lunedì 2 novembre 2009

PUBBLICO DIBATTITO

SECONDO CASELLO

Sala Pierangeli ore 21
mercoledì 4 novembre


dibattito in Provincia

IL COORDINAMENTO Provinciale delle Liste Civiche, cui aderiscono Liberi x Pesaro e Bene Comune di Fano, ha organizzato un incontro sul tema del secondo casello autostradale di Pesaro, che si terrà mercoledì prossimo alle ore 21 nella sala della Provincia «W. Pierangeli».

L’intento è proporre un confronto tecnico tra tutte le proposte emerse, per la ricerca di una soluzione all’altezza dell’importanza di una scelta definitiva non solo per Pesaro ma anche per Fano. I relatori avranno a disposizione un tempo limitato ed uguale per tutti e potranno supportare le proprie posizioni illustrandole anche con disegni tecnici. Seguirà un dibattito e un confronto aperto al pubblico.

A tutt’oggi manca ancora l’adesione dell’amministrazione fanese che pur avendo manifestato interesse per il confronto non ha ancora indicato alcun rappresentante né confermato la partecipazione.

Saranno presenti:
Luca Ceriscioli sindaco di Pesaro
Luca Bartolucci presidente del Consiglio Provinciale
Alessandro Panaroni consigliere di Quartiere Pantano-S.Veneranda
Alessandro Bettini coordinatore provinciale e consigliere comunale del Pdl
Marco Gaudenzi architetto
Massimo Perna architetto
Michele Gambini promotore referendum sul casello
Massimo Cesarini consigliere comunale de La Rosa di Pesaro
Sergio Giacomini comitato Cittadino Per la Celletta - S.Veneranda
Mirco Stefanelli Comitato No al secondo casello via Solferino-Montelabbatese
Luciano Benini lista Civica Bene Comune di Fano
Italo Campagnoli portavoce Lista Civica Liberi x Pesaro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L’esito del confronto pubblico tenutosi alla sala della provincia sul tema del casello è stato molto positivo per la partecipazione di pubblico e di relatori, che hanno rappresentato tutte le posizioni e le proposte in campo.
Meno soddisfacenti e comprensibili sono invece le valutazioni del giorno dopo che sembrano voler dare per tramontata l’ipotesi S.Veneranda.
Non è assolutamente così, anzi registriamo un ampliamento del fronte a favore di questa ipotesi. Infatti se prima eravamo solo noi di Liberi x Pesaro, il “comitato promotore del referendum”, l’Amministrazione Comunale fanese e il “gruppo di cittadini pro casello a S.Veneranda”, ora si sono registrate anche le prese di posizione a favore del secondo casello, con preferenza per la collocazione a S. Veneranda, anche dell’Amministrazione provinciale e di Confindustria , che non sono certo due soggetti di poco conto.
Questa ipotesi è possibile, oggettivamente è la più logica e la meno impattante dal punto di vista ambientale come documentano gli studi della Provincia, che quantificano il risparmio complessivo per la città di Pesaro in 134.800 milioni l’anno, come sostiene Michele Gambini, storicamente e innegabilmente ambientalista, e come hanno spiegato documentatamene tecnici qualificati come gli architetti Gaudenzi e La Perna. Il coinvolgimento dell’amministrazione fanese, che senza un casello a sud di Pesaro vede cadere la validità del proprio casello nord a Fenile, potrebbe riaprire il tavolo delle trattative e anche una nuova epoca di dialogo tra due città. Un dialogo che a parole tutti vogliono ma che per motivi politici tutti sfuggono, l’ultimo esempio deprecabile sono le bordate del vicesindaco fanese Carloni che avrebbe fatto meglio a venire a discutere all’incontro, a cui era stato ripetutamente invitato il sindaco fanese o chi per lui, invece di fare speculazioni politiche a distanza. Liberi x Pesaro sosterrà sia in consiglio comunale che in giunta il secondo casello a sud, scelta che consideriamo pragmatica e lungimirante, e l’azione comune con Fano in prospettiva di un futuro che dovrà fare necessariamente i conti con i 160.000 abitanti.che le due città sommano sul nostro comune territorio. Ci dichiariamo inoltre disponibili da oggi a ricorrere anche al referendum consultivo. Questa strada potrebbe rappresentare l’ultima opzione per i cittadini per far conoscere e pesare la propria volontà, perché se è vero che gli eletti nei consigli comunale e provinciale li rappresentano legittimamente è altrettanto vero che le forze politiche non esprimono su questo problema una posizione unitaria e univoca. Al contrario c’è un fronte trasversale per ognuna delle tre opzioni e per questo è giusto e necessario ridare voce alla città.

Italo Campagnoli
Portavoce lista civica Liberi x Pesaro

Anonimo ha detto...

