domenica 27 dicembre 2009

BOMBE VECCHIE, PERICOLI NUOVI

In questo paese tutto si nasconde, nulla si affronta a viso aperto.

Ma la salute dei cittadini non può soccombere a questo modo di governare il paese che ancora non riusciamo a scrollarci di dosso.


Al Presidente della Regione Marche
Ai Presidenti delle Provincie di Ancona, Pesaro Urbino, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno
Ai Sindaci dei Comuni marchigiani
Loro sedi

Il coordinamento regionale delle Liste Civiche marchigiane chiede agli amministratori pubblici della regione di farsi portatori presso il Governo Italiano di una richiesta di:

- informazioni su quanto a conoscenza degli organi competenti in merito alla notizia diffusa a mezzo stampa e ripresa dai media nazionali circa l’esistenza di 1.316 tonnellate di testate alla iprite scaricate al largo delle coste marchigiane;
- informazioni sullo stato dei materiali abbandonati e sulla loro tossicità e pericolosità per la salute dei cittadini;
- eventuali programmi per il recupero e lo smaltimento dei residuati bellici.
In allegato le fonti inerenti alla notizia diffusa recentemente dal giornalista e autore dell’inchiesta Gianluca Di Feo nel corso della trasmissione “Linea Notte” di RAI 3.

Il coordinamento regionale delle Liste Civiche marchigiane

Fonte:

martedì 17 novembre 2009

FOSSE CHE FOSSE L'IDEA BUONA?

Pubblichiamo (tratta da "Il Messaggero" di oggi) l'ultima proposta sul casello autostradale:
casello "leggero" a S.Veneranda

L’“Ipotesi Barbanti” per ricucire lo strappo nel Pd sul secondo casello. Nè Opzione Zero, nè secondo casello in via Solferino.
C’è una terza via, proposta pubblicamente dal presidente del consiglio comunale Ilaro Barbanti, che sta riscuotendo consensi tra i democrat, vedi il capogruppo in Regione Mirco Ricci.
Una soluzione che potrebbe mettere tutti d’accordo. Una mediazione tra chi sostiene l’Ipotesi Zero del sindaco e chi, invece, appoggia la linea del presidente della Provincia Matteo Ricci, favorevole ad un nuovo svincolo a sud dell’attuale.
Ma per ottenerla bisognerà tornare a Roma a battere cassa davanti a Società Autostrade. “Ipotesi Barbanti”. Il punto di partenza è il sostanzioso pacchetto di opere da circa 30 milioni di euro previsto nell’Ipotesi Zero: Nuovissima Montelabbatese, raddoppio della Vecchia Montelabbatese e dell’Interquartieri, 10 milioni di euro per completare la Circonvallazione di Muraglia. Opere da unire non al casello “Pesaro Centro” di via Solferino, i cui detrattori nel Pd lo considerano un doppione di Campanara, bensì all’uscita di Santa Veneranda.
Non quella progettata da Autostrade, considerata troppo impattante e costosa (per questo oltretutto, la concessionaria aveva sconsigliato questo svincolo, allegandolo ad un ridotto pacchetto di opere compensatorie). L’idea è quella di un casello sud, a 5 km dall’attuale, leggero ed utilizzabile solo dalle auto. «Un casello senza svincoli, poco impattante e solo per auto è una proposta interessante e può essere rilanciata con forza - si unisce Mirco Ricci, capogruppo in Regione del Pd - ho già parlato di quest’idea in alcuni confronti. Una soluzione su cui si potrebbe ragionare con Società Autostrade».
Questa potrebbe davvero essere la via d’uscita, Società Autostrade permettendo, per unire il frammentato Pd, considerato che nell’ultima riunione del comitato comunale, la maggior parte di coloro che si sono schierati per il secondo casello, hanno fatto riferimento proprio all’ubicazione di Santa Veneranda.

lunedì 2 novembre 2009

PUBBLICO DIBATTITO

SECONDO CASELLO

Sala Pierangeli ore 21
mercoledì 4 novembre


dibattito in Provincia

IL COORDINAMENTO Provinciale delle Liste Civiche, cui aderiscono Liberi x Pesaro e Bene Comune di Fano, ha organizzato un incontro sul tema del secondo casello autostradale di Pesaro, che si terrà mercoledì prossimo alle ore 21 nella sala della Provincia «W. Pierangeli».

L’intento è proporre un confronto tecnico tra tutte le proposte emerse, per la ricerca di una soluzione all’altezza dell’importanza di una scelta definitiva non solo per Pesaro ma anche per Fano. I relatori avranno a disposizione un tempo limitato ed uguale per tutti e potranno supportare le proprie posizioni illustrandole anche con disegni tecnici. Seguirà un dibattito e un confronto aperto al pubblico.

A tutt’oggi manca ancora l’adesione dell’amministrazione fanese che pur avendo manifestato interesse per il confronto non ha ancora indicato alcun rappresentante né confermato la partecipazione.

Saranno presenti:
Luca Ceriscioli sindaco di Pesaro
Luca Bartolucci presidente del Consiglio Provinciale
Alessandro Panaroni consigliere di Quartiere Pantano-S.Veneranda
Alessandro Bettini coordinatore provinciale e consigliere comunale del Pdl
Marco Gaudenzi architetto
Massimo Perna architetto
Michele Gambini promotore referendum sul casello
Massimo Cesarini consigliere comunale de La Rosa di Pesaro
Sergio Giacomini comitato Cittadino Per la Celletta - S.Veneranda
Mirco Stefanelli Comitato No al secondo casello via Solferino-Montelabbatese
Luciano Benini lista Civica Bene Comune di Fano
Italo Campagnoli portavoce Lista Civica Liberi x Pesaro.

giovedì 22 ottobre 2009

PARTECIPARE

Le primarie del PD appartengono a tutti

Una riflessione a ridosso della consultazione popolare sull’elezione del segretario del PD

Il buon esito delle primarie del PD è qualcosa che ci riguarda tutti.
E’ cruciale per tutti che il PD porti fino ad un risultato credibile, la scelta della consultazione popolare per l’elezione del suo segretario politico. Scelta che costituisce l’unico aspetto davvero interessante che offre oggi il panorama politico e che, soprattutto contiene le premesse indispensabili non solo a tradurre nei fatti la necessità di cambiare che corre per tutto il paese ,ma che fa di questo cambiamento il metodo su cui ancorare la democrazia che ha nella partecipazione la sua componente vitale.


Quella democrazia che costituisce il bene supremo di una collettività,ma che non è mai conquistata per sempre e che oggi è manifestamente minacciata.
Che il PD vada alle primarie è dunque importantissimo di per sé, come indicazione di metodo , ma anche il risultato sarà decisivo per le garanzie che potrà dare sulla continuazione di quel metodo.
Quello che appare chiaro oggi è che la via efficace a una reale democrazia, non è una via spianata ,ma passa per una porta alquanto stretta e avere la chiave giusta per aprirla e altrettanto importante che avere la forza per percorrerla.

Bersani?, Franceschini? Marino? Chi di loro è la chiave giusta?
A mio parere Bersani e Franceschini , per quanto entrambi sembrino rappresentarne la parte migliore , rappresentano tuttavia realtà politiche ormai eccessivamente appesantite dalla storia di un partitismo che è andato man mano creando i danni che ora una nuova consapevolezza del ruolo della politica dentro il PD, sta cercando di correggere , iniziando con il passo giusto della consultazione popolare.

Io sono nata politicamente nella sinistra, ma sto vivendo da tempo in una lista civica , essendo convinta come tantissimi altri, che il “civismo” sia la chiave giusta per aprire ad un cambiamento utile alla gente e salvifico per gli stessi partiti .
Il civismo che significa attenzione ai bisogni e volontà di governare per il benessere di tutti , ma che presuppone anche il rispetto e la capacità di coesistere su punti programmatici concreti di ognuna delle tante anime che compongono un movimento civico.
In questo contesto politico e storico è dunque Marino che vedo come la chiave giusta per aprire quella porta stretta. Marino rappresenta il “civismo”, avendolo come carattere congenito , immediatamente percepibile come autentico e carico di quella energia vitale capace di cambiare, in determinati contesti storici, il corso degli eventi , meglio di una lunga e prestigiosa storia politica.

