giovedì 22 dicembre 2011

ASSESSORE AL NIENTE

Risposta alle dichiarazione rilasciate dall'Assessore Parasecoli a IL MESSAGGERO del 20.12.2011
Liberi x Pesaro considera stupefacente da un punto di vista politico e illogica nel merito la dichiarazione dell'Assessore Parasecoli sulla posizione espressa dalla Lista Civica e dall'IDV sulla scelta di Fosso Sejore come sito per l'ospedale nuovo.


In primo luogo essendo i civici d'accordo con la necessità di avere un nuovo ospedale era ed è evidente che votassero a favore della valutazione dei quattro siti proposti, dopo di che di fronte alle conclusioni frettolose e male argomentate da provincia e regione è altrettanto logico che possano esprimere il loro rifiuto sulla scelta indicata.

Nella dichiarazione dell’Assessore non si fa nessun riferimento ad almeno due questioni fondamentali per capire di cosa stiamo parlando: la prima che il sito di Fosso Sejore supera quello di Muraglia per pochissimi punti e che questi sono stati assegnati adottando una serie di criteri quanto meno discutibili, assegnando dei valori con una metodologia finalizzata a favorire un esito che in molti cercavano, a cominciare dalla provincia che ha commissionato lo studio, per una soluzione politica dei possibili conflitti campanilistici tra le due città principali; la seconda che in un momento di crisi come quello attuale privilegiare l'acquisto di un terreno privato invece di utilizzarne uno di proprietà pubblica è per i civici una scelta inaccettabile.

L’Assessore afferma anche perentoriamente che la struttura unica porterà un risparmio di circa il 25/30 % rispetto al costo dei due attuali ospedali di Fano e Pesaro, notizia che ci fa felici ma che ci piacerebbe sapere da dove viene, visto che fino ad oggi si è solo parlato di costruire e mai si è visto un piano economico per la realizzazione e la gestione della nuova struttura. Una informazione che tutti i cittadini hanno il diritto di avere e che l’Assessore alla Salute non può certo tenere per se.

Infine vogliamo ricordare che l'Assessore Parasecoli oltre alla Salute e preposto anche all'Ambiente ed è veramente incredibile che in base alla sua competenza non trovi nulla da ridire sull'ennesimo progetto di consumo del territorio e di sfregio del paesaggio.

In conclusione Liberi x Pesaro crede fermamente che sia importante che ognuno svolga, nell'interesse del bene comune, il proprio compito e pertanto come civici difenderà fino all'ultimo sia la necessità di avere garantita la salute pubblica con un nuovo ospedale, sia la difesa del nostro territorio che è già stato sufficientemente consumato e violentato.

Invitiamo l'Assessore a fare altrettanto per la Salute e per l'Ambiente.

Liberi x Pesaro

lunedì 19 dicembre 2011

LA PROVINCIA BELLA DI RICCI & MEZZOLANI













SI AL NUOVO OSPEDALE
NO A FOSSOSEJORE
NO AL CONSUMO DI TERRITORIO
La lista civica Liberi x Pesaro è nata da una strenua battaglia per un ospedale ad elevata specializzazione e in tutti questi anni ha continuato sostenere la necessità di avere una struttura ospedaliera nuova, sia nei muri che nell’organizzazione sanitaria, in grado di soddisfare le esigenze non solo di Pesaro e di Fano ma di tutta la provincia.


A questa necessità, in un momento di crisi economica e di grande difficoltà la Regione Marche e la Provincia di Pesaro hanno risposto con una scelta che non convince e preoccupa e che si vuole imporre se tenere conto delle richieste e delle osservazioni che emergono dai cittadini.


In primo luogo l’esigenza di fermare il consumo del territorio, bene comune di immenso valore, e di proteggerlo dai danni della cementificazione sfrenata.


Fossosejore è una ubicazione inaccettabile per le caratteristiche paesaggistiche e per tutto quello che si dovrebbe realizzare per renderla accessibile (strade, svincoli e collegamenti vari); è una zona ad alto rischio alluvionale, caratteristica che alla luce dei cambiamenti climatici non può non essere considerata con grande attenzione.


Inoltre c’è già il sito di Muraglia, platealmente più adatto per costruirvi il nuovo Ospedale: il terreno è di proprietà pubblica, vi esiste già un pezzo di struttura ospedaliera nuova con tecnologie all’avanguardia ed è a pochissima distanza da Fossosejore.

Questo aspetto non deve certo giustificare una guerra santa tra le due città, considerate tutte le priorità, tuttavia, finché si è ancora in tempo, la nostra esortazione è che prevalga la ragione e si riveda la drammatica decisione sull’ubicazione dell’ospedale

Un altro aspetto da non sottovalutare è la finalità di una nuova struttura ospedaliera, che non potrà essere ospedale solo per casi acuti, ma un ospedale che abbia gli investimenti e le alte specializzazioni.


Di questo non c’è traccia nel progetto della Regione che ancora una volta destina gran parte delle ad Ancona, l’eccellenza che è stata promessa dall’assessore Mezzolani non è altro che il normale standard di un ospedale che funzioni dignitosamente, mentre solo una concentrazione di specializzazioni potrà portare lavoro all’Ospedale Marche Nord.

Se ancora una volta la politica non sarà in grado di ascoltare i cittadini e sarà pronta a sacrificare altro territorio alle fameliche richieste di pochi privati, noi civici ci adopereremo per ridare voce ai cittadini facendo ricorso agli strumenti della democrazia diretta come il referendum.

Lista civica Liberi x Pesaro

giovedì 15 dicembre 2011

TROPPO FACILE

Liste Civiche Marche appoggia e promuove ogni forma di lotta contro la mancanza di giustizia sociale della manovra del Governo Monti.


Il tanto invocato e sbandierato intervento “tecnico” dei professori per salvare l’Italia si sta rivelando ogni giorno di più l’ennesima presa in giro. Per fare gli interessi delle banche non era certo necessario scomodare Monti, ma dal momento che i nostri politici si erano incartati sui veti incrociati e temevano di perdere voti, chi meglio del professore per togliere le castagne dal fuoco agli incapaci della casta.
Del resto mettere le mani nelle tasche dei più poveri è la cosa più facile e scontata.

Ma veramente i taxisti fanno più paura degli operai, I farmacisti dei pensionati e i preti degli studenti?

I cittadini devono cominciare a far sentire la propria voce a questi signori, che il problema della pensione non l’hanno mai avuto.

Insegniamo ai professori e ai partiti come si fa una manovra e dove si prendono i soldi:


- PATRIMONIALE, colpendo i pochissimi che hanno redditi spropositati e nessun problema quotidiano si permetterebbe alle famiglie italiane di sopravvivere


- SPESE MILITARI, non siamo in guerra, un taglio netto del 50% rappresenterebbe già mezza manovra.
- TASSE ALLA CHIESA, che detiene circa il 30% del patrimonio immobiliare italiano, prende con l’8 per mille circa un miliardo di Euro ogni anno e pretende di non pagare Ici, Irpef, Imu, Ires, Tasse Immobiliari e Doganali, gas, acqua e fogne.
- SCUDO FISCALE, rimediamo almeno in parte allo scandalo che a permesso di ripulire anonimamente una montagna di denaro.
- EVASIONE FISCALE, 98 miliardi da riprendere solo dall’evasione sulle slot machine, uno scandalo che coinvolge mafie, politici e monopolio di stato.
- ASTA PER LE ASSEGNAZIONI TV, non è possibile regalare a Mediaset e RAI il digitale terrestre senza andare all’asta.
- TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA, i furbetti (vedi i politici marchigiani) bloccano i vitalizi per i posteri ma si tengono il privilegio per se e per i loro predecessori. I costi della politica sono anche gli sprechi quotidiani, gli enti inutili, le decine di privilegi di cui gode la casta.

Liste Civiche Marche si impegna nei comuni della regione a promuovere forme di lotta contro una manovra impresentabile e contro il servilismo dei partiti nei confronti dei potenti.