Incontro riuscitissimo, complimenti agli organizzatori, nonostante la partita dell'Inter l'interesse sull’argomento ha superato la fede calcistica di alcuni presenti.

Ma – aggiungo - la delusione è stata tantissima, i politici (con in capo il sindaco di Pesaro) hanno dimostrato la pochezza della nostra politica e quindi la insufficiente e lacunosa gestione della “cosa pubblica”.

Tutti (i politici) hanno decantato il successo dell’incontro (trasversale) avuto a Roma con la Società Autostrade, abbiamo ricevuto – hanno detto - più di quanto ci aspettavamo, siamo esterrefatti e felici.

Mi chiedo a questo punto in che mondo viviamo, non si è mai visto che si torna da una trattativa (perché di questa si tratta) soddisfatti solo della proposta della “parte e/o controparte”, ma allora che trattativa è stata, ci si accontenta dell’offerta senza batter ciglio? E le valutazioni sul perché c’è stato offerto quel “tanto” e non “altrettanto” (che se raffrontiamo a quanto ottenuto da Fano risulta invero pochissimo)?

Se la Società Autostrade ha offerto “10” vuol dire che ha risparmiato “90” e se noi accettiamo “10” vuol dire che ci abbiamo rimesso “90”, la trattativa è appunto il raggiungimento di un equilibrio di un “beneficio” comune, ci si augurava almeno paritetico (50 e 50).

Ritengo inutile soffermarsi sulla pur apprezzabile partecipazione dei cittadini, l’assurdo era ascoltare i cittadini (e rappresentanti dei comitati per il NO) parlare del proprio “orticello” e negare di vivere in una comunità che si chiama (nostro malgrado) Città (o meglio Capoluogo di Provincia).

La visione dell’argomento dibattuto tra il Sindaco e il Rappresentante della Provincia (di Pesaro e Urbino) erano diametralmente opposte, mentre il primo praticava una politica di “bassissimo livello politico” (da bravo matematico cercava di far “quadrato” con l’uso del “triangolo”), convinto che quello che oggi farà non potrà essere giudicato dai propri “cittadini elettori” (in quanto non più eleggibile per un altro mandato), mirava a far credere che la cosiddetta “opzione zero” è la migliore – in quanto forniva (gratuitamente) le infrastrutture viarie previste dal Piano Regolatore – il rappresentante della Provincia invitava i presenti (ma in particolare il Sindaco e quindi la sua maggioranza – che è la stessa alla Provincia) a vedere l’occasione offerta dalla società Autostrade una opportunità (non ripetibile per i prossimi quaranta anni) di sviluppo non solo del territorio cittadino pesarese, ma bensì dell’intera Provincia.

In platea vi era anche qualche fortuito neo-consigliere d’opposizione, non capace di rispecchiarsi nel proprio ruolo istituzionale (assegnato dalla cittadinanza), e blaterava frasi del tipo “ma dai, tanto casino per solo dieci minuti di auto in più” oppure “io da casa mia ci metto meno a fare il tragitto “A” rispetto al tragitto “B”, confondendo – platealmente - il proprio ruolo istituzionale (e quindi di lungimirante visione) con i propri interessi di semplice cittadino (continuando a tutelare il proprio orticello e fregandosene dei problemi e/o interessi altrui).

CONTINUA - Raffaele

Anonimo ha detto...

CONTINUA da precedente)
..............Deludente ma invero è la realtà offerta da questa assurda ed anacronistica classe politica locale, “i miei interessi” (intesi anche come bacino di voti) sono inviolabili e quindi intoccabili anche davanti all’ovvietà del progresso e dello sviluppo della città in cui vivo.

Una città che si rispetti e che intende svilupparsi verso il futuro - che dovrebbe essere ad uso e consumo dei nostri nipoti e pronipoti - dovrebbe saper cogliere l’occasione oggi presentata e sfruttare al meglio l’opportunità, modellando il progetto del “nuovo casello autostradale” (più che necessario) badando in particolare a tutelare l’ambiente e l’impatto che questa struttura avrà (ovviamente) sul territorio ed i cittadini ubicati nelle vicinanze.

Certo, Egregio Sig. Sindaco, la scelta da Lei proposta è la più “semplice” e crea meno dissapori tra la popolazione coinvolta nel progetto, la differenza tra un “opportunista” ed un “vero politico” è proprio la capacità di saper programmare le opere e le infrastrutture non per oggi (e/o al massimo per domani) ma individuare oltre il proprio (limitato) orizzonte e saper costruire il futuro per le nuove generazioni; coraggio quindi, a differenza di chi lo ha preceduto non ci lasci solo “cemento”, “videored”, “telecamere”, “posteggi a pagamento”, la statale n. 16 ingolfata ed impraticabile ed uno “squallido Centro Storico”, fornisca a Pesaro un’altra “Porta di Ingresso” (e di uscita), utile non solo per Pesaro ed i pesaresi ma anche per tutti i cittadini che vivono e lavorano nella provincia di Pesaro ed Urbino.