Ecco dunque che se un parere mi viene chiesto ,una lancia ritengo utile spezzarla per Marino.
Ma, qualunque sarà il risultato, un’altra cosa sarà cruciale, ed è che ognuno di quei portatori delle istanze di cambiamento del PD, resti coerente durante il percorso successivo, che deve fare argine a difesa della democrazie e rende ineludibile il democratico , totale e convinto riconoscimento del risultato delle primarie.

Giuseppina Catalano

martedì 13 ottobre 2009

ACCENDETE UNA CANDELA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Ottobre è il mese in cui le associazioni di volontari che offrono sostegno ai genitori per superare il lutto della morte di un bambino prima del parto o nei primi giorni di vita, si confrontano e condividono le loro esperienze promuovendo in tutto il mondo una serie di attività coordinate.

In particolare, il 15 Ottobre verrà celebrata la giornata mondiale della commemorazione, al termine della quale daremo vita con le altre associazioni di tutto il mondo all'Onda di Luce.

L'Onda di Luce è un concetto creativo nato da una idea delle associazioni inglesi: se in tutto il mondo ogni partecipante accende una candela alle ore 19 locali e la mantiene accesa per un'ora, per tutta la giornata del 15 Ottobre un'onda di luce attraverserà il globo, illuminando progressivamente tutto il pianeta, un fuso orario dopo l'altro. Si tratta di un modo simbolico per sentirsi idealmente uniti con molte altre persone nel mondo, accomunate da un lutto che invece abitualmente isola: la morte di un bambino.

Unisciti a noi! Partecipare è semplice: dovunque tu sia, il 15 Ottobre alle 19 ora locale accendi una candela e lasciala ardere per un'ora.
Farai parte anche tu di un'onda di luce che attraverserà il mondo nel ricordo di tutti i bambini che non sono più con noi.

giovedì 8 ottobre 2009

I VOLTI NUOVI DELLA POLITICA 3

Il ruolo di Liberi x Pesaro all'interno della maggioranza di governo della città è quello di portare costantemente un punto di vista pragmatico per il bene comune.

Da qui la nostra posizione sulla necessità del secondo casello autostradale e la proposta che sia ubicato a S.Veneranda. Una scelta che viene sostenuta e invocata anche da Fano città con la quale dobbiamo assolutamente rapportarci e con cui condividere i progetti per il futuro.

Per far questo bisogna prendere posizione, pronunciarsi, passare ai fatti, esercitare il proprio ruolo di governo e non rimettersi nelle mani degli elettori che già ci hanno delegato questo compito.

Con lo stesso approccio vanno affrontati tutti i problemi, come la gestione della Camera di Commercio e dell'ente Fiera. A suo tempo abbiamo analizzato e criticato la scelta di Domo 360 e oggi, passata l'enfasi dei dati gonfiati, i nodi vengono al pettine. Confindustria chiede di verificare i conti, dichiara infatti Claudio Pagliano, presidente del Consiglio del Gruppo Mobile e Legno,"ribadiamo la nostra richiesta di conoscere costi e ricavi della manifestazione. Lo pretendiamo in quanto membri del sistema camerale che mette i soldi nella società e che ha effettuato investimenti enormi negli anni passati."

Lo chiediamo e lo abbiamo chiesto anche noi, come gruppo politico espressione di un movimento cittadino nato per rinnovare la politica nella nostra città. Lo chiede anche Marco Zanotti, persona stimata, competente e super partes, lo chiedono tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, che con il loro contributo tengono in vita la Camera di Commercio. Invece oggi assistiamo di nuovo alla "non - replica" del Presidente Drudi, che grande spazio ha sulla stampa locale, ma che oltre ad attaccare Confindustria non da un solo dato economico concreto. Ripetiamo: "I conti, signor Presidente, mostri i conti".

La gestione della Camera di Commercio è viziata dall'elezione dei suoi membri da parte delle associazioni di categoria le quali a loro volta vivono di accordi e contropartite. Cosa succederebbe se gli organi dirigenti fossero eletti direttamente dai contribuenti? Avremmo gli stessi politici a gestire il denaro pubblico? Abbiamo un grande bisogno di democrazia diretta, di liberarci di chi vive di rendita della propria poltrona.

Da questo punto di vista qualcosa di buono è successo nel nostro territorio: un giovane presidente della provincia ha cacciato dal proprio ufficio un "poltronista" accanito e invadente, per altro in quota allo stesso partito. Speriamo che altri seguano l'esempio e prendano coraggio.

Liberix



mercoledì 7 ottobre 2009

AUTOSTRADA ?

La discussione sul secondo casello sta investendo la città registrando ogni giorno nuove posizioni.

I comitati sorti, ad esempio, esprimono interessi legittimi ma spesso viziati da una visione limitata che porta a perdere di vista anche gli aspetti positivi che un opera come il casello autostradale porta con se, non solo per l’intera collettività ma anche per l’area specifica.

Ci sono poi scelte legate a fini propagandistici sicuramente utili a far sognare ma che illudono i cittadini con soluzioni ormai impossibili come lo spostamento dell’autostrada, occasione persa decenni fa. Addirittura la propaganda si spinge a proporre un referendum che a parte far spendere ancora un po’ di soldi della collettività porterebbe ad un esito scontato ma non indicherebbe la soluzione: vorremmo tutti spostare l’autostrada se solo fosse possibile.

Infine si sono registrati anche utili approfondimenti, come siti ben documentati sui progetti e nati spontaneamente ad opera di gruppi di cittadini che vogliono discutere la questione senza pregiudizi.
Anche noi Liberi x Pesaro da tempo siamo impegnati nello studio e nella discussione di questo tema e vogliamo proporre alla giunta, al consiglio e a tutta la città le nostre riflessioni, pensando al futuro di Pesaro.

Pesaro è una città di oltre 96.000 abitanti, raccoglie il traffico di tutta la valle del Foglia e l’allargamento alla terza corsia dell’A14 è un sintomo chiaro dell’aumento della mobilità che dobbiamo prevedere per il futuro.
Pesaro ha una urbanizzazione sviluppata in direzione nord-sud su una direttrice di 7 km. con un carico di traffico sugli accessi verso il centro: da nord dovuti allo sviluppo residenziale, terziario e commerciale dell’area (palasport, multisala, casello, nuove residenze), da sud per gli spostamenti da e verso Fano che gravano interamente sulla statale.

Premesso questo vanno fatte alcune considerazioni generali sui vantaggi di un secondo casello:
- Diminuire l’inquinamento acustico e degli scarichi grazie a una maggior fluidità del traffico, alla velocità di scorrimento, alle barriere antirumore previste e alla raccolte delle acque di prima pioggia che ora gravano sul depuratore cittadino.
- Servire la zona sud della città, dove ci sarà anche il nuovo ospedale collegato con quello di Fano, migliorare il collegamento con la Montelabbatese.
- Dare il via ad opere accessorie necessarie per migliorare e raccordare la viabilità cittadina.

Il secondo casello è quindi necessario sia per risolvere gli annosi problemi di traffico verso sud sia per non perdere un’occasione che non si ripresenterà più.

La scelta su dove posizionare il secondo casello non può essere dettata da logiche miopi come quelle che hanno dato a Pesaro una interquartieri che per metà è a due corsie e che oggi paghiamo con intasamenti quotidiani che creano stress e un enorme aumento dell’inquinamento. Per questo è bene decidere con senso civico e lungimiranza. Delle due ipotesi quella di Santa Veneranda a noi pare la migliore perché è sicuramente meno impattante, con il casello appoggiato in pianura in un campo compreso tra autostrada e interquartieri, mentre quello di via Solferino prevede un svincolo sopraelevato visibile dal centro. Ha più senso rispetto al casello già esistente, che diversamente perderebbe il ruolo di “uscita verso nord” della città per la maggior parte degli abitanti, e congestionerebbe il traffico verso il centro della città. Collegherebbe in maniera efficace Pesaro con Fano, tragitto oggi difficile e molto praticato e dove esiste una struttura ospedaliera che deve collegarsi con Fano nell'ambito della nuova Azienda sanitaria Marche Nord. Eviterebbe un prevedibile aumento di traffico sulle piccole vie collinari che in tanti sceglierebbero per recarsi al nuovo casello previsto a Fenile. Libererebbe la statale adriatica aprendo la prospettiva di un uso turistico e cittadino del bellissimo tratto sul mare. “Incredibilmente” ma molto concretamente libererebbe anche Santa Veneranda dal traffico grazie alla “circonvallazione” prevista che aggira il quartiere e toglie il passaggio obbligato nella strettoia sotto lo storico arco.