Liste Civiche Marche

martedì 6 dicembre 2011

LA BARCA E Mr: MONTI

Riceviamo e pubblichiamo:

Nella sceneggiata che da 3 settimane potete seguire nei talk show, naturalmente di destra (Porta a Porta) e di sinistra (Ballarò), rigidamente in par condicio e rigidamente identici ad uso e consumo degli italiani dal titolo: “Lacrime , sangue, sacrifici ed equità” nella più recente puntata è comparso l’episodio: “ anche i ricchi pagano: la tassa sulle barche”

La tassa sulle barche dai 10 agli oltre 64 metri ha (avrà) l’ aliquota più alta di addirittura 703 euro al giorno. Nello scafo della foto allegata, di cui ovviamente conosciamo nome e specifiche tecniche, una “ barca “ da 75 metri, neanche fra le più grandi esistenti.

E’ appunto lunga 75 metri, varata quasi 10 anni fa. Dispone di 26 uomini di equipaggio, due motori diesel da 3.600 cavalli (poca cosa). Il serbatoio è da 288.600 litri.

Allora facciamo un po’ di conti: La tassa è di 703 euro per 365 giorni, cioè di 256.595 euro/anno
Un pieno di gasolio della “barca” è di circa 288.600 lt. per 1,450 euro cioè 418.470 euro

Conclusione: la “ supertassa” annuale è pari a mezzo pieno di gasolio.


La foto ritrae la “barca” che però attualmente è ormeggiata a Venezia. Per ormeggiare lì il Comune chiede 10.000 euro al giorno. E quella è ormeggiata lì.


da Eco

lunedì 5 dicembre 2011

SECESSIONISMO




















Tempo fa sono passato in bicicletta in via A.Cecchi. Proprio davanti al Circolo Del Porto, sull’asfalto, in nero, a caratteri di circa mezzo metro, in concomitanza con gli agghiaccianti fatti norvegesi, campeggiava una scritta preceduta da un’ancora nera:
PORTO, PATRIA, FAMIGLIA!!!

“Dio” è stato sostituito con una tipologia urbana: “porto”.


Che strano fenomeno quello del secessionismo, mentre l’Europa, ancora lattante, sta facendo grandi sforzi per diventare una confederazione di stati, il primo passo è stato mosso con l’unione monetaria. Spero per noi che seguirà presto un unico governo centrale. I nostri politici sono inqualificabili e vorrei tanto avere la possibilità di potere votare un partito Spagnolo, Tedesco o Svedese.


La nostra pittoresca Lega Nord non ha imparato nulla dalla vicina ex Jugoslavia dove sono riapparsi i campi di concentramento e la pulizia etnica. Se ne sono date di santa ragione per separarsi, costruire confini, dogane, barriere e battere valuta. Adesso hanno fatto tutti domanda per entrare nella comunità europea per unirsi di nuovo in un unico stato, con una unica valuta e il conseguente abbattimento delle frontiere. Se questa non è follia, che cosa lo è?


Veniamo allo stato “porto”.


I manicomi dove rinchiudere questi schizofrenici (Schizofrenia: termine con cui si indica un gruppo di psicosi gravi caratterizzate dalla disgregazione della struttura psichica e da profonde alterazioni dei meccanismi affettivi, dell’elaborazione del pensiero e dei rapporti con la realtà esterna) per fortuna non esistono più, ma siamo in piena emergenza e occorre al più presto creare delle apposite strutture dove curare e riabilitare gli imbecilli, con le loro turbe secessioniste che stanno rimpicciolendo sempre più la loro patria, ridotta a un quartiere di una manciata di chilometri quadrati.


State pronti. Le prossime guerre si combatteranno tra zona industriale e Tombaccia, rea di avere deviato il corso del fiume Foglia in via Solferino. Forse Soria attaccherà presto la Panoramica. Villa San Martino invaderà Pantano rivendicando la proprietà dei liquami del genica.


Dopo di che degli estremisti secessionisti vorranno staccarsi dal proprio quartiere e le guerre si faranno tra condomini.

Il palazzo Cermatori gettera olio bollente, avanzato dalla frittura di pesce, dai terrazzi, per difendersi dall’attacco dei condomini del palazzo di fronte.


Il Benelli inviando truppe scelte extracomunitarie cammellate di cui e ben fornito, assalterà i nuovi palazzi “mezze torte” adiacenti. Motivazione: non vedono più il tramonto.

Vinta la guerra, si redigerà una costituzione condominiale, con tanto di inno condominiale: …fratelli Benelli, Benelli s’è desta… Si abbandonerà l’€ e si stamperà una nuova valuta: il Benollaro.

Diviso il territorio in condomini ci sarà qualche mese di pace dove per andare dal porto al Billa a fare spesa, bisognerà attraversare quattro frontiere con code interminabili per il controllo dei documenti e il cambio di quattro valute. Kamikaze imbottiti di batteri influenzali si getteranno sui posti di blocco alitando sui militari di confine.

Poi l’imbecille di turno si alzerà un mattino e dal terrazzo di casa sua dichiarerà i propri valori famigliari superiori a quelli degli Spadoni del pianerottolo di fronte, l’affronto del fumo delle arrostite di pesce è intollerabile: "lo fanno apposta a cuocere gli sgomberi fumogeni quando c’è garbino per indurci ad abbandonare i nostri territori!"; griderà in salotto alla folla dei familiari incitandoli alla guerra.

Si tornerà così alle faide familiari. I Righetti, residenti nel palazzo “Cermatori”, spareranno su tutti gli Spadoni del pianerottolo dirimpetto. Le frontiere ora saranno tra piano a piano dello stesso palazzo, con postazioni sui pianerottoli contornate di sacchi di sabbia, la valuta corrente del primo piano sarà lo Spadone al secondo il Righino.

Terminata anche questa guerra gli abitanti dello stato-appartamento Persichetti Piero, della regione Reparto Giorno, a colpi di secchiate di ragù bollente, massacreranno i parenti asserragliati nelle impervie e oscure regioni del male del Reparto Notte. Regioni dalle quali con attentati al sonno fatti con pericolosissimi petardi avanzati dall’ultimo dell’anno, fatti esplodere ad ore regolari per giorni, si cerca di fare abbassare le difese al nemico. I contrattacchi del Reparto Giorno con azioni di guerriglia a colpi di sturalavandini e battipanni, sempre più appannati dalla mancanza di riposo, scoordinati, vengono respinti e costretti ad una indecorosa ritirata dentro un angusto sgabuzzino.

Rimasto in vita un unico abitante, per inerzia secessionista, il braccio destro riempirà di schiaffi la faccia per contendersi la testa. Quest’ultima sfinita, confusa dalle manate e incapace di mettere pace e ordine dentro e fuori se, non riesce più ad imporre disciplina e ordini agli arti, che ora combattono ferocemente contendendosi le zone erogene con stupri aberranti.


"La sinistra non ha nessun diritto di restare attaccata al corpo! Sono barbari! Con grosse difficoltà persino a scrivere!"; grida in un comizio la destra cercando di portare a se l’opinione pubblica delle gambe. Così, furbescamente, in una imboscata, mentre la testa dava ingenuamente ordini alla destra di affettare una cipolla chiedendo collaborazione alla sinistra per tenerla ferma, con un fendente potentissimo trancerà di netto la mano sinistra, bolscevica.

Il braccio destro resosi conto della grande cazzata fatta, corre al pronto soccorso che si trova a cento metri dal palazzo Cermatori, cercando di arginare l’emorragia. In preda al panico dimentica i passaporti per la frontiera del secondo e del primo piano. Ma le ottuse burocrazie doganali non sentono ragione, e non abboccano a queste furberie degli agenti segreti di tagliarsi una mano per invadere la propria patria. Senza il passaporto e l’apposito visto non si passa al piano inferiore, non c’è dissanguamento che tenga.

