripasserà tra 30 anni. Il referendum è un altro grande errore, oltre alla debolezza di chi ci amministra mette in evidenza il pericolo che a scegliere siano quartieri lontani quindi che possano
prevalere egoismi personali, mentre per chi vivebbre a ridosso di questa assurda opera si parla di salute. Dov'è finita la politica e lo scontro sulle idee? Perchè non si è affrontato per tempo e con chiarezza tutta la questione? Gi sono cittadini di serie B a Pesaro? Se non è così e me lo auguro, fermiamo questo scempio e ragioniamo su soluzioni che salvaguardino la città e la sua vivibilità dall'ennesima colata di cemento.

Liberix ha detto...

vorrei rispondere ad entrambi i commenti pubblicati.

per quanto riguarda la decisione dei Liberi sul casello aspetteremo l'incontro del gruppo che si tiene giovedì 3 alle 19,30 alla circoscrizione di villa fastiggi.
(incontro aperto, come sempre, a chiunque volesse partecipare)

personalmente, e con questo penso di rispondere anche al secondo intervento, sto convincendomi di due cose:
- il casello è utile e irrinunciabile (per il traffico, per non perdere di nuovo un'occasione)
- hanno ragione i residenti di s.veneranda a difendere le proprie abitazioni e il poco spazio attorno

a questo punto conciliare le due esigenze mi porta a ritenere l'area di solferino la più indicata.

è vero che sarebbe più logico fare il casello verso fano ma del resto tra via solferino e la celletta e non che ci sia poi tutta questa distanza.

è una ipotesi, che sento il bisogno di confrontare con tutte le altre istanze.

italo campagnoli