Dobbiamo tutti ragionare da pesaresi, guardando allo sviluppo futuro della città e alle reali possibilità che abbiamo oggi.

Liberix

OLIVE ALLA PESARESE

La scelta di assegnare ad Oliva un incarico importante come quello di dirigente dell' ufficio Cultura ci sembra completamente sbagliata.

Ci spiace dissentire dalle valutazioni espresse dall'Assessore alla Cultura Gloriana Gambini ma noi Liberi x Pesaro restiamo convinti che gli incarichi vadano affidati in base alle competenze e alle capacità espresse dalle singole persone.
Pur condividendo la scelta del sindaco di ridurre gli incarichi esterni e di utilizzare al massimo le risorse interne, non crediamo che questo possa portare a ritenere tutti validi per tutto.


Nel caso di Oliva ci sembra che il suo ruolo di comandante dei Vigili Urbani abbia segnato un periodo di grande distacco dalle esigenze dei cittadini, dove spesso si è messo avanti l'interesse economico dell'amministrazione senza la sensibilità necessaria per creare informazione ed educazione ma ricorrendo facilmente all'imposizione. Fanno fede gli ottocento e passa ricorsi patrocinati dal difensore civico e la triste vicenda del videored. Non possiamo inoltre dimenticare come abbia a suo tempo affrontato la questione dei circoli culturali cittadini, capitanando una vera e propria campagna di repressione nei confronti di tutti quegli spazi che si adoperavano per creare luoghi e iniziative culturali per i giovani e per la città.

Ora la "determinazione" non ci sembra un requisito strettamente connesso alla cultura e anche se l'Assessore Gambini fa riferimento alla gestione patrimoniale di spazi secondari di proprietà comunale, in realtà il ruolo di Oliva sarà direttamente connesso alla gestione del Teatro e dei Musei cittadini. Ci sembra che ancora una volta si perda l'occasione di fare scelte vicine alla cittadinanza per mantenere un status quo politico che non è per nulla utile alla città. Pare quasi che chi ha ben operato a favore della cittadinanza, come la dott.sa Gentilini nel suo ruolo di difensore civico, viene allontanato mentre chi ha creato un clima di tensione in città e all'interno del corpo stesso dei Vigili Urbani viene premiato.

Forse non è così ma è la riprova che le dinamiche politiche sono spesso troppo lontane dalla realtà e dalla percezione dei cittadini e che questi hanno il diritto di capire, oltre a quello di decidere.

Liberix

martedì 22 settembre 2009

PORTA A PORTA?

Raccolta Differenziata

la raccolta differenziata a Pesaro nel 2004 il 22,5 %
nel 2005 il 24,1 %
nel 2006 il 30.4 %
nel 2007 il 38.4 %
nel 2008 il 45,4 %
nel 2009 dovrebbe essere oltre il 50%
Il decreto Ronchi prevedeva alla fine del 2003 una percentuale di raccolta differenziata al 35% a Pesaro, mentre la Provincia di Pesaro prevedeva per il nostro Comune il 37%.
Il nuovo decreto prevede che entro il 2012 la percentuale di raccolta differenziata sia in tutti i Comuni del 65%.

Teniamo conto che oggi la media dei comuni della Provincia gestiti da Marche Multiservizi ( compreso Pesaro ) è del 25%, e per questo la Provincia pagherà un ecomulta di 500.000 euro, che di sicuro saranno addebitati ai cittadini sulla bolletta (circa 50 euro ).
Dal 2006 ad oggi abbiamo subito un aumento della tariffa dei rifiuti a sostegno della raccolta differenziata di circa il 30% in più. In alcuni quartieri della città (Colombarone, Vismara, Santa Maria delle Fabbrecce, una Parte di Soria, una parte della Tombaccia, e il centro della città ( centro storico compreso ) la raccolta differenziata avviene con il metodo del porta a porta "spinto"

. PREMESSA : la caratteristica del sistema di raccolta differenziata porta a porta "spinta" è la tariffa a commisurazione puntuale. Integrando la raccolta domiciliare con un numero congruo di centri di raccolta differenziata per tutti i tipi di frazioni di rifiuti. La tariffa deve essere proporzionale all' effettiva produzione dei rifiuti, secondo il principio di "chi inquina paga", e valorizza i comportamenti virtuosi. Nella nostra città è successo il contrario, tutti virtuosi e non hanno inesorabilmente subito l' aumento costante negli anni della tariffa di smaltimento dei rifiuti.
La caratteristica principale del metodo detto porta a porta, è che meglio si adatta alla gestione della raccolta nei centri storici, e infatti la maggior parte di essi in Italia è gestita con questo sistema . Il motivo è molto semplice gli spazi e la viabilità nei centri storici, sono tali per cui il collocamento di qualsiasi tipo di contenitore determina una serie di conseguenze negative, quali l' impatto visivo, l' impatto olfattivo, la viabilità generale, e le problematiche legate ai rumori dovuti alle attività dei camion per lo svuotamento. Per coerenza va però detto che il medoto porta a porta funziona più facilmente in realtà di piccole dimensioni, o in quartieri periferici, dove abbondano condomini e case singole con spazi pertinenziali. Inoltre questo metodo "porta a porta" può creare delle difficoltà nei centri storici di pregio, con la presenza di vicoli e vicoletti privi di marciapiedi o spazi dedicabili.

Comunque venga organizzata la raccolta differenziata, richiede prima di tutto una puntuale informazione per orientare i comportamenti dei cittadini che possono così essere coinvolti direttamente. La raccolta differenziata e il recupero devono portare vantaggi per noi e al nostro ambiente, perchè riescano con successo è però indispensabile la partecipazione attiva e consapevole di ognuno di noi.

Cosa possiamo proporre noi ? Che si attivi da subito uno sportello front-office, dove gli utenti si recano per chiedere chiarimenti e spiegazioni inerenti a tutte le problematiche della raccolta differenziata ( telefonare al centralino dell' igene urbana di Marche Multiservizi 699400 per avere informazioni è quasi impossibile perchè sempre occupato, al centralino generale 6991spesso non sanno nulla o ti mettono in attesa di quello dell' igiene urbana, e quindi comunicare con l' azienda è veramente difficoltoso. Iniziare una costante campagna di informazione ed educazione ambientale a tutti i livelli, per arrivare a sviluppare la cultura della tutela ambientale e del corretto conferimento dei rifiuti, cultura difesa anche attraverso i sistemi di controllo. Creare attorno al centro storico (quadrilatero) delle isole ecologiche per dare la possibilità ai cittadini di potere conferire qualsiasi tipo di rifiuto, che per vari motivi non possono essere tenuti in casa. Rivedere le modalità degli orari di conferimento dei rifiuti, tenendo conto anche delle esigenze dei commercianti e delle attività commerciali. Il Comune si adoperi a presidiare il territorio interessato dal porta a porta specialmente nel centro storico mediante il lavaggio delle strade, le disinfestazioni, le derattizzazioni, e tutto quello che serve per garantire la profilassi del territorio, che oggi è inesistente e sopratutto non garantisce e tutela i suoi cittadini. (tutti sanno che la gestione dei rifiuti urbani, attraverso il porta a porta, e quindi l'abbandono dei sacchetti in strada attira topi e ratti, specialmente nei periodi dell'anno più freddi dove questi animali cercano il cibo per sfamarsi).
Siamo d'accordo di insistere con la raccolta di prossimità nei quartieri periferici della città.