Il povero signor Persichetti a due passi dalla meta, oramai quasi padrone del suo micro regno, stramazzerà per le scale, morto dissanguato, nel disperato tentativo di raggiungere il pronto soccorso, con il passaporto tra i denti mentre con la destra serra il monconcino cercando di arginarne l’emorragia, in coda, alla quarta ed ultima dogana del pian terreno, a pochi passi dalla salvezza. Sulla sua egocentrica micragnosa patria, se stesso, finalmente regnerà la pace e il silenzio.

Rock & Road
     Momi



















martedì 22 novembre 2011

DIVENTA TECNICO ANCHE TU


Diventa tecnico anche tu

Nell’ambito del ritrovato spirito di sobrietà e coesione nazionale lungamente auspicato dalle più alte cariche dello Stato e dalle maggiori autorità civili, militari, religiose, finalmente realizzato dal governissimo che fa benissimo, l’intero Paese è chiamato a uniformarsi al nuovo afflato che soffia dai palazzi della politica, evitando smagliature e conflittualità atte a guastare il clima unitario e a ripiombarci nella guerra civile permanente.

Stampa e propaganda. Se lo spread continua a salire o resta alto, si tratta senz’altro d’illusione ottica, dunque evitare di nominarlo. Se i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, nominano a presidente dell’Antitrust l’ex socio nonché avvocato difensore di Schifani, evitare espressioni conflittuali come “nepotismo”, “conflitto d’interessi”, “raccomandato”, anzi esaltare le virtù di insigne “giurista” e “costituzionalista” del nominato.

Cinema. Produttori, sceneggiatori e registi sono chiamati a ideare soggetti improntati alla coesione nazionale, affidandoli a scrittori patriottici, sempre tesi al bene comune e all’amore verso il prossimo contro ogni sterile contrapposizione politica: da Aldo Cazzullo a Pierluigi Battista, da Francesco Alberoni a Federico Moccia. Si auspicano vivamente: film istituzionali ispirati alla vita del giovane Napolitano, che già nella culla emetteva vagiti e balbettava moniti alle riforme condivise; biografie rigorosamente tecniche del giovane Monti che, nato in un alambicco della Bocconi e subito avvolto in fasce di sobrio loden verde, si trastullava col suo ombrellino british e la sua bombettina fumo di Londra; fiction bipartisan sul giovane Passera, partorito nel caveau di una banca e amorevolmente allevato da una nurse che gli spruzzava gocce di Malizia profumo d’Intesa. Molto richiesta anche la nuova Dinasty di grandi intese sui Letta’s, sceneggiata dagli autori di Topolino e Paperino, già esperti in famiglie che si tramandano di zio in nipote.

Sport. D’ora innanzi le competizioni sportive saranno finalizzate non a vincere, ma decoubertinianamente a partecipare, onde evitare inopportuni festeggiamenti dei vincitori sui vinti. Nel calcio, attaccanti e portieri s’incontreranno al limite dell’area per abbracciarsi affettuosamente, evitando traumatici gol che potrebbero indurre una tifoseria a esultare mortificando l’altra. Dalla classifica del Totocalcio verranno aboliti l’ 1 e il 2, per lasciare spazio alla sola X, cioè al pareggio bipartisan e coeso.

Welfare. Se la banca o l’impresa dove lavorate vi licenziano in tronco mettendovi sulla strada dall’oggi al domani, anziché abbandonarvi a reazioni impulsive e conflittuali tipo scioperi, proteste, manifestazioni di piazza, occupazioni e picchettaggi in palese controtendenza con la coesione nazionale, pensate positivo e ringraziate i padroni per il tempo libero che vi rimane per esercitare al meglio i vostri hobby.

Vita quotidiana. Anche l’uomo della strada dovrà collaborare alle grandi intese e al governo tecnico. Se, per esempio, un pirata della strada vi sperona o vi tampona, scendete dalla vostra auto e, anziché insultarlo o bestemmiargli contro, baciatelo a lungo e poi invitatelo a pranzo a casa vostra, per stringere subito amicizia in linea con il nuovo clima di coesione nazionale. Se, passeggiando, un borseggiatore vi strappa la borsa o il portafogli, evitate di gridare al ladro, anzi inseguitelo e, senza spaventarlo, domandategli da veri tecnici se gli serve altro. Se avete una gioielleria e la mattina, alzando la serranda, trovate un rapinatore che ve la sta svaligiando, anziché azionare l’allarme o peggio ancora metter mano alla pistola, fate anche voi i tecnici e suggeritegli amorevolmente la combinazione della cassaforte. Se, rincasando, trovate vostra moglie a letto col vostro migliore amico, contate fino a cento prima di reagire, e poi non fatelo; anzi siate tecnici fino in fondo e indicategli sottovoce il punto G della signora, affinché i due possano godere meglio, finalmente coesi.

Da Il Fatto Quotidiano del 21.11.2011- blog di Travaglio






martedì 8 novembre 2011

INCONTRO CIVICO NAZIONALE

Noi firmatari di questo invito abbiamo deciso di proporre un incontro aperto a tutti coloro che fanno parte di Liste civiche, di movimenti o di associazioni e che soffrono per come sta andando la società italiana, per la difficoltà nel trovare spazi istituzionali che permettano una partecipazione attiva, per non vedere le proprie idee rappresentate in modo coerente e operativo a livello politico. Siamo convinti che i tempi siano maturi per creare un coordinamento a rete che – come per i referendum di giugno – possa dare un grande contributo al cambiamento.

Non abbiamo, non vogliamo una ideologia che interpreti tutto. Vogliamo agire sulla base di ciò che constatiamo e che possiamo cambiare in meglio da subito. Riteniamo che occorra un grandissimo sforzo di tipo culturale per riportare gli italiani alla Politica con idee nuove e immediatamente utili per chi vuole impegnarsi nelle istituzioni.


In questo senso vogliamo cominciare a creare tanti “moltiplicatori” che tornino a casa con la voglia di contaminare i loro territori con nuove visioni, con la voglia di parlare e coinvolgere tutte quelle persone che sono escluse da internet e incluse (!) dalla sola TV.


Ci rivolgiamo quindi a persone e a gruppi formali e informali che vogliano entrare in rete nel rispetto delle differenze per darsi un linguaggio e una metodologia comune e per individuare obiettivi condivisi da perseguire insieme.

Non si vuole creare un movimento unico e verticistico, si vuol creare una rete tra soggetti simili per lavorare insieme e in modo da creare fiducia reciproca.

Parallelamente a questo processo vogliamo individuare con calma un metodo trasparente e democratico per poter definire, in caso di elezioni, delle liste elettorali con l'obiettivo di mandare in parlamento persone radicate nei territori, scelte dalla base e obbligate a risponderle e in grado di rappresentare nuove visioni, di cambiare la casta e di fare politica per il bene comune, senza gli odiosi privilegi di oggi.

Ti aspettiamo quindi all'incontro nazionale che avrà luogo a Marina di Massa l'11,12,13 novembre 2011.

Elenco alfabetico degli enti che co-promuovono questa iniziativa.

Amici di Beppe Grillo di Torino FB
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002290910161#!/pages/Amici-di-Beppe-Grillo-Torino/155450014499609
Centro Nuovo Modello di Sviluppo
http://www.cnms.it/

Ecologisti e civici http://www.ecologistiecivici.it/ Iniziativa per più democrazia / Initiative für mehr Demokratie
http://www.dirdemdi.org/

Movimenti civici
http://www.movimenticivici.it/
Movimenti civici Sicilia
http://www.movimenticivici.org/
Movimento 5 Stelle Vimercate
http://sites.google.com/site/vimercate5stelle/
Più democrazia Rovereto
http://www.cittadinirovereto.it/
Rete civica italiana
http://www.retecivicaitaliana.it/
Rete dei cittadini
http://www.retedeicittadini.it/

P.S. Le istruzioni logistiche, costi ecc. sono in fondo al presente testo.
Per motivi organizzativi chiediamo di iscriversi se possibile entro il 2 novembre

PROGRAMMA

....continua la lettura

lunedì 7 novembre 2011

NON FERMIAMOCI

La nostra iniziativa ha dato speranza a molti testimoni di giustizia che ci stanno contattando e ci raccontano la loro tragica situazione.