Raffaele

Anonimo ha detto...

I no di Pesaro

la decisione sul casello autostradale di pesaro rischia di diventare uno dei gravi e grandi no della città allo sviluppo del proprio benessere, della propria economia, del futuro dei figli della città.
Il primo grave no declinato da interessi di piccola bottega e stato quello sull'ospedale di eccellenza che Pesaro si e' negata e che oggi subisce come ormai perdita costante di
qualità della struttura esistente e che continuerà inesorabilmente con l'azienda unica, a cui è costretta con Fano, giustamente forte e battagliera.
Il secondo grande no rischia di essere il casello sud dell'autostrada: ogni persona di buon senso e tutti i tecnici che vengono o venissero interpellati sanno come sia logico e necessario dotare l'autostrada che attraversa la città di un secondo casello a sud, il calcolo dei costi benefici e talmente preponderante per i benefici che con una buona informazione ed attività non sarebbe difficile convincere lo stesso quartiere di S.Veneranda ai vantaggi che questo scelta porterebbe nel tempo. Vantaggi di cui l'intera città non può non usufruire a causa di una opposizione, pur giustificata, di una piccola minoranza.
Le infrastrutture sono il sistema di circolazione che porta ossigeno ai territori, come la circolazione del sangue nel corpo umano, ed i territori che vanno messi in relazione come primi sono quelli di due realtà urbane e produttive come Pesaro, Fano e Urbino, che ne
completa ed esalta il circuito.
Pesaro si vuole dunque privare di una arteria vitale e vivere come una città cardiopatica perché i suoi cittadini sono distratti?
Perché le forze politiche non riescono ad individuare la strada logica che dovrebbe essere condivisa, perchè gli imprenditori non hanno tempo di leggere le carte e guardare i dati?
Forse la provincia ci può salvare da tale ignoranza o forse per fortuna Gambini, un verde che sa fare analisi costi benefici, finalmente parla a vantaggio della città tutta e del territorio che non può sopportare l'idea di essere attraversato nel cuore da una infrastruttura che viene potenziata e della quale nel contempo non può usufruire.
E come avere una linea di 100.000 kilovatt sulla testa senza la spina per potersi attaccare, si dice in un gergo efficace "cornuti e mazziati".
Ma pesaro se le cerca proprio, verrebbe da pensare.

Liberix ha detto...

Fa bene il coordinatore provinciale del PDL Alessandro Bettini sul tema del casello ad invitare a non offendere l'intelligenza, ma aggiungerei di tutti. Anche quella del sindaco, che con la sua "opzione opere" sostiene l'ipotesi, anch'essa legittima, di rinunciare la secondo casello per utilizzare i finanziamenti di società Autostrade per completare tutte le infrastrutture stradali previste per Pesaro. Ipotesi, che noi Liberi x Pesaro, non condividiamo assolutamente e che riteniamo anzi la strada per perdere una occasione storica per la nostra città. Per questo ci appelliamo all'intelligenza politica del PDL locale affinché abbandoni i toni propagandistici, l'arroccamento su una unica soluzione e la battaglia di divisione per appartenenze politiche, chiediamo anzi che entri a far parte in maniera costruttiva di quel ampio fronte per il si al casello. Un fronte che non ha colore ne ideologia, ma molto buon senso e pragmatismo, che sta riunendo sullo stesso obbiettivo forze politiche e personalità cittadine e provinciali di diversa provenienza, l'Amministrazione Provinciale, Confindustria, Confcommercio, l'Amministrazione Comunale fanese e tantissimi professionisti. Parlare di Villa Fastiggi e PD con i toni desueti della parodia tra Peppone e Don Camillo serve solo a rafforzare prese di posizione di parte, così come incentrare tutta la battaglia su una ipotesi sola, come verità assoluta, serve a rompere il fronte per il secondo casello. Invitiamo pertanto tutte le forze in campo ad unirsi per ottenere un si chiaro e condiviso al secondo casello e aprire solo dopo un confronto tecnico, sereno e pragmatico sulla migliore ipotesi. Anche questo renderebbe omaggio all'intelligenza cittadina che ha bisogno di informazione e segnali precisi per potersi manifestare; infatti se guardiamo fuori degli ambiti politici scopriremo l'amara realtà di una città non informata a dovere su un tema così importante per il suo futuro.

Italo Campagnoli
portavoce lista civica Liberi x Pesaro