giovedì 13 novembre 2008

MIO DIO, COME SIAMO CADUTI IN BASSO!


Mio Dio, come siamo caduti in basso!

di Giampiero Donnini
Pubblicato da TYPE news

In base all'attuale legge elettorale, che nessun partito ha mai pensato di cambiare, sono entrati in Parlamento una serie impressionante di spostati.

Tutti funzionari di partito inadeguati al ruolo e senza alcun rapporto con la realtà, che hanno sostituito il tradizionale elettorato. Questa è gente che diventa deputato o senatore per grazia ricevuta dai segretari di partito, i quali come tutti gli uomini di potere di questo nostro scellerato Paese, amano soprattutto i lacchè e gli zerbini con poco cervello, senza accorgersi che gli uomini più servili spesso si trasformano nei più infidi.


Come anche i paracarri ormai hanno notato, la politica in Italia è defunta da tempo. Il problema di questo battaglione di politicanti senza patria e senza morale è solo la oro sopravvivenza, connaturata al dilagare di una partitocrazia senza partiti, di un ideologismo irresponsabile e senza ideologie.


Dalla fine della prima Repubblica va in scena soltanto una finta guerra fra due realtà inesistenti: la Politica e l'Antipolitica. I primo partito di destra , che ha adottato una definizione pescata dall'estrema sinistra, Popolo delle Libertà, è modellato su un tipo di organizzazione aziendale sconosciuta nel resto delle democrazie europee. E' infatti un partito che non fa congressi, che al suo interno no discute niente, che è appeso agli umori del suo presidente o duce. Il primo partito della sinistra, i DS, si è recentemente dissolto per dar vita al Partito Democratico e ancora non possiamo prevedere come andrà a finire. Di certo si sa che è composto da persone che sanno discutere di tutto e del contrario di tutto, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.


Con due perni così fragili e due formazioni minori e minime, la politica e ormai ridotta a puro marketing elettorale. sei mesi di campagna per i teatri e in televisione, poi dopo ,le elezioni, ognuno andava per conto suo: il governo non governava l'opposizione non si opponeva, le segreterie non controllavano gli eletti. Tutto questo, come ben ricordiamo accadeva sino all'ultima legislatura.


E allora? In attesa di veder all'opera la legislatura attuale, la soluzione migliore per noi sarebbe stata quella di ricominciare con una generazione di trentenni, sia a destra che a sinistra. Ma siamo un paese di vecchi, ai quali il nuovo dà un senso di nausea. eppure la legge elettorale con lo sbarramento al 5 per cento e una riforma del bicameralismo avrebbero portato benefici effetti. semplici cose, come si può vede, pensate dal cittadino comune. Eppure esenziali per non riconsegnare il il destino di un governo e di un Paese ai Mastella e agli Storace di turno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il 15 novembre di cinque anni fa nasceva ufficialmente la lista civica Liberi x Pesaro, presentandosi alla città con il suo programma, il suo progetto politico e con i cittadini pesaresi che decidevano di impegnarsi pubblicamente.
Tante cose sono successe da allora. Abbiamo rappresentato la speranza di cambiamento per 10.400 pesaresi (quasi il 18% dell'elettorato, affermandoci come seconda formazione politica dopo i DS), abbiamo eletto 7 consiglieri, abbiamo dimostrato in 5 anni di opposizione il nostro pragmatismo e la nostra indipendenza dalle ideologie. Abbiamo anche imparato a vivere tra di noi, persone di idee politiche diverse, avvicinati dallo stesso interesse per il bene comune. Abbiamo resistito a pressioni, velate minacce e ritorsioni concrete. Abbiamo pagato di persona, ma siamo ancora qui, insieme.
Presto si tornerà a votare e la città è lì, dopo cinque anni, ancora ferma con gli stessi problemi di prima. I politici locali, schiavi delle decisioni romane e anconetane dei loro partiti, sono sempre più distanti dalla realtà di una popolazione che comincia a sentire giorno dopo giorno il peso della crisi.
Per la prima volta da cinquant'anni, Pesaro inizia a conoscere la disoccupazione, sempre più diffusa. Un problema ancora nascosto, strisciante, ma che avanza inesorabile. E i partiti vanno per la loro strada, con una "sinistra" ormai incapace di essere se stessa, chiusa nell'arroganza di chi comanda ininterrottamente da 60 anni, tesa solo a dimostrare di essere “più realista del re” e di non avere più niente a che fare coi propri padri, salvo mantenere con protervia l'usanza di imporre alla città come sindaco l'ultimo segretario del partito, ridotta a far cassa spremendo i cittadini con gabelle imposte sui loro beni, come se le strade fossero di Pesaro Parcheggi e del partito, e non dei pesaresi.
D'altra parte, la destra pesarese in sessant'anni di opposizione non è stata capace di esprimere un solo politico che fosse credibile per tutti, anche per chi di destra non è. Resta immobile in balia di un delirio politico che si arrovella sul dubbio se sia meglio fare pedissequamente i Berlusconini o trovare qualche transfugo blasonato, ma ostinata comunque a sbarrare il passo a chi è fuori dai ranghi.
Che miseria.
A noi Liberi x Pesaro non resta che continuare per la nostra strada di pesaresi, liberi nel pensiero e dalle etichette, e fare affidamento sulla città che è sempre stata forte e, anche se all'ultimo momento, ha sempre saputo reagire.
Ora siamo proprio arrivati alla fine, all'ultimo momento di questa storia fatta di voti dati per fede, non alle persone ma alle idee che dicevano di rappresentare. I partiti non rappresentano più le idee ma solo se stessi e i propri interessi e come tali sono destinati, anche se ancora oggi pare incredibile, a sparire.
Non è un caso che la Lega a destra e Sebastiani a sinistra abbiano avuto il coraggio di rompere con gli ordini dei “padroni” degli schieramenti, ma avranno altrettanto coraggio per andare fino in fondo sulla strada dell'autonomia e arrivare al gesto rivoluzionario di parlarsi?
Vedremo. Aspettiamo. Ma la storia non aspetta nessuno, avanza. Per noi ogni pesarese libero è un candidato e noi lo sosterremo.


Italo Campagnoli
lista civica Liberi x Pesaro