Uno scenario sconvolgente che noi stessi non conescevamo così a fondo.


Qui di seguito pubblchiamo l'appello disperato di Luigi Coppola e il racconto dei coniugi Candela.
Preghiamo tutti coloro che ci leggono di firmare e divulgare la petizione, che solo nei primi giorni ha raggiunto le 300 adesioni.

http://www.petizionionline.it/petizione/tutela-per-i-testimoni-di-giustizia/5444


Messaggio di Luigi Coppola:
SALVE SONO UN TESTIMONE DI GIUSTIZIA, CHE VIVE IN LOCALITA' DI ORIGINE (......) NON VOGLIO ANNOIARVI CON UN LUNGO ROMANZO, SI PERCHE' LA MIA STORIA PER SPIEGARLA CI VORREBBERO PAGINE E PAGINE, vi dico solo che alla data odierna non ho potuto far mangiare moglie e figlie, la mia unica speranza che mi resta e togliermi la vita .,,,,,,,,,,,,luigi coppola tel 339.....
N.B.: PER SINCERARVI BASTA ANDARE SU GOOGLE E DIGITARE luigi coppola testimone di giustizia


Messaggio dei coniugi Candela:
Carissimi amici, siamo Antonino Candela e la moglie Francesca, entrambi testimoni di giustizia (testimoni oculari). Siamo contenti della vostra iniziativa “Libertà e giustizia per i "testimoni" coraggiosi”. Firmiamo tutti la petizione! Grazie a voi tutti, perché fate una cosa data col cuore nel fare questa petizione. I Testimoni di Giustizia vivono una vita insolita, stramba, piena di disagi, piena ingiustizie soprattutto da parte del Ministero dell’Interno e del Governo. vivono dentro un limbo di vita che non è vita, sotto un Programma di Protezione che non garantisce una sicura Protezione. Vivono sempre nell’incertezza, nella paura. È agghiacciante pensarci ogni momento ................................................

giovedì 3 novembre 2011

FIRMA E DIFFONDI
























TUTELA PER I TESTIMONI DI GIUSTIZIA

firma su
http://www.petizionionline.it/petizione/tutela-per-i-testimoni-di-giustizia/5444  


e diffondi con tutti i mezzi la

PETIZIONE PER GARANTIRE LORO LAVORO E SICUREZZA

I “testimoni di giustizia” non sono “collaboratori di giustizia”, in quanto non hanno mai fatto parte di organizzazioni criminali ma hanno soltanto esercitato il loro diritto-dovere di testimoniare contro le attività criminali, e per questo hanno perso casa, lavoro e libertà di vivere una vita civile comune.


Oggi in Italia decine e decine di testimoni di giustizia sono abbandonati a se stessi, in attesa di avere dallo stato non solo la protezione che era stata loro garantita, ma persino un lavoro per poter vivere.
Buona parte dei 70 testimoni di giustizia italiani hanno manifestato a Palermo per chiedere il rispetto degli accordi presi. Come ha fatto con estremo coraggio Maria C., tornando a Crotone e digiunando per venti giorni sotto il solleone, finendo ricoverata in ospedale.

In Calabria le donne che si ribellano vengono massacrate senza pietà, come Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia “suicidata” il 22 agosto 2011; Tita Buccafusca, testimone di giustizia “suicidata” il 16 aprile2011. Ciascuna a distanza di quattro mesi, tutte con l’acido muriatico.

E ancora, la distruzione del corpo di Lea Garofalo, legata, imbavagliata, interrogata brutalmente, torturata, uccisa con un colpo di pistola alla nuca e sciolta nell’ acido.

E Angela Costantino, cognata di Barbara Corvi, “scomparsa” ormai da quasi due anni. Era giovanissima e incinta, ma il figlio che portava in grembo non era del marito, che si trovava in carcere a scontare una pena. La famiglia, per difendere l’onore del boss-marito, la fece strangolare e seppellire in un terreno mentre l’auto di lei finiva in mare, così da simulare un suicidio.

“Oggi e dopo tutti i precedenti mi chiedo ancora come ho potuto anche solo pensare che in Italia possa realmente esistere qualcosa di simile alla giustizia”. Queste parole sono di Lea Garofalo, scritte in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, inviata a vari giornali e pubblicata solamente dopo il suo assassinio.

Una giovane madre, disperata, allo stremo di tutte le proprie forze: così si definisce. Una donna che aveva trovato il coraggio di rompere i rapporti con la propria famiglia e di denunciare molte persone, ma che per la legge figurava come “collaboratrice di giustizia”, nonostante che di reati non ne avesse mai commessi. L’uso improprio del termine -utilizzato anche nei confronti di M. C. Cacciola e che si differenzia in maniera netta e sostanziale dal termine appropriato di “testimone”-era per lei assolutamente inaccettabile, le toglieva quella dignità in nome della quale aveva stravolto la propria vita e quella di sua figlia. In nome della dignità, di un’esistenza da vivere all’insegna della legalità.

La situazione dei testimoni di giustizia è stata affrontata più volte in parlamento e in particolare il sottosegretario Mantovano, che per conto del governo da anni sta sistematicamente smontando i programmi di protezione, nel 2008 ha respinto l’emendamento 12.04.400 all’art. 12 bis che chiedeva l’inserimento dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione.


La petizione chiede al Presidente Napolitano e a tutti i parlamentari che l’emendamento venga ridiscusso ed accettato.

Difendiamo i testimoni di giustizia, pretendiamo per loro la tutela da parte dello stato.

I primi firmatari della petizione sono Salvatore Borsellino, Elio Veltri, Doris Lo Moro deputata calabrese del PD, Angela Napoli deputata calabrese del FLI, Franco Laratta deputato del PD Componente Commissione Antimafia, Sonia Alfano euro parlamentare IDV, Giuseppe Lumia senatore del PD.

La mozione è stata promossa da Movimenti Civici, Movimento RadicalSocialista, Movimento Agende Rosse, Democrazia e Legalità.

mercoledì 2 novembre 2011

TRISTE REALTA'


Riceviamo da un nostro lettore e volentieri pubblichiamo, anche se è molto triste prendere atto di questa verità.

Non so se ci si rende conto: in regione PDL e PD perseguono la stessa sistematica opera di distruzione del patrimonio collettivo, uniti dagli affari ed in apparenza divisi sull’ideologia, che in realtà è una sola per tutti: fare soldi e distruggere quel poco che resta di integrità ambientale, fanno finta di essere avversari politici solo per catturare voti sia a destra che a sinistra, per poi andare unitissimi a leggi devastanti che avranno un effetto distruttivo…


TAV, Rigassificatore, smantellamento dei parchi e loro consegna nelle mani dei sindaci –pensate che gioia per il sindaco di Gabicce che così può fare colare il cemento su Vallugola, libere escavazione nei fiumi (dopo quel che è accaduto in Liguria e Toscana si dovrebbe invocare una politica radicalmente diversa, altro che velocizzare i fiumi scavandone gli alvei!!!), gasdotto squarcia Appennino….e poi liberi licenziamenti, liberalizzazioni e privatizzazioni di municipalizzate e servizi pubblici in genere, svendita delle spiagge, vendono persino la Foresta del Cansiglio, che è protetta dai tempi della Serenissima, età pensionabile progressivamente più alta fino a farci morire sul lavoro…

Vi state domandando a chi serve tutto questo?

Notate come le parole d’ordine siano le stesse per destra e sinistra (sono quelle del capitalismo selvaggio: privatizzare tutto e negare ogni tutela sociale, fare denaro con tutto e togliere i beni collettivi dalle mani della collettività), privatizzare i profitti e scaricare sulla collettività costi ed errori, come dimostrano le politiche europee che fanno pagare ai cittadini la “salvezza” delle banche, dopo che queste ci hanno condotto ad una finanza del tutto fuori controllo e che ha bruciato somme impressionanti – ma i dividendi quelli non li hanno condivisi con noi, noi serviamo solo a chiudere i loro buchi, e a farci portare via i beni se non paghiamo le rate dei mutui….