AGGIUNGO un dato la percentuale di scarto nelle frazioni dei vari materiali raccolti dalla raccolta differenziata porta a porta oscilla dal 20% al 25% di impurità, mentre in altre realtà dei Comuni del Centro nord dove anno percentuali di raccolta differenziata superiori alla nostra sono dal 2% al 10%. Questo testimonia che da noi è totalmente mancata l'informazione e la giusta comunicazione ai cittadini, e che il rapporto diretto fra cittadini e Amministrazione è venuto meno. Qualsiasi iniziativa che la Pubblica Amministrazione vuole portare avanti senza il coinvolgimento fattivo dei cittadini è destinata a fallire.

Oggi in un dibattito pubblico in Comune Ippaso e Ragaglia del PDL , Quaresima della Rosa di Pesaro ed altri esponenti valutavano la possibilità di rinunciare alla raccolta differenziata porta a porta nel centro storico, e ritornare come prima alla raccolta indifferenziata sempre porta a porta . Questa proposta trova il consenso della stragrande maggioranza degli abitanti del centro storico, stanchi del porta a porta, e dei disagi che sta creando.

E’ una possibilità da esaminare, voi cosa ne pensate ?

Liberix 2

venerdì 18 settembre 2009

IL FUTURO DELLA VIABILITA'


















Decidere dove posizionare il nuovo casello, che è sicuramente necessario, non può essere una valutazione "a pelle", ma il frutto di uno studio serio e ponderato.

Per questo è bene aprire una discussione che si basi su studi ed elementi concreti.

Dal sito http://www.pesarocasello.blogspot.com/ che raccoglie informazioni e prese di posizione, abbiamo tratto i disegni che pubblichiamo per permettere a tutti di documentarsi e capire.

Al momento potete vedere le prime tre ipotesi (e opere complementari)
- casello a S.Veneranda (ipotesi Società Autostrade spa)
-casello in Via Solferino (vecchia ipotesi prevista nel Piano Regolatore)
- casello a S.Veneranda, ancora più arretrato verso le colline (ipotesi arch. Laperna)

A noi pare evidente che l'ipotesi "V.Solferino" non risolva il problema dello sbocco a sud della città e del collegamento con Fano e con il nuovo ospedale di Muraglia,previsto e ipotizzato, che dovrà peraltro essere necessariamente collegato con quello di Fano.

Inoltre carica tutto il flusso di traffico direttamente sul centro cittadino.
Spostare il traffico verso sud dalla statale permetterebbe di trasformarla in un tratto cittadino, ciclabile, vivo e con accesso al mare.

Ci sembra che il casello a S.Veneranda, anche nell'ipotesi della soc. Autostrade, aiuterebbe a liberare il quartiere dall'attraversamento del traffico con la nuova circonvalazione.

Per questo riteniamo che va guardato al futuro della città senza pregiudizi e falsi allarmismi, ma con serenità e pragmatismo.

La discussione è aperta: dite la vostra.

giovedì 17 settembre 2009

I VOLTI NUOVI DELLA POLITICA 2

Gli intoccabili

“Domo 360, vetrina utile alle nostre imprese” dichiarano Ugo Calzoni, amministratore unico di Fiere Pesaro, e Alberto Drudi, presidente della camera di commercio di Pesaro. E sciorinano cifre sulla partecipazione delle aziende a sostegno della riuscita del progetto.


In realtà Domo 360 è una Fiera ad uso e consumo dei suoi stessi promotori.
Promotori che hanno voluto caparbiamente portare avanti un progetto nato morto e rifiutato dagli stessi imprenditori ai quali sarebbe dovuto servire. Tale progetto è stato sostenuto con incredibile arroganza, fino ad arrivare a denunciare Confindustria perché si era permessa di dire le cose come stanno e di svolgere, tra l’altro, il compito cui è deputata e cioè rappresentare gli imprenditori.

A fine Fiera sarà interessante verificare quali condizioni sono state applicate ai partecipanti, affinché l'evento in questione non andasse deserto,
chi sono le 51 aziende pesaresi e in che termini hanno partecipato, quale sarà il bilancio definitivo e anche quanto è costata tutta la vicenda legale intentata e clamorosamente persa, ma perseguita fino in appello, contro Confindustria. E’ bene ricordare che parliamo di enti pubblici e non di privati che rispondono di tasca propria.

Eppure tutto procede, nulla cambia e la città sopporta. Non basta che l’Ente Fiera abbia perso la causa intentata contro Confindustria, non bastano nemmeno le ultime, amarissime parole di un imprenditore stimato e affezionato alla propria città come Scavolini, in risposta ad una lettera anonima sulla sua scelta di non partecipare a Domo 360.

“Io credo — dice Valter Scavolini — che per organizzare la fiera di Pesaro siano stati spesi un sacco di soldi. Sono state assegnate parcelle incredibili e tutto questo per qualche ditta della Toscana e di San Marino. Il tutto con i soldi nostri, perché la Camera di Commercio i soldi da chi li prende? Dalle imprese. Io non so come andrà a finire questa manifestazione, ma se i conti non torneranno, alla fine qualcuno dovrà pagare. Occorre smetterla con questo modo di procedere, visto che poi sono soldi pubblici”.

Non basta. Gli intoccabili sono lì, protetti e sostenuti dalla politica, mentre la città ha bisogno di segnali politici opposti, che noi Liberi x Pesaro abbiamo il dovere di dare per primi.

Italo Campagnoli
Portavoce della lista civica Liberi x Pesaro

martedì 15 settembre 2009

AVANTI O INDIETRO ?

E' di questi giorni l'annuncio che il Comune ha deciso di sospendere l'ampliamento della raccolta differenziata con il sistema porta a porta, preferendo il sistema di prossimità.

Questa inversione di modalità di raccolta differenziata, di fatto sconfessa il progetto del Comune di estendere la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città deliberato dalla Giunta Comunale nel 2005.

L' ex Assessore Gambini sulle pagine de Il Messaggero lanciava un dubbio su l'inceneritore o termovalorizzatore, e si chiedeva che fine faranno i soldi già stanziati per l'estendimento del porta a porta.
Inoltre la Provincia di Pesaro (e il Comune) stanno per ricevere una sanzione dalla comunità europea di 500.000 euro di ecomulta per non essere arrivati alla percentuale stabilita di raccolta differenziata nella provincia (oggi siamo al 25% in provincia).

Questa ecomulta la dovranno pagare i cittadini in bolletta. Inoltre se si arresta il progetto porta a porta, cosa penseranno quei cittadini virtuosi che da 5 anni si sono impegnati a farla ? E' giusto che loro fanno i sacrifici e il resto della città no?

Questo tema è molto importante, almeno come il secondo casello dell' autostrada, perchè colpisce tutti i cittadini e con queste decisioni si decide del nostro futuro ambientale.
Liberix

venerdì 4 settembre 2009

CASELLO SI

Pesaro è una città che cresce (nel bene e nel male), bloccare lo sviluppo è inaccettabile e deleterio, naturalmente lo sviluppo dovrà essere ben coordinato da una strategia a lungo respiro che dovrà individuare (con lungimiranza) oggi le necessità di domani

Una città di circa 100.000 abitanti ha certamente bisogno di aprirsi al mondo circostante, cosa difficile ma non impossibile – fatemelo dire – caratterialmente il “Pesarese d’hoc” è restio ad aperture incondizionate, è geloso del proprio territorio, del proprio ambiente, della propria cultura e delle proprie radici.

Chi scrive è un “forestiero” nato meridionale e cresciuto girando per il mondo, da cinque anni residente nella “Città di Rossini”, pertanto l’analisi appena sviluppata è il semplice risultato onesto ed oggettivo visto dagli occhi di uno “straniero”.

