Il 5 agosto arriva GOLETTA VERDE al porto di Pesaro.
Sarà nella nostra città per sostenere la richiesta di accertamenti dell'esistenza di rifuti bellici tossici nel nostro mare ed eventualmente la conseguente bonifica.
Una battaglia che Liberi x Pesaro ha lanciato immediatamente quando uscì il libro Veleni di Stato e che ha dato vita alla nascita di un coordinamento nazionale.
"Dal 1986 Goletta Verde affronta ogni anno il suo viaggio per difendere il mare e le coste dall'inquinamento e dall'illegalità. Con l'entusiasmo e la passione di allora il battello ambientalista è di nuovo in viaggio per scoprire e denunciare abusi che rischiano di compromettere la salute del delicato ecosistema marino. Lungo il suo percorso Goletta farà tappa anche nel porto di Pesaro, per sostenere l'attività del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche e di Legambiente, impegnati, anche nella nostra città, per convincere il Governo a far controllare i nostri fondali con moderne apparecchiature in grado di rilevare quelle tonnellate di ordigni chimici bellici scaricati, su ordine di Hitler, lungo le nostre coste sul finire della seconda guerra mondiale. Un "bagaglio" potenzialmente pericoloso, sul quale pretendiamo che venga fatta luce in merito all'eventuale pericolo esistente e sullo stato di conservazione."
lunedì 25 luglio 2011
mercoledì 20 luglio 2011
BEN ARRIVATO !
Uno dei più recenti scandali italiani è la diffusione degli orribili pannelli fotovoltaici sparsi per le campagne italiane e delle mega, e spesso inutili, pale eoliche.
Il primo aspetto della questione che salta agli occhi è l'idiozia (o peggio ancora..) di autorizzare tali installazioni sui nostri bellissimi campi agricoli, consumando così suolo vivo, quando ci sono infinite superfici inutilizzate e "biologicamente morte", basti pensare ai tetti di tutti gli edifici pubblici (ospedali, caserme, uffici, stazioni, scuole, parcheggi, ecc) o dei capannoni industriali e dei condomini.
Ma come sempre quando a muovere le cose sono interessi industriali ogni logica di buon senso salta per lasciare spazio solo e unicamente al profitto, naturalmente per pochi: produttori, venditori, grandi installatori che scambiano la bellezza poco redditizia del territorio con gli incassi garantiti da investimenti per la maggior parte finanziati con soldi pubblici. Quindi di tutti.
Ora finalmente nasce un movimento che chiede a gran voce al ministro Romani di tagliare immediatamente i costosi sussidi pubblici alle installazioni industriali, continuando invece a sostenere ed incentivare i singoli piccoli privati che investono per produrre direttamente energia per le proprie abitazioni.
Da pochi giorni è stato fondato il Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi,
potete aderire e informarvi su Facebook alla pagina http://www.facebook.com/groups/192311587488270
Liberix
Il primo aspetto della questione che salta agli occhi è l'idiozia (o peggio ancora..) di autorizzare tali installazioni sui nostri bellissimi campi agricoli, consumando così suolo vivo, quando ci sono infinite superfici inutilizzate e "biologicamente morte", basti pensare ai tetti di tutti gli edifici pubblici (ospedali, caserme, uffici, stazioni, scuole, parcheggi, ecc) o dei capannoni industriali e dei condomini.
Ma come sempre quando a muovere le cose sono interessi industriali ogni logica di buon senso salta per lasciare spazio solo e unicamente al profitto, naturalmente per pochi: produttori, venditori, grandi installatori che scambiano la bellezza poco redditizia del territorio con gli incassi garantiti da investimenti per la maggior parte finanziati con soldi pubblici. Quindi di tutti.
Ora finalmente nasce un movimento che chiede a gran voce al ministro Romani di tagliare immediatamente i costosi sussidi pubblici alle installazioni industriali, continuando invece a sostenere ed incentivare i singoli piccoli privati che investono per produrre direttamente energia per le proprie abitazioni.
Da pochi giorni è stato fondato il Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi,
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