Rigassificatore e gasdotto e TAV e tutto il resto, sono lo stesso problema: c’è in atto una colossale azione di rapina e demolizione della democrazia.

L’Europa, nella quale avevamo riposto così tante speranze, è in mano alla finanza, oggi più che mai, e stiamo tornando al feudalesimo: pochi hanno tutto, tutti gli altri devono solo sorreggere questo sistema di privilegi.

Come si può sostenere che il privato avrà cura dei beni che nemmeno un ente pubblico come la regione intende tutelare? La panacea di tutti i mali, regalare il patrimonio collettivo ai privati, devastare il territorio con le grandi opere, come la TAV, come il gasdotto Brindisi Minerbio, ed eliminare le ultime forme di protezione del territorio che sono i parchi….

lunedì 31 ottobre 2011

STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO

Liste Civiche Marche, e quindi anche Liberi x Pesaro, erano presenti sabato 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano alla nascita ufficiale del Forum "Salviamo il Paesaggio difendiamo il Territorio".

Il forum si propone di promuovere nei cittadini e negli amministratori la necessità di fermare il consumo del territorio per scopi che non siano quelli delle attività primarie. Quindi uno stop deciso per nuovi insediamenti sia residenziali che produttivi.

Presenti oltre 600 persone che a loro volta rappresentavano decine di migliaia di cittadini iscritti o simpatizzanti di centinaia di associazioni che hanno a cuore questo tema.
Promotori dell'iniziativa tra gli altri oltre al Sindaco di Cassinetta Domenico Finiguerra, primo Sindaco che ha tradotto questa idea di stop al consumo del territorio in atti concreti nel suo comune, l'associazione dei comuni virtuosi, la signora Crespi fondatrice del Fai, Carlo Petrini fondatore di Slow Food, rappresentanti di Italia Nostra, Lega Ambiente, amministratori e decine di associazioni compreso il forum per l'acqua pubblica.

Tema fondamentale della manifestazione oltre alla nascita ufficiale del Forum (sulla stregua di quello dell'acqua fondato alcuni anni orsono e che avuto tanto successo e diffusione tra i cittadini e le associazioni) è stato quello di come poter portare il problema a conoscenza di una più ampia fetta della popolazione e contemporaneamente avere degli strumenti legislativi.
E' stata individuata la forma di una proposta di legge popolare che abbia come scopo quello di bloccare l'uso del territorio per nuovi insediamenti che ad oggi non sembrano più necessari in quanto il costruito e/o l'autorizzato superano ampiamente qualsiasi necessità residenziale e produttiva.
E' stato deciso di formulare una proposta di legge molto più semplificata di quella proposta in bozza in modo che possa trovare la maggior adesione possibile quando si vada a proporla ai cittadini per la firma sulla presentazione.
La proposta di moratoria da fare a tutte le pubbliche amministrazioni in attesa della legge di cui prima è invece stata accantonata, mentre è stato deciso di attivarsi per conoscere ad oggi la situazione degli immobili non utilizzati e delle volumetrie autorizzate e ancora non costruite.

Un tavolo tecnico predisporrà la documentazione necessaria da inviare alle singole amministrazioni.
E' stato chiesto a tutte le associazioni presenti di farsi carico nei propri territori di queste raccolte di dati.
A questa giornata di lavoro tutti sono potuti intervenire e se togliamo qualche dissapore evidente fra Lega Ambiente e Italia Nostra, e fra Slow Food e associazioni di Agricoltori la giornata si è svolta nel rispetto di tutti.

Si è verificato con esperienze che l'idea dello stop al consumo di territorio non è più soltanto una proposta, in quanto in molti comuni si è concretizzata in atti formali e i conseguenti piani regolatori prevedono soltanto i riutilizzo di aree già edificate.
Una richiesta, questa, che noi Liste Civiche Marche, e quindi anche Liberi x Pesaro, porteremo avanti da subito nella amministrazioni locali in cui siamo presenti e che nelle prossime tornate elettorali chiederemo ai futuri candidati sindaci, qualora non siano essi stessi una nostra scelta, di inserire obbligatoriamente nei loro programmi.

Liberi x Pesaro

martedì 25 ottobre 2011

VENERDI' 28 OTTOBRE

Il problema del rigassificatore di Ancona “sbarca” anche a Pesaro e non è un caso che il dibattito sia organizzato della Lega Navale Italiana presso la loro sede al porto.


Infatti tra i tanti problemi sollevati ce ne sono almeno due che toccano particolarmente velisti e pescatori.
Il primo è rappresentato dall’attracco per le enormi navi rigassificatrici, larghe come 3 campi di calcio e alte come un palazzo di 12 piani, che dovrebbe essere realizzato a soli 16 km. dalla raffineria di Falconara e a 13 km. dal centro di Ancona. Con il traffico di certi mostri addio navigazione “sotto costa” per chi vuole veleggiare verso il Conero.

L’altro problema è rappresentato dal funzionamento stesso delle navi, le quali per portare a temperatura il metano liquido pompano milioni di litri d’acqua di mare ogni ora, aspirando l’ictio plancton e distruggendo così il futuro pescato. Inoltre la manutenzione dei condotti prevede uno sversamento continuo di ipoclorito di sodio che da il colpo di grazia alla flora e alla fauna ittica.

Proprio per questo motivo, grave danneggiamento dell’eco sistema marino, il tribunale di Rovigo ha indagato due dirigenti di Adriatic Lng che gestisce il rigassificatore di Porto Levante, entrato in funzione solo due anni fa e già responsabile di danni ambientali. Ma non c’è solo la paura di avere sulle nostre coste 15 km. di schiuma giallognola, i timori sono anche più grandi perché se mai il metano liquido dovesse venire a contatto con l’acqua produrrebbe una densa nube gassosa incendiaria che a contatto con una qualsiasi fiammella libera esploderebbe con la potenza di 55 bombe atomiche.

Catastrofi a parte c’è un evidente e serio problema di messa in sicurezza degli impianti tant’è che negli Stati Uniti i rigassificatori devono stare a 60 miglia dalla costa e in Nuova Zelanda a ben 200 miglia.

Il danno paesaggistico colpisce duramente il turismo regionale, con tutte le sua attività connesse e, non ultimo problema, comporta una svalutazione di tutti gli immobili in area balneare.

C’è poi un aspetto politico della questione che riguarda la maggioranza di centro sinistra che governa le Marche, la quale aveva messo in evidenza nel proprio programma elettorale il no deciso alla costruzione del rigassificatore ed ora invece con un cambiamento a 360 gradi non solo ha dato il via libera alle richieste dell’API ma addirittura ne diventa socia.

Questo comportamento ha portato Liste Civiche Marche, a cui aderisce Liberi x Pesaro, a dichiararsi pronta ad uscire dalla maggioranza e dar vita assieme Marche Rifiuti Zero e alla Associazione Consumatori al lancio di una petizione indirizzata al Presidente del Parlamento Europeo per invalidare la scelta del governo regionale.

La petizione chiede se la Regione Marche abbia rispettato con questa scelta i parametri indicati dalla D.A.M.A.C., iniziativa Italo - Croata per la "Difesa Ambientale del Mare Adriatico e Comunicazione", in base ai quali ha ricevuto sostanziosi finanziamenti, e denuncia il fatto che non sia stata sottoposta a V.A.S., Valutazione Ambientale Strategica, e se quindi non costituisca pericolo per l’ambiente, l’ecosistema marino, il territorio, la sicurezza e la salute dei cittadini.

Di tutto questo si discuterà con il pubblico venerdì 28 alle ore 21,00 presso la sede della Lega Navale Italiana in Strada tra i Due Porti, 20 a Pesaro.


L’ingegnere Petro Feliciotti farà una analisi tecnica del progetto e Adriano Mei illustrerà la petizione europea che nell’occasione sarà possibile firmare.