Si discute animatamente sul “secondo casello autostradale”, era più che naturale attendersi un acceso dibattito tra i sostenitori del “SI” e quelli del “NO” (in genere questi ultimi sono sempre coloro che dovranno “subire” la presenza ingombrante del nuovo progetto), ma in primo luogo bisogna comprendere se questo “nuovo casello autostradale” è utile o meno e l’onestà intellettuale di chiunque fa pendere la risposta certamente verso il “SI” (ne sono più che convinto)

A questo punto si passa al secondo più difficile quesito: “dove collocarlo” ?
Partiamo da una certezza, nessuno lo vuole nel proprio “orticello”, affermazione da superare in quanto lo stesso “casello autostradale” si ritiene “utile e necessario”, l’importante è quindi che il “secondo casello” debba rispondere a particolari requisiti, non può – ovviamente - essere collocato troppo vicino al “primo casello” (Pesaro Nord), deve servire per snellire ed ottimizzare il traffico pesante e leggero, deve essere una ideale “porta di accesso alla città”, deve rispettare tutte le norme previste per legge nel campo dell’impatto ambientale, acustico, visivo, strutturale e di sicurezza.

Quindi la soluzione è – come sempre - il “compromesso”, cioè l’individuazione geografica del secondo casello in un luogo in cui sia strutturalmente possibile gestire ed ampliare la viabilità di flusso e deflusso del traffico, evitare – per quanto possibile – il “disagio” ai residenti presenti sul territorio prescelto, garantire agli stessi la tutela ambientale, acustica e visiva, fornire ai residenti che ospiteranno questa nuova infrastruttura maggiori servizi e strutture aggiuntive atte a rivalutare quel territorio sia dal punto di vista urbanistico che economico.

Lo sviluppo ed il futuro non possono e non devono fermarsi e/o essere ostaggi dei soliti ipocriti pregiudizi, la politica del “NO” non ha mai pagato e la storia passata ci insegna che ha sempre creato danni irreparabili e spesso irreversibili.

Sono quindi per il “SI”, ma chiedo a chi ci amministra di dedicare la massima attenzione ed onestà nella valutazione ed approvazione di quest’opera che è (e deve essere) proiettata certamente per il futuro della nostra città e non certamente per il presente che di fatto è già passato.

Raffaele Belviso

lunedì 31 agosto 2009

DEDICATO A

Ormai abbiamo ben poco da spartire con il centro destra pesarese, però alcune oneste riflessioni possono aiutare tutti.

Per questo con piacere pubblichiamo questo contributo apparso sul Resto del carlino che dimostra che non siamo i soli a pensarla in un certo modo sul PDL pesarese ed in particolare sulle scelte politiche di certa dirigenza.

"SEMPRE più spesso incontro persone che mi chiedono perché, ancore una volta, in netta controtendenza a ciò che è avvenuto a livello nazionale, il centro-destra non è riuscito a scalzare gli ex comunisti dal governo della nostra città. Poi mi fanno la domanda precisa: «Non è perché vi siete presentati alle votazioni divisi in più liste?». In questa domanda c’è sempre sottintesa l’accusa a me di aver dato vita ad una lista civica. Rispondo che non sono le poche liste che rappresentavano le diverse opzioni del centro-destra, ad aver determinato la sconfitta (anzi ognuna di loro ha lavorato al massimo per raccogliere voti)ma l’incapacità arciprovata dei dirigenti locali del Pdl a gestire le votazioni amministrative e non solo. Ceriscioli ha cominciato un anno prima la campagna elettorale, e, in dirittura d’arrivo ha raschiato «il fondo» delle alleanze, mettendo all’ asta gli incarichi di assessore e gli altri, di prestigio o ben remunerati.Il centro-destra a Natale ancora aspettava il «sì» di Mascioni, o almeno così diceva, perché poi Mascioni stesso ha precisato che «nessun contatto vi era stato col centro-destra». Così vale per la Lega, la Destra, ma soprattutto per «LiberixPesaro» che si sono poi fatti scappare. Nessun tentativo di allearsi per far fronte comune, ma solamente «temporeggiamento». Per aspettare cosa?Infine l’incarico a Cascino che poteva andare bene, ma appena gli è stato affidato l’incarico, è stato abbandonato a se stesso e alla sua (sia pure efficiente) segreteria.Le poche iniziative del partito, tardive ed affrettate, erano funzionali a Giannotti e agli altri esponenti del partito che, guarda caso, sono stati i soli eletti.Finchè il partito a livello locale verrà gestito così, la sinistra continueràa farla da «padroni».Lo dovranno finalmente capire a Romae soprattutto lo dovrebbero capire Formigoni e Lupi (ma forse questa situazioneè funzionale a certi equilibri) Questo è ciò che rispondo a chimi fa le domande sopra descritte e a quanti, del centro destra vorranno leggere queste righe.
Giuliana Grestini "

giovedì 27 agosto 2009

CASELLO SI CASELLO NO

SI AL CASELLO E AD UN REFERENDUM CONSULTIVO FRA I CITTADINI.

Quando i Liberi si trovarono di fronte alla decisione più difficile e che decisero di percorrere accettando l’offerta del candidato sindaco Ceriscioli di far parte della sua coalizione elettorale, era in tutti noi candidati nelle liste dei Liberi, chiara la consapevolezza del grande prezzo elettorale che avremmo pagato in termini di consensi.

Ma la voglia di fare, di partecipare concretamente con le nostre idee, e con le nostre perplessità, alla vita della città era tanta che seguimmo con entusiasmo “Giuseppina” nella scelta, che tanti, troppi, anche in modo molto superficiale hanno criticato e continuano strumentalmente ancora a criticare.

Oggi il progetto del secondo casello autostradale ci offre la prima vera occasione di mettere in pratica quanto ci siamo riproposti: impegnarci con coraggio e senza subordinazioni in tutte quelle cose e progetti che riteniamo utili alla collettività.

Il progetto del secondo casello autostradale rappresenta una grande occasione infrastrutturale per la città, e se non colta, chissà quanto tempo passerà prima che si ripresenti.

E’ vero, non tutto è gratis, e la città è chiamata a contribuire con la realizzazione della circonvallazione di Santa Veneranda dal costo, si dice, di un milione di euro, e pertanto a maggior ragione una consultazione referendaria consultiva fra i cittadini darebbe al consiglio la “spia” di ciò che sente e vuole la città, non il rione o il/i comitati di turno.

Io spero che i Liberi colgano questa occasione per dare il via, liberi da condizionamenti e subordinazioni, ad una realizzazione e ad una consultazione fra i cittadini che davvero potrebbero segnare il primo passo a quell’auspicato nuovo modo di governare, che è stato ed è uno dei principali obiettivi della lista civica.

Debora Duranti - LiberiXPesaro

giovedì 20 agosto 2009

UNA NUOVA FASE

Liberi x Pesaro è forza di governo.

Accettando l'invito del sindaco Luca Ceriscioli ad abbandonare la candiadtura di Giuseppina Catalano per entrare nella coalizione con il ruolo di vice sindaco, la lista civica ha deciso di cambiare il proprio percorso da movimento di opposizione a forza di governo.

Un passaggio che è costato una notevole perdita di consensi ma che ha contribuito in maniera determinante alla vittoria del centro sinistra al primo turno.

La natura del movimento è stata dall'inzio pragmatica e non ideologica, rispettando sempre le idee diverse e spesso opposte dei propri aderenti in nome del buon governo del città, fuori e contro le logiche di partito.

Ora la sfida è ancora più grande: non solo la critica, ma l'assunzione di responsabiltà che comporta le scelta di governare restando fedeli alle proprie origini.

Non sarà un percorso facile ma è possibile.

