Uno dei più recenti scandali italiani è la diffusione degli orribili pannelli fotovoltaici sparsi per le campagne italiane e delle mega, e spesso inutili, pale eoliche.
Il primo aspetto della questione che salta agli occhi è l'idiozia (o peggio ancora..) di autorizzare tali installazioni sui nostri bellissimi campi agricoli, consumando così suolo vivo, quando ci sono infinite superfici inutilizzate e "biologicamente morte", basti pensare ai tetti di tutti gli edifici pubblici (ospedali, caserme, uffici, stazioni, scuole, parcheggi, ecc) o dei capannoni industriali e dei condomini.
Ma come sempre quando a muovere le cose sono interessi industriali ogni logica di buon senso salta per lasciare spazio solo e unicamente al profitto, naturalmente per pochi: produttori, venditori, grandi installatori che scambiano la bellezza poco redditizia del territorio con gli incassi garantiti da investimenti per la maggior parte finanziati con soldi pubblici. Quindi di tutti.
Ora finalmente nasce un movimento che chiede a gran voce al ministro Romani di tagliare immediatamente i costosi sussidi pubblici alle installazioni industriali, continuando invece a sostenere ed incentivare i singoli piccoli privati che investono per produrre direttamente energia per le proprie abitazioni.
Da pochi giorni è stato fondato il Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi,
potete aderire e informarvi su Facebook alla pagina http://www.facebook.com/groups/192311587488270
Liberix
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4 commenti:
ma vi fermate a pensare al perchè? perchè un imprenditore agricolo conceda il suo bene più prezioso per lasciare spazio ai pannelli fotovoltaici?
Beh, forse perchè come ogni imprenditore fa ciò che gli conviene di più.
Quindi, in estrema sintesi, se non volete i pannelli, allora date loro alternative. Perchè fintanto che vorrete prezzi alimentari sempre più bassi, non farete altro che incentivare il fotovoltaico oltre a pratiche agricole discutibili.
Ma come sempre a fare un mea culpa non ci si pensa proprio.
Saluti
non so chi dovrebbe fare il mea culpa.
sicuramente tutti gli imprenditori che in nome dei propri personali interessi se ne fregano dei beni comuni come l'ambiente, la salute, la cultura.
se si riferisce a chi vuole prodotti a prezzi stracciati credo che più che prendersela con la naturale aspirazione ed esigenza dei consumatori forse bisognerebbe anche qui guardare a tutto il mondo della industria alimentare e della distribuzione.
in Italia ci sono esperienze molto interessanti quanto sconosciute (Toscana, Sicilia) dove i comuni hanno dato la possibilità agli agricoltori di vendere direttamente i propri prodotti con grande beneficio per questi e per i consumatori.
a pesaro c'è un timido tentativo proposto al sabato da coldiretti. sempre pieno e tutto esaurito nelle prime ore. però chissà perchè nessuno sostiene l'iniziativa...
Il mea culpa lo devono fare tutti coloro che si stracciano le vesti contro i pannelli fotovoltaici nei campi. Ribadisco, se si vuole avere una produzione agricola allora bisogna dare al coltivatore un guadagno. A Pesaro si sta facendo qualcosa, certo, ma non è quello a salvare l'impresa agricola. Certo, la colpa possiamo darla alla distribuzione, all'industria alimentare, alla globalizzazione o al sistema economico. Però fintanto che sarà più vantaggioso per l'imprenditore agricolo, ha diritto (come ogni altra impresa) a mettere dei pannelli invece dei carciofi, anche perchè la stessa industria agricola non è così tanto rispettosa dell'ambiente..e lo sappiamo bene.
E basta anche con questa storia del rispetto dell'ambiente, la salute, la cultura poi...non diciamo eresie, al consumatore non interessa. Il consumatore vuole risparmiare.
Pochi (anche se in aumento fortunatamente) le persone che si comportano in maniera etica e civile. Ognuno fa i propri interessi. Lasciatelo fare anche agli agricoltori che per anni hanno continuato a lavorare i campi spesso guadagnando una pacca di fava, stretti tra accordi commerciali assurdi e prezzi delle materie prime in continuo aumento...ma così o niente.
Saluti
il movimento civico nasce proprio per combattere questo tipo di logica individualista e per difendere il territorio.
in questo mondo di squali che pensano di fare quello che gli pare in nome del dio denaro, ci sono anche persone come noi.
tu ti puoi arriccchire quanto vuoi ma non sulla mia pelle.
io, i miei figli, ma anche i tuoi (!), viviamo di aria pulita, cibo sano e ambiente.
non ci faremo togliere tutto questo in nome della logica "o così o niente", siamo stufi, siamo tanti e con i referendum lo abbiamo dimostrato.
gli agricoltori sono i nostri primi alleati e ci batteremo alla morte per loro.
certo non per quelli che accettano le quote latte per intascare senza far niente o quelli che si piegano al ricatto industriale.
ripeto: sta nascendo un nuovo movimento contadino, dal basso, combattivo e con l'idee chiare (vedi codifas in sicilia, ad esempio) e chi ama il proprio lavoro e non solo i soldi comincia ad avere dei riferimenti.
è vero che i consumatori guardano il prezzo, soprattutto in tempo di crisi, ma è anche vero che ci sono sempre più comsumatori coscienti.
l'ignoranza in cui sono cresciute le ultime generazioni e la brutalità di pensiero che ha formato i vecchiacci che ci governano, cominciano a fare i conti con dei giovani che si sono informati da soli, senza farsi lobotomizzare dalla tv, e cercando su internet quello che non si vuole far conoscere.
attenzione, a voler essere più realisti del re si rischia la testa in caso di rivoluzioni, che di solito scoppiano quando manca il pane.
liberix
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