Liberix

mercoledì 19 ottobre 2011

PRESTO A PESARO

 IL 28 OTTOBRE VENERDI'
alle ore 21,00
INCONTRO DIBATTITO
sui rigassificatori nelle Marche
presso la sede della LEGA NAVALE - PORTO - Pesaro


UNA PARTITA ANCORA TUTTA DA GIOCARE



I partiti tendono ad archiviare la questione del rigassificatore di Ancona e Falconara come risolta, ma non è assolutamente così perché pende su questa scelta, la più scellerata dell’amministrazione regionale sia dal punto di vista ambientale che da quello politico, la decisione e il pronunciamento del Parlamento Europeo a cui si stanno appellando migliaia di cittadini marchigiani.
Di motivi ce ne potrebbero essere parecchi per invalidare questa scelta del centro sinistra marchigiano, dall’utilizzo improprio dei fondi europei in base agli accordi previsti dal DAMAC, al mancato rispetto delle convenzioni europee per la tutela dei diritti dei cittadini coinvolti, loro malgrado, da insediamenti impattanti e nocivi.

Per la nostra regione un pontile di 16 Km sul mare, che parte dalla già disastrata e inquinata Falconara per arrivare a 13 km di distanza dal centro di Ancona è un colpo mortale al paesaggio e di conseguenza al turismo.

Avrà una incidenza negativa su tutte le attività correlate al settore ma anche sul valore delle proprietà immobiliari dell’area.

L’attività all’ approdo delle mostruose navi rigassificatrici, alte come un palazzo di 12 piani e lunghe come tre campi di calcio, pompando milioni di litri d’acqua di mare ogni ora, spazza via l’ictio-plancton e sversa in mare ipoclorito di sodio danneggiando così anche l’attività ittica.

A questo va sommato l’alto rischio che si porta dietro, perchè se mai dovesse esploderne una, avrebbe una potenza pari a 55 bombe atomiche.

Le marche pagano già un altissimo prezzo ecologico alla nazione ospitando proprio gli impianti di raffinazione dell’API, ed oltre a questo gap sono anche autosufficienti nella produzione di energia secondo le quote previste dal PEAR.

Non si capisce quindi quale sia il motivo che ha Spinto Spacca e tutta la sua maggioranza, eccetto noi di Liste Civiche Marche, a rimangiarsi le promesse fatte in campagna elettorale contro i rigassificatori e contenute nel programma.
Il motivo forse è semplice: i nostri politici sono più sensibili alle richieste dei potenti, come la famiglia Brachetti Peretti padrona di API, che alle legittime richieste dei cittadini. Sono così sensibili da voler addirittura diventare soci dell’impresa.
In sostanza stanno obbligando i marchigiani ad auto danneggiarsi con le proprie mani e soprattutto con i propri soldi, visto che i fondi regionali sono dei cittadini e non certo dei partiti.

Per questo Liste Civiche Marche assieme a Marche Rifiuti Zero e Movimento Consumatori si è fatta promotrice di una petizione al Presidente del Parlamento Europeo, iniziativa che ha immediatamente riscosso un notevole consenso permettendoci di raccogliere più di mille adesioni sul web e altrettante firme sui moduli cartacei.

Parallelamente continuano le assemblee pubbliche in tutta la regione per informare i cittadini e per organizzare una manifestazione regionale.

Ogni cittadino può contattare Liste Civiche Marche per organizzare incontri informativi o firmare direttamente la petizione sul web all’indirizzo http://www.firmiamo.it/portiamo-il-caso-rigassificatori-al-parlamento-europeo, oppure scaricare il modulo dal sito di Liste Civiche Marche.

Liberi x Pesaro

martedì 11 ottobre 2011

PRONTO, PRESIDENTE?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.







Egregio Signor Presidente della Repubblica
e
Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Onorevole Giorgio Napolitano
Palazzo Quirinale – 00100 ROMA RM
presidenza.repubblica@quirinale.it

Signor Presidente,
con il dovuto rispetto per la Sua persona e per la Sua funzione sottopongo alla Sua attenzione le riflessioni seguenti.

L'informazione rappresenta i Suoi condivisibili appelli verbali a coesione/unità di noi italiani ed il
disinteresse del Presidente del Consiglio per la mia richiesta di referendum per l'abolizione della vigente legge elettorale.
La costituzione riserva alla Presidenza della Repubblica il dovere di non/promulgare leggi/norme.
Nonostante l'ostruzionismo delle Istituzioni che hanno il potere di farlo noi cittadini abbiamo
abrogato l'il/legittimo impedimento.
-
Nel 1992 politici decisero di far pagare con più tasse e minori/più costosi servizi i furti ai derubati.
In questi vent'anni maggioranze di sinidestra/desinistra hanno eseguito sostanzialmente identiche manovre recessive (riduzione consumi/investimenti, disoccupazione, sottoccupazione, cassa integrazione, ecc.) comprendenti svendite/privatizzazioni senza liberalizzazioni, con prevedibile riduzione del patrimonio/aumento del debito; contemporaneamente politici dediti solo a salvare se stessi hanno approvato inesorabili/ricorrenti leggi/leggine, colpi/colpetti di spugna, abbreviazioni di prescrizioni, ostruzioni alle magistrature penale/contabile. L'unico risultato consolidato è il ciclico
ripristino di risorse per il miglioramento del livello di vita di nuovi/vecchi politici, confermato nelle manovre in atto.

Pochi mesi fa con lo scudo fiscale rapidamente promulgato è stato fatto un regalo ad anonimi

traditori della Patria. A mio avviso la lotta all'evasione fiscale (intollerabile stortura dal punto di
vista economico, legale e morale) avrebbe beneficiato dei due periodi di un mese previsti per la promulgazione dagli artt. 73/74 della costituzione.

A mio avviso la promulgazione di leggi bavaglio, prescrizione breve, processo lungo, amnistia per salvare politici sarebbero atti istituzionali idonei di fatto a provocare la disgregazione di noi italiani, mentre l'Italia viene condotta in direzione del fallimento da chi antepone propri interessi personali al bene comune.

Le porgo deferenti ossequi.                                                     Pesaro, giovedì 6 ottobre 2011

Enrico Andreoni

Cittadino italiano

venerdì 30 settembre 2011

VOTI DALLA PROVINCIA, FAVORI AD ANCONA

Giovedì 29 settembre 2011 si è costituito a Fano il coordinamento provinciale in materia di sanità denominato LA SALUTE CI RIGUARDA - Coordinamento provinciale per la partecipazione dei cittadini al progetto Marche Nord

Alla nuova organizzazione hanno aderito le seguenti forze sociali e politiche: Bene Comune, IDV di Fano e il Gruppo Consiliare provinciale IDV, La Fano dei Quartieri, LiberixPesaro, il Partito socialista di Fano, il MovimentoRadicalSocialista di Fano e di Pesaro, il Comitato Carignano Terme Nostre, La Lupus in Fabula, Legambiente Pesaro, oltre a numerosi cittadini tra cui Augusto Brunori e il dott. Massimo Agostini.

Il Coordinamento provinciale si impegnerà a difendere la sanità pubblica, a garantire la massima trasparenza in merito allo sviluppo del progetto Marche Nord e ad occuparsi, per conto dei cittadini, della verifica delle decisioni relative all'edilizia ospedaliera.