Questo blog accompagnerà il cammino di questa esperienza e vuole essere un luogo di informazione e di confronto con tutti i cittadini.

venerdì 29 maggio 2009

ABBIAMO DETTO

lo "SMEMORATO DEL SAN SALVATORE"
Ilja Gardi replica a Sebastiani
L’ARTICOLO elettorale di Maurizio Sebastiani pone le cose in modo ideologico e approssimativo. Il peccato peggiore è l’approssimazione che può essere smentita dai dati controllabili. E’ nel 1999 che venni chiamato a dirigere l’Ospedale di Pesaro per la vicenda dell’Ematologia diretta dal professor Lucarelli. La situazione era di emergenza istituzionale, 5 commissioni di indagine, organi dell’azienda dimissionari, paralisi amministrativa da quasi 2 anni, disavanzo di 50 milioni di euro, revoca delle forniture ordinarie, fornitori incatenati. Sebastiani, più di ogni altro visto che aveva fatto parte dell’«equipe» chirurgica, potrebbe e dovrebbe confermare che la situazione delle sale operatorie era da ospedale da campo. Una delle poche strutture quasi a norma risultò proprio Ematologia. Il piano strategico per riportare l’Ospedale a norma fu sottoposto alla approvazione di tutti i livelli istituzionali, compreso il Prefetto e il voto favorevole del Consiglio Comunale. Come nei progetti seri e non nelle chiacchiere elettorali, fu prospettata una copertura economica per il breve e medio periodo per mettere in sicurezza l’Ospedale. Il budget ipotizzato fu di circa 100 milioni di euro, proporzionato alla situazione se si pensa che nessuno aveva accantonato risorse adeguate per ordinaria e straordinaria manutenzione anche per una interminabile discussione su, se, dove e come fare un ipotetico Nuovo Ospedale. Per gli interventi urgenti, si attinse al finanziamento statale su un progetto della Regione e approvato dal Governo retto da D’Alema e cosa c’entri col dirottamento di fondi, Sebastiani dovrebbe spiegarlo chiaramente. Nel piano da me presentato fu affermata l’importanza strategica delle persone, gli operatori. L’Ospedale Nuovo erano loro e l’esperienza è stata straordinaria e indimenticabile, nel giro di tre anni gran parte dell’ Ospedale possedeva i titoli presentabili per il riconoscimento di Irccs. E anche qui si rivela il pressapochismo mascherato da ideologia di Sebastiani: un Irccs è un Istituto pubblico, riconosciuto dalle Istituzioni pubbliche e finanziato da soldi pubblici. Con le azioni attivate, per merito degli operatori, l’appoggio di Comune e sindacati, si erano create le condizioni per il Nuovo Ospedale finito, il nuovo contenitore, da realizzare dal 2002 al 2012. Sarebbe stato finanziato da soldi pubblici, innanzi tutto quelli ricavati dal conferimento dell’area delle Caserme, che il Governo aveva indicato come sua quota di patrimonio per l’Ospedale Irccs. Poi successe l’incredibile. Arrivarono i Sebastiani e quelli uguali a Sebastiani, che si sono inventati la storia della privatizzazione ed hanno privato Pesaro di una opportunità storica non ripetibile. Oggi Sebastiani merita di essere definito smemorato e ideologico per necessità elettorali, ma potrebbe meritarsi anche del velleitario poiché non dice qual è la proposta che fa. Se si guarda alla realtà si scopre che su una proposta attuale e concreta troviamo un punto comune per un Nuovo Ospedale a Pesaro.
Ilja Gardi

LA RISPOSTA MARCO ZANOTTI (LIBERI) AD ALESSANDRO FIUMANI (PDL)
«Sono un uomo libero che cerca soluzioni»
CARO, Alessandro ho letto la tua lettera, invero amichevole, anche se segnata da leggero risentimento.Non devi sorprenderti per il mio, lo ribadisco ancora una volta, sostegno esterno al progetto della lista «Liberi xPesaro», in cui non sono né candidato né iscritto e, sottolineo, da cui non otterrò alcun vantaggio o ruolo. Detto ciò, ritengo opportuno rammentare il mio percorso politico a sostegno del centro destra e di FI, in primis, mi riferisco al 1994, anno in cui già collaboravo con il nascente movimento del Buon Governo – FI, tanto che mi fu proposta la candidatura alle politiche del ’94. Ho fondato a Pesaro, tra mille difficoltà, il «Circolo» emanazione del senatore Marcello Dell’Utri. Ricordo una sua frase: «Zanotti lei è un uomo coraggioso». Poi la candidatura a sindaco per la Cdl. Cl tuo prezioso aiuto e sostegno prima e durante la campagna elettorale, che ribadisco ostacolata palesemente da elementi del centro destra che volevano ottenere solo una sconfitta. Con grande affetto ricordo la mia partecipazione per la costituzione del Circolo Piazza del Popolo e le iniziative che abbiamo sostenuto con altri non di centro destra, inclusa Giuseppina Catalano e altri che non nomino ma che conosci. Abbiamo tentato la creazione di una forte aggregazione trasversale, per vincere le amministrative e cambiare, finalmente, il colore della giunta a Pesaro. Tutto inutile, come da me anticipato, fui lasciato col cerino in mano. Ci siamo battuti per cambiare, ma a quanto pare nulla è mutato, i signori della politica pesarese nel PdL hanno ottenuto ancora che nulla cambiasse, si tornerà ad avere una opposizione che non si oppone. Come libero cittadino ritengo di aver assolto il mio compito per aver offerto la mia disinteressata disponibilità e partecipato al tentativo di un cambiamento, a mio avviso benefico dopo oltre 60 anni di governo di sinistra. «A sinistra non sembri tu». Così titola la tua lettera. Non ha cambiato idea, sto solo cercando soluzioni a vantaggio e miglioramento per la cittadinanza. Io sono libero! Mi auguro di incontrarti per uno scambio sereno e affettuoso di idee.
Marco Zanotti


AZZERIAMO I VERTICI DI FIERA E CCIA
Rimettere in discussione i vertici di Fiera e Camera di Commercio è l'unica risposta che la città può dare a situazioni insostenibili come quella della vicenda di “Domo 360” che ha portato in tribunale Confindustria. Abbiamo detto che riteniamo inaccettabile sia che queste contese siano affrontate sul piano legale invece che risolte su quello politico, sia che una istituzione arrivi a denunciare una associazione di categoria, ma caparbietà e arroganza hanno portato i vertici di Fiera e Camera di Commercio ad accanirsi su questa scelta suicida. Bene, che il suicidio politico, sia compiuto fino in fondo, ma il loro, non quello della collettività di cui gestiscono una cospicua ricchezza.
Come è possibile costringere gli imprenditori a scelte commerciali ed economiche che non condividono? Perchè si portano avanti costosi progetti che sono già stati bocciati dai soggetti interessati, cioè i mobilieri del nostro territorio? Se si dilapida il patrimonio e si spendono le risorse della collettività, a questa si deve poi rispondere. La Fiera non decolla, Rimini è più vicina a Pesaro di Campanara e, a parte i bilanci in rosso, altri risultati non se ne sono visti. Pesaro non può riconoscersi e non può più essere rappresentata dall'operato di questa dirigenza che deve lasciare il passo a figure più competenti, uomini con una cultura “del fare condiviso” piuttosto che di quella dello spendere “pro domo sua” che caratterizza ormai l'istituzione Camera di Commercio. Noi chiediamo che ogni dirigente si conquisti il proprio ruolo per le capacità personali e mantenga la sua
carica per i risultati ottenuti e non più per la tessera che ha in tasca. Questa è la filosofia che Liberi x Pesaro ha sempre portato avanti, questo è quanto abbiamo già chiesto cinque anni fa nel nostro
programma, questo è l'impegno politico che ci prendiamo con i nostri elettori e che dichiariamo ai nostri alleati di governo.
Italo Campagnoli

giovedì 28 maggio 2009

E ANCORA FESTA!


Sabato 30 Maggio
dalle ore 19,00 alle 2,00

dj set
MARCO & VENA DJ

al SENZA SPINA
strada tra i due porti
pesaro

buffet e ingresso libero

TUTTI INVITATI


Venerdì 29 Maggio
dalle ore 19,00

Baia Flamiania
Campo di Marte - Pesaro

HOT FIVE in concerto

martedì 19 maggio 2009

VIENI AD ASCOLTARE

SABATO 23 MAGGIO

ore 18,30

sala rossa

consiglio comunale

piazza del popolo
pesaro

PRIMA DI VOTARE


SABATO 16 MAGGIO

sala rossa
del consiglio comunale

piazza del popolo
ore 18,30


Il dibattito organizzato alla Sala rossa del Comune dai Liberi x Pesaro ha registrato una alta partecipazione di pubblico e di esponenti importanti e rappresentativi del progetto politico della lista civica.

Erano infatti tra i relatori l’imprenditore Nardo Filippetti, il manager Marco Zanotti e il medico oculista Carlo Maria Valazzi. Tutti hanno sottolineato l’importanza di assumersi la responsabilità di governare al di là delle impostazioni ideologiche e di accettare quindi l’apertura del Sindaco Ceriscioli offerta a questa area di opposizione.

Il titolo dell’incontro recitava: “ Rilancio economico attraverso un progetto centrato su turismo di qualità, attenzione allo sport, utilizzo efficace della fiera”.

Dopo una breve introduzione di Giuseppina Catalano che ribadisce la vocazione al governo della lista civica e la necessità di operare per scelte di cui la città ha bisogno urgente, esordisce Nardo Filippetti che che ripercorre la sua personale storia dentro i Liberi x Pesaro fondata sulla opportunità del fare che però comporta anche il mettersi in gioco. Lui si è messo in gioco e ancora oggi sente l’esigenza di fare qualcosa per la città, sapendo che per fare bene bisogna portare la propria competenza ma anche la propria passione: “Oggi concretamente scegliamo di farlo donando competenza e passione a chi governa, non essendoci alternative credibili. Partire dunque dall’uomo, in cui bisogna risvegliare i valori perché le risorse verranno sviluppate e i soldi trovati solo là dove ci sono persone motivate e con valori, senza aspettare altri cinque anni”. Ha poi parlato del turismo di qualità come scelta obbligata che porterà benessere a tutta la collettività migliorando l’arredo urbano, l’ambiente e con esso la qualità stessa della vita.

Marco Zanotti porta la sua testimonianza di uomo di centro destra che però vede la necessità di un progetto che dia risposte immediate alla città come è quello di Liberi x Pesaro, perché destra e sinistra possono e devono far fiorire idee per la loro città e l’amministrazione va gestita come una impresa ottimizzando e governando le risorse per il bene di tutti.

Carlo Maria Valazzi, dopo aver anch’egli ripercorso la storia dei Liberi x Pesaro che oggi rappresentano una preziosa esperienza politica ed istituzionale, entra nel merito di un progetto in cui lo sport diventa il comune denominatore di aspetti quali cultura, formazione e imprenditorialità, utilizzando il grande patrimonio di strutture di Pesaro lanciandole verso la qualità, individuando il possibile sviluppo d’eccellenza verso gli eventi sportivi collegati con la salute e il turismo.

mercoledì 13 maggio 2009

40 LIBERI


Nella foto il gruppo di Liberi x Pesaro e qui sotto i 40 candidati





I 40 LIBERI PER IL CONSIGLIO COMUNALE


Catalano Giuseppina Modena 06.06.1941
Campagnoli Italo Pesaro 27.06.1956
Cassiani Giovanna Pesaro 27.06.1968

Ceccarelli Loredana Pesaro 24.09.1953
Cucchi Roberto Pesaro 03.09.1953
Fortugno Michela Taurianova (Rc) 29.03.1977

Giaro Paolo Pesaro 31.01.1957

Longobardi Giuseppe detto Pino Torreannunziata (Na) 03.01.1957

Matteucci Mariano Mercatello sul Metauro 11.12.1958

Ragnetti Giancarlo Mondavio 21.03.1950
Signorini Rita Cattolica 24.11.1951

Sanchini Nivio detto Nevio Teramo 25.06.1936
Giampaoli Attilio Sant’angelo In Lizzola 10.02.1943

Aluigi Loretta Urbino 18.07.1979

Andreoni Enrico Mombaroccio 20.02.1944
Arduini Lucio Pesaro 21.03.1976

Campagnoli Paolo Pesaro 11.09.1957

Giommi Giuseppe Pesaro
Colonna Giuseppe Napoli 06.10.1970
D’augelli Vincenza detta Cinzia San Severo (Fg) 23.02.1968
De Angeli Angela Pesaro 23.07.1965

Duranti Debora Fano 28.06.1978

Esposto Loretta Pesaro 19.03.1966

Favarelli Simone Sasso Corvaro 01.04.1982
Gaudenzi Salvatore Rimini 24.02.1973

Godi Sabina Fano 25.07.1980

Graziano Francesco Palermo 12.01.1966

Guastamacchia Gioacchino Terlizzi (Ba) 02.06.1955

Guidi Gianluca Pesaro 03.03.1981
Guidi Marco Pesaro 25.12.1937
Massacesi Enrico Pesaro 12.06.1968
Montagna Antonio Torre Del Greco (Na) 02.03.1977

Palumbo Antonella Monza 17.05.1971

Profili Caterina Fano 15.04.1976

Ragnetti Selene Pesaro 12.03.1972

Ravaglia Ileana Ravenna 27.07.1954

Renzi Roberto Pesaro 21.08.1973

Tinchini Valentina Cattolica 13.02.1984

Trotta Cinzia Napoli 10.09.1973

Valchera Giorgio Bologna 06.07.1941

14 BUONE RAGIONI


14 BUONE RAGIONI PER VOTARCI

1. Siamo liberi dai legami di partito: lavoreremo per il controllo degli sprechi dovuti alle clientele e per recuperare danaro fresco

2. Ci interessano prioritariamente le necessità delle persone, delle famiglie e della piccola e media impresa: lavoreremo affinché ad esse sia destinato il danaro dei cittadini recuperato dagli sprechi

3. Siamo competenti in materia di salute: agiremo secondo il criterio della prevenzione e non delle prove certe di nocività, porteremo avanti la raccolta differenziata escludendo l’inceneritore, difenderemo la natura pubblica dell’acqua, riapriremo la questione del piano cave per ristabilire subito il diritto a vivere al porto senza polveri.

4. Siamo competenti in materia assistenziale e nel volontariato: ci occuperemo a tempo pieno degli anziani, dei disabili, della riabilitazione, dell’assistenza domiciliare.

5. Siamo competenti in materia ospedaliera: lavoreremo per la realizzazione dell’ Ospedale di eccellenza per la città e di alta specialità per il territorio e per l’integrazione degli ospedali.

6. Riconosciamo la protezione dell’ambiente come condizione di sopravivenza anche economica: condivideremo la programmazione urbanistica che predilige il già costruito, senza consumare altro territorio, tutelando con particolare rigore le aree protette e le aree agricole.

7. Riconosciamo la formazione come strumento di sicurezza: lavoreremo affinché non prevalga la cultura della repressione, ma quella della formazione degli operatori e dei ragazzi, che mette in sinergia tutte le forze dell’ordine e quelle delle scuole.

8. Riconosciamo nella mobilità lo strumento per una città a misura umana: il piano del traffico deve prevedere l’immediata messa in sicurezza delle zone pericolose, con una segnaletica di superficie adeguata e il potenziamento dei parcheggi scambiatori. I parcheggi blu nelle vicinanze del centro devono diminuire di numero.

9. Riconosciamo la casa come strumento di pace sociale: lavoreremo affinché vengano indicati siti adatti come quantità e qualità per l’edilizia popolare, destinata a soddisfare tutte le persone che ne hanno diritto.

10. Riconosciamo Pesaro come la città di Rossini: la sinergia tra Fondazione, Conservatorio e ROF è la cassaforte che deve essere aperta per accrescere l’eccellenza musicale, culturale e imprenditoriale della città.

11. Riconosciamo Pesaro come città a vocazione turistica e commerciale: lavoreremo per favorire l’esercizio delle attività rivedendo i regolamenti comunali, dando credito all’autocertificazione, sostenendo le iniziative dei cittadini e mettendo in pratica una reale liberalizzazione.

12. Sappiamo che i giovani sono il futuro di Pesaro: lavoreremo per mettere le sedi delle circoscrizioni, oggi abolite, a disposizione dei giovani per la gestione diretta dei loro progetti, per realizzare luoghi di incontro,formazione e divertimento.

13. Riconosciamo nei nostri concittadini i padroni del Comune: a loro dovremo rendere conto del danaro richiesto rispetto al numero e alla qualità dei servizi loro assicurati.

14. Riconosciamo nei nostri concittadini gli interlocutori qualificati per ripensare la città: lavoreremo affinché i progetti siano sottoposti al loro giudizio e siano utilizzate le competenze e la sussidiarietà che la città offre.