L’adesione al Coordinamento prevede la condivisione di dieci obiettivi:

1 - favorire la partecipazione dei cittadini e la trasparenza in merito allo sviluppo del progetto Marche Nord

2 - contrastare le decisioni non sostenute da elementi oggettivi e di cui non possano essere dimostrati vantaggi, svantaggi e alternative

3 - contrastare la privatizzazione dei servizi sanitari

4 - sostenere l’integrazione tra i servizi territoriali e le strutture ospedaliere, con particolare attenzione ai servizi socio-sanitari distrettuali

5 - chiedere che il Piano aziendale per la gestione dell'azienda unica sia basato su rigorosi studi preliminari delle reali necessità nei diversi ambiti: regioni, province e comuni

6 - verificare che l’integrazione tra le due strutture ospedaliere di Pesaro e di Fano garantisca loro il rispetto dei ruoli previsto dall’atto aziendale dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord e il miglioramento delle prestazioni sanitarie ai cittadini

7 - prendere atto che la mobilità passiva dipende da carenze della gestione organizzativa e non dallo stato degli edifici

8 - evitare che le questioni sanitarie si riducano soltanto a questioni urbanistiche o si trasformino in strategie per rilanciare l'edilizia e/o l’economia

9 - valutare i criteri proposti dalla Regione e dalla Provincia per la localizzazione di nuove strutture ospedaliere, e vigilare affinché tutti i lavori relativi all'edilizia sanitaria siano affidati in condizioni di massima trasparenza e nel rispetto delle disposizioni stabilite dal Codice degli appalti (Dlgs 163/2006)

10 – verificare se la concentrazione di tutte le specialità in un'unica struttura possa essere sufficiente per garantire le migliori prestazioni possibili

La prossima settimana il Comitato inviterà i giornalisti ad una conferenza stampa pubblica per approfondire gli obiettivi e le iniziative future.

giovedì 22 settembre 2011

NOI CI SAREMO

XIX Marcia per la Pace Perugia-Assisi, 2011


24 Km. 6 ore di cammino. Ma il Movimento Pacifista Italiano non si è mai fatto impressionare dalle distanze ed il 25 Settembre 2011, con partenza dal centro storico di Perugia ed arrivo nella "Città della Pace", arriva
la XIX edizione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi.

L'edizione 2011 sarà carica di significati. Cadrà, infatti, esattamente cinquant'anni ed un giorno dopo, 24 Settembre 1961, la prima Marcia, organizzata da Aldo Capitini. In quel giorno, inoltre, venne usata per la prima volta la Bandiera della Pace così come la conosciamo oggi, con i 7 colori dell'arcobaleno, disposti orizzontalmente, dai più freddi ai più caldi.


E proprio per festeggiare questo anniversario, la XIX Marcia per la Pace Perugia-Assisi avrà lo stesso tema della prima: "Per la pace e la fratellanza tra i popoli".

Liberi x Pesaro sarà presente.

mercoledì 21 settembre 2011

SPACCA !

Comunicato stampa


Ieri in consiglio regionale si è consumata l’ennesima presa in giro dei cittadini da parte dei propri eletti e in particolare dai rappresentanti della coalizione di maggioranza, che solo il giorno prima si era riunita per firmare un documento per i tagli ai costi della politica. Liste Civiche Marche da questo momento si ritiene libera da qualsiasi impegno fino ad oggi sottoscritto, visto che tutti gli altri partiti sono i primi a non mantenere nemmeno gli impegni presi il giorno prima.


E’ scandaloso assistere alla gara tra i consiglieri di tutti i partiti a spararla più grossa per poi arrivare a un nulla di fatto. Questi signori che godono di rimborsi elettorali, di centinaia di posti pubblici ben retribuiti dove collocare i propri funzionari di partito senza seguire nessuna logica di competenza e capacità, di stipendi spudoratamente esagerati in un momento di crisi come questo, hanno la faccia tosta di difendere privilegi inaccettabili come i vitalizi.


Si è sfiorato il ridicolo quando si è arrivato a teorizzare che “dimezzare gli stipendi rischia di incidere sulla indipendenza dei consiglieri e la democrazia”, come ha sostenuto il consigliere del PDL Bugaro arrivando ad aggiungere minacciosamente che “i consiglieri rischierebbero di rivolgersi altrove per pagarsi le campagne elettorali”. Una ammissione aperta del tipo di moralità dei nostri politici che se non vengono strapagati sono pronti a vendersi al migliore offerente.

Se il capo gruppo PD in regione Mirco Ricci è solo disposto a “limare” e non ad abolire i propri privilegi ci dica chiaramente se parla a titolo personale o a nome del suo partito, e vorremmo sapere che fine hanno fatto le proposte di Solazzi, i discorsi del segretario Ucchielli e le promesse fatte alla piazza da Bersani proprio nella nostra regione, quando al microfono urlava che il PD è per l’abolizione dei vitalizi.


E’ arrivato il momento di dire basta, Liste Civiche Marche non si allinea a un governo incapace di rispettare le stesse decisioni prese dai partiti che lo compongono. Liste Civiche Marche si ritiene libera di verificare sul territorio per le prossime elezioni locali alleanze variabili con chi condivide le sue battaglie: dal No ai Rigassificatori, al taglio degli stipendi dei politici, all’azzeramento dei vitalizi degli stessi. Noi dissentiamo totalmente da un centro sinistra che contesta Berlusconi a Roma dove è alla opposizione, per poi fare le stesse cosa ad Ancona dove governa.


Tutti gli enti che il centro sinistra marchigiano aveva promesso di abolire sono stati riesumati per fare posto a figure della vecchia politica, amministratori datati e scaduti, e questo dovrebbe essere il rinnovamento. L’impegno civico che abbiamo assunto con gli elettori non ci consente doppi giochi e finte battaglie e non abbiamo nessuna intenzione di condividere con i partiti delle modalità che non sono più accettabili. Siamo pronti a riprendere tutte le forme di lotta necessarie per opporsi al degrado della politica.


Liste Civiche Marche

martedì 13 settembre 2011

ANCHE PESARO

ANCHE PESARO CONTRO I VITALIZI


Il Consiglio Comunale di Pesaro ha approvato ieri con una maggioranza trasversale la mozione di indirizzo contro i vitalizi di cui godono i nostri consiglieri regionali. Hanno abbandonato l'aula al momento del voto i consiglieri dell'IDV e della Rosa di Pesaro, lista civica capeggiata da Mascioni, direttamente interessato al vitalizio in quanto ex assessore e consigliere regionale. Con questo voto si allarga il fronte dei Comuni marchigiani che si rivolgono alla Assemblea Regionale affinché si ponga fine a questo privilegio che in tempi di crisi appare ancora più scandaloso.

Liste Civiche Marche lanciarono sia la campagna contro i vitalizi che la mozione di indirizzo, proposta e inviata a tutti i consigli comunali, nel dicembre scorso raccogliendo immediatamente centinaia di adesioni da parte di comitati, associazioni e singoli cittadini. Oggi accolgono con grande soddisfazione la decisione dell'ennesimo comune marchigiano e ribadiscono la loro intenzione di portare la questione in maggioranza alla prima riunione dopo la pausa estiva.

Se il Presidente Spacca e l'intera maggioranza dovessero ancora una volta non rispondere chiaramente ad una richiesta che diventa sempre più corale, Liste Civiche Marche si farà promotrice di una manifestazione davanti alla sede regionale dove verrà lanciata la nuova campagna per un referendum regionale, unico strumento per ridare voce ai cittadini.

Quando gli eletti non ascoltano i propri elettori è necessario tornare alla democrazia diretta. Il regolamento regionale in materia prevede che possa essere anche un quinto dei consiglieri a presentare un referendum, e questa è già una buona occasione per verificare chi sta con chi, diversamente servono le firme di un cinquantesimo degli elettori, un obbiettivo sicuramente raggiungibile.

Italo Campagnoli
coordinatore regionale Liste Civiche Marche

ANCORA SUI REFERENDUM

Sulla vicenda del referendum "scippato" dai partiti, pubblichiamo un autorevole parere.

di MauroVolpi

( costituzionalista e membro del Consiglio Superiore della Magistratura fino al luglio 2010 )*

Nello stato di dissolvimento della fase della Repubblica apertasi nel 1993 e definita impropriamente «Seconda Repubblica» può anche accadere che vengano presentati, su sollecitazione di una componente minoritaria del maggior partito di opposizione, due quesiti referendari, il cui scopo principale è quello di contrastare le tre richieste referendarie, avanzate da Passigli e da vari altri intellettuali, che si propongono di eliminare gli aspetti più negativi dell'attuale legge elettorale: le liste bloccate, il premio di maggioranza, le ridicole soglie di sbarramento previste per le liste che facciano parte di una coalizione.