LIBERI DI FARE


LE RAGIONI DI UNA SCELTA

• L’invito di Luca Ceriscioli ai “liberixpesaro”, per avere al suo fianco come vicesindaco Giuseppina Catalano, cambia per sempre il modo di fare politica perché rappresenta una rottura con il sistema che sino ad ora ha escluso la città dalla gestione del potere.
Con questo invito, la vocazione al cambiamento dei “liberi” e le competenze che costituiscono il loro patrimonio, vengono chiamate all’opportunità di realizzare da subito un bene concreto per la città.

• Il progetto di un cambiamento radicale di governo a Pesaro, è andato in frantumi per l’incapacità del centro destra di liberarsi dalle logiche di partito, che propagandano un nuovo che contiene immutato tutto il vecchio che si voleva cambiare e che preparano per la città altri cinque anni di immobilismo politico e sociale.

• Non siamo autorizzati a rifiutare l’unico modo che oggi pone le condizioni realistiche per cambiare e la decisione è stata quella di prendere la strada che lascia aperta l’opportunità di lavorare sulle proposte e sulle soluzioni dei problemi concreti della città.

• Siamo in grado di garantire che questo non significa scioglierci dentro la compagine che volevamo mandare all’opposizione, ma rappresenta la sfida che i liberi accettano di restare se stessi, mantenendo vivo il movimento e intatto il programma, per dimostrarsi la migliore delle garanzie di un buon governo ma anche la più rigorosa “spina nel fianco” della nuova amministrazione.

mercoledì 18 marzo 2009

VENUTO PER VINCERE


















Ed ecco qua un altro venuto per vincere. Venuto dall'imprenditoria e quindi per forza già bravo, cosa volete che serva l'esperienza amministrativa!


"Ceriscioli?" capirai per uno che è imprenditore da 40 anni!

"Ma se non vince dottore che fa?" chiede il giornalista, "continuerà la sua battaglia in Consiglio?". Eccone un altro che non dice SI, dice un po' di se e un po' di ma, ma un SI chiaro e convinto non si riesce a strapparglielo, del resto è qui per vincere mica per partecipare.

Però c'è sempre la possibilità di unire l'opposizione, basta accettare senza discutere.
Eccone un altro, appunto.

A seguire, nei commenti, le interviste alla stampa del candidato Cascino, leggere per credere.

martedì 17 marzo 2009

LIBERI ANCHE IN PROVINCIA

dal Resto del Carlino del 17.03.09

ELEZIONI L’ACCOPPIATA CATALANO-BRESCIANI PER I «LIBERI» (E LE ALTRE LISTE CIVICHE?).

E AMONE AVVERTE: «NEL PDL NON E’ DETTA»
C’eravamo tanto amati, fino a confluire in un’unica lista

«LIBERTA’ e Futuro? Un incidente già dimenticato. Il nostro percorso verso i ‘Liberi’ nasce due anni e mezzo fa da un famoso incontro a casa Valazzi con il segretario regionale di Forza Italia». Francesco Amone e Antonio Bresciani, affiancati da Giuseppina Catalano, Italo Campagnoli e Pierpaolo Amadori, raccontano così l’ennesima metamorfosi. «Noi siamo nel Pdl — aggiungono — solo che siamo contro questo gruppo dirigente il cui obiettivo è perdere per gestire una piccolissima fetta di potere». E ancora: «Parteciperemo al percorso fondativo del Pdl, entrando come gruppo organizzato. D’altra parte il Circolo Piazza del Popolo è nato per questo. Tutta la nostra attività politica è legata ad una scelta di rinnovamento ed anche questa è una tappa significativa».

Così, alla fine, di due liste civiche ne resta una sola: «Alla base della confluenza c’è una scelta fondamentale — aggiunge Italo Campagnoli —, quella dei candidati». Così Pina Catalano guiderà i «Liberi» alla battaglia per il sindaco di Pesaro, così Antonio Bresciani diventa, secondo Campagnoli, «la persona ideale per portare una battaglia civica a livello provinciale». Magari attraverso quella lista civica provinciale che i ‘Liberi’ avevano messo in campo sin da qualche mese addietro: «Catalano e Bresciani — aggiunge la “mente politica” del movimento la lista Italo Campagnoli — sottoscriveranno la carta di programma proposta dai comitati e, da parte nostra, chiederemo agli stessi comitati di indicarci dei personaggi interessati alla candidatura nelle nostre liste provinciali». Se Bresciani sottolinea «di non aver mai frenato il desiderio dei ‘Liberi’ di trovare un accordo con il Pdl», Giuseppina Catalano sottolinea che «si è deciso di andare per conto nostro solo per le chiusure del Pdl ad una scelta democratica dei candidati. Per quanto ci riguarda una porta è ancora socchiusa». Detto questo definisce «fisiologica la scelta di Bresciani come candidato».
IN REALTA’ Amone e Bresciani (appoggiati da Almerindo Duranti, Carlo Ruggeri e Bruno Barbieri) stanno ancora giocando una partita interna al Pdl: «Le bocce non sono affatto ferme. Le candidature indicate a livello provinciale (Cascino e Giannotti, ndr) non è affatto scontato che siano approvate a livello regionale e nazionale. Noi stiamo lavorando affinché la chiusura esistente a livello locale possa essere superata e che le nostre candidature siano accolte anche dal Pdl nazionale». Infine Antonio Bresciani prende di petto i suoi futuri concorrenti per la presidenza della Provincia: «Non è una questione personale ma ci troviamo di fronte a due politici di professione, uno giovane l’altro meno giovane. Ma ambedue con scarsissime, se non nulle, esperienze lavorative. Fa bene Ricci ad impressionarsi quando entra in un’azienda. Ma ben altra cosa è avere esperienza di lavoro all’interno di un’azienda. E per questi momenti difficili, di crisi, a guidare un ente come la Provincia ci vuole un profilo di amministratore diverso, di una persona che ha esperienze lavorative. Basta con i politici a tempo pieno o gli organizzatori di Feste dell’Unità».

venerdì 6 marzo 2009

ROTTURA !

Una scelta sbagliata

Il PDL pesarese ha lasciato cadere nel vuoto la richiesta di decidere sul candidato unico dando la parola al proprio elettorato, attraverso le Primarie, in un confronto aperto e pubblico. E’ evidente che il PDL, se non teme il giudizio dei propri elettori, non vuole rinunciare alle scelte nate all’interno delle trattative politiche delle segreterie di partiti confluiti in un progetto , che si rivela ancora dominato da una mentalità irrimediabilmente vecchia e politicamente suicida.

Non esistono dunque le condizioni per proseguire nel lungo tentativo di costruire un fronte ampio dell’opposizione pesarese, perdendo altro tempo prezioso e le quattro forze politiche, lista civica “LiberiXPesaro, lista civica “Libertà e Futuro”, La Destra e Fiamma Tricolore, che sostengono la candidatura a sindaco di Giuseppina Catalano, devono prendere atto del fallimento del percorso che voleva ricondurre all’unità le forze dell’opposizione attraverso una soluzione condivisa per una unica candidatura a sindaco.

Resta il dovere di rimarcare che l’atteggiamento del PdL rappresenta l’esatto contrario del cambiamento , tradisce il bisogno dei pesaresi di avere un governo cittadino nuovo e fa di Pesaro e Urbino l’unica provincia d’Italia dove il PDL si è spaccato, rompendo anche con la Lega Nord, sua alleata nazionale.
Dell’abbandono di un progetto di straordinaria forza innovativa per il PdL, risponderanno i responsabili politici locali, mentre noi, in assoluta coerenza, possiamo continuare per la strada del cambiamento ,sempre aperto ad ogni forza politica, ma da proporre e di cui dialogare direttamente con i cittadini.

Inizia oggi poi anche il confronto interno sul tema della competizione provinciale per la quale “Libertà e Futuro “ha indicato da tempo la candidatura a presidente di Antonio Bresciani . E’ infatti evidente l’opportunità che le forze politiche che vogliono un cambiamento reale e facce nuove per un futuro migliore, sappiano trovare, anche sul piano provinciale, un percorso comune , che affermi la coerenza di un percorso politico e crei sinergia e forza per conquistare il risultato.

Lista civica LiberiXPesaro
Lista civica Libertà e Futuro
La Destra
Fiamma Tricolore