Gli «argomenti» avanzati per contrastare i referendum Passigli oscillano tra la falsificazione e l'inconsistenza. È del tutto falso che essi produrrebbero il ritorno a un proporzionale puro, analogo a quello esistente prima del 1993. Infatti, in caso di esito referendario abrogativo, la soglia di sbarramento del 4% varrebbe per tutte le liste, mentre l'attuale sistema non solo prevede una soglia del 2% per le liste coalizzate, ma ne salva anche alcune, interne alle coalizioni, che ottengano una percentuale inferiore al 2% (com'è avvenuto nel 2006 per l'Udeur e nel 2008 per l'Mpa). Anche ai tempi del tanto decantato Mattarellum, le liste minori, che avevano ottenuto meno del 4% dei voti nella quota proporzionale, entravano in Parlamento grazie ai propri candidati di coalizione nei collegi uninominali.


Quindi, con buona pace dei maggioritaristi a oltranza, il successo dei referendum Passigli produrrebbe un sistema proporzionale più selettivo rispetto sia al Porcellum che al Mattarellum e molto più simile a quello proporzionale corretto esistente nella grande maggioranza delle democrazie europee. Un secondo argomento sostiene che il primo dei quesiti referendari volto a superare le liste bloccate non riuscirebbe nello scopo e si esporrebbe a un giudizio di inammissibilità della Corte Costituzionale. Non vi è dubbio che, specie in materia elettorale, il referendum abrogativo sia uno strumento imperfetto. Ma il senso dell'iniziativa referendaria è chiaro: restituire agli elettori il potere di scegliere i propri rappresentanti. Quindi il successo nella raccolta delle firme non mancherebbe di incidere su una riforma parlamentare, che resta la via maestra. Ma i referendum pro Mattarellum si espongono molto di più a un giudizio di inammissibilità, in quanto l'idea, disattesa dalla maggioranza della dottrina e della giurisprudenza, della «reviviscenza» della vecchia legge elettorale in seguito all'abrogazione delle successive norme abrogatici costringe i promotori a presentare dei quesiti il cui esito positivo non produrrebbe affatto un sistema di risulta tale da consentire comunque l'elezione del Parlamento (come richiede la giurisprudenza costituzionale).

Quanto poi all'affermazione che con il Mattarellum gli elettori avrebbero scelto il «loro» deputato, chi ha buona memoria ricorda come, nelle tre elezioni in cui è stato applicato, nella quasi totalità dei collegi uninominali i candidati sono stati imposti dai vertici dei partiti coalizzati senza nessuna voce in capitolo a livello locale né degli iscritti né degli elettori.

Infine, si sostiene che i referendum Passigli tornerebbero ad affidare la formazione del governo ai vertici di partito nella fase postelettorale. In realtà, essi determinerebbero l'ingresso in Parlamento di un numero ridotto di liste (stando ai sondaggi non più di 6) e nulla vieterebbe ai partiti di concordare una futura alleanza di governo sulla base di convergenze programmatiche effettive, e magari anche di scegliere il leader della coalizione con le primarie, mentre non si avrebbero più coalizioni coattive, tenute insieme dall'obbiettivo primario di sconfiggere la coalizione avversaria. È un fatto che nella maggioranza delle democrazie europee l'adozione di sistemi elettorali corretti non esclude affatto le coalizioni né pregiudica la democrazia dell'alternanza.

Ma anche se le coalizioni di governo fossero formate dopo le elezioni, com'è avvenuto perfino nel Regno Unito, patria del maggioritario a turno unico, dove starebbe lo scandalo? Con ogni probabilità avremmo governi più solidi, in quanto formati da un numero ridotto di partiti, e più efficienti, in quanto costituiti sulla base di reali convergenze programmatiche, di quelli che ci ha regalato la «Seconda Repubblica», attraversati da divisioni profonde, instabili (sono stati ben otto tra il 1994 e il 2005 sotto la vigenza del Mattarellum) e dipendenti da maggioranze variabili.


In definitiva è tempo di abbandonare il mito del maggioritario, che ha aperto la strada al leaderismo plebiscitario e all'affossamento di tutti i canali di mediazione tra società e istituzioni; dai partiti politici, ridotti a partiti personali alla ricerca di un leader telegenico, al Parlamento, divenuto organo di mera ratifica e privo di reali poteri di controllo. E allora perché lanciare salvagenti a un sistema agonizzante e sempre più distaccato dalla società, e ad alcuni leader politici sempre meno popolari, anziché staccare la spina e impegnarsi nella costruzione di un nuovo sistema politico-istituzionale più conforme al quadro costituzionale e a quanto avviene nella maggioranza delle democrazie europee?

* Mauro Volpi è stato uno dei 100 firmatari dell’appello contro il Lodo Alfano

venerdì 9 settembre 2011

GAMBE CORTE

Riportiamo la replica del vicesindaco Giuseppina Catalano alle dichiarazioni del leghista Carloni, che come sempre pur di fare bassa propaganda razzista si avventura in affermazioni inesatte, per non dire false. Del resto la Lega è ormai un rottame della casta di governo che tuona proclami contro Roma Ladrona e nel contempo fa man bassa di priveligi e poltrone. La scandalosa vicenda del Trota vale per tutte, ma anche le dichiarazioni nostrane di questi giorni del molto onorevole Paolini a difesa dei mancati tagli ai parlamentari. Tromboni stonati che non incantano più.

 Case popolari: il bando del Comune obbedisce alla leggereplica a Nadio Carloni

Non entro nel merito delle dichiarazioni attribuite a Nadio Carloni sulla selezione da fare tra esseri umani in cerca di un bene primario quale è la casa, in base a criteri di nazionalità e di scelte matrimoniali.

Tuttavia l’articolo è tale non solo da alimentare la tensione sociale tra soggetti che sono dentro la soglia della povertà, ma risulta fortemente fuorviante per la città in generale a causa dell’ imprecisione che lo anima.

E’ dunque sull’imprecisione che è necessario spendere alcune parole di chiarezza .

Il bando per le case popolari (case ERAP) cui fa riferimento l’articolo e in scadenza il 17 ottobre, riguarda, è bene ribadirlo, persone con reddito basso.
Venendo al punto cruciale del “nucleo familiare” che rappresenta l’ambito in cui continuano a scontrarsi le ideologie sostenute anche da alcuni parti politiche, vale la pena, anzi non esiste modo diverso di affrontarlo, se non riportando la definizione di “nucleo familiare”, come è descritto nel bando, che segue i criteri stabiliti,non dal Comune di Pesaro, ma dalla legge regionale n° 36 del 2005 , che riprende alla lettera la LR 44 del 1997.

Tale definizione recita che “Per nucleo famigliare si intende quello composto dal richiedente,

dal coniuge non legalmente separato, dai soggetti con i quali convive e da quelli considerati a suo carico ai fini IRPEF ....La convivenza è attestata dalla certificazione anagrafica, che dimostra la sussistenza di tale stato di fatto da almeno due anni antecedenti la scadenza del presente Avviso”

Non esiste dunque in questo bando nessun accenno alle coppie di fatto, ma si fa riferimento esclusivamente, secondo i dettami della legge regionale, al nucleo di convivenza, così come risulta dalla certificazione anagrafica.

Vale comunque la pena di accennare anche all’aspetto della paventata assegnazione delle case popolari ai “dimenticati pesaresi”.

Sarebbe onesto che questi numeri venissero citati negli articoli come quello cui si riferisce questa replica,ma comunque la realtà è che nei primi 100 posti dell’ultima graduatoria per le case ERAP, sono rappresentati 74 italiani, 1 cittadino comunitario e 25 extracomunitari. Le condizioni oggettive che hanno attribuito i punteggi più elevati risultano in ordine: il reddito (valore ISEE), la presenza di portatori di handicap, la residenza nel Comune di Pesaro.

Giuseppina Catalano
Assessore alle Politiche per la famiglia e la casa