martedì 25 ottobre 2011

VENERDI' 28 OTTOBRE

Il problema del rigassificatore di Ancona “sbarca” anche a Pesaro e non è un caso che il dibattito sia organizzato della Lega Navale Italiana presso la loro sede al porto.


Infatti tra i tanti problemi sollevati ce ne sono almeno due che toccano particolarmente velisti e pescatori.
Il primo è rappresentato dall’attracco per le enormi navi rigassificatrici, larghe come 3 campi di calcio e alte come un palazzo di 12 piani, che dovrebbe essere realizzato a soli 16 km. dalla raffineria di Falconara e a 13 km. dal centro di Ancona. Con il traffico di certi mostri addio navigazione “sotto costa” per chi vuole veleggiare verso il Conero.

L’altro problema è rappresentato dal funzionamento stesso delle navi, le quali per portare a temperatura il metano liquido pompano milioni di litri d’acqua di mare ogni ora, aspirando l’ictio plancton e distruggendo così il futuro pescato. Inoltre la manutenzione dei condotti prevede uno sversamento continuo di ipoclorito di sodio che da il colpo di grazia alla flora e alla fauna ittica.

Proprio per questo motivo, grave danneggiamento dell’eco sistema marino, il tribunale di Rovigo ha indagato due dirigenti di Adriatic Lng che gestisce il rigassificatore di Porto Levante, entrato in funzione solo due anni fa e già responsabile di danni ambientali. Ma non c’è solo la paura di avere sulle nostre coste 15 km. di schiuma giallognola, i timori sono anche più grandi perché se mai il metano liquido dovesse venire a contatto con l’acqua produrrebbe una densa nube gassosa incendiaria che a contatto con una qualsiasi fiammella libera esploderebbe con la potenza di 55 bombe atomiche.

Catastrofi a parte c’è un evidente e serio problema di messa in sicurezza degli impianti tant’è che negli Stati Uniti i rigassificatori devono stare a 60 miglia dalla costa e in Nuova Zelanda a ben 200 miglia.

Il danno paesaggistico colpisce duramente il turismo regionale, con tutte le sua attività connesse e, non ultimo problema, comporta una svalutazione di tutti gli immobili in area balneare.

C’è poi un aspetto politico della questione che riguarda la maggioranza di centro sinistra che governa le Marche, la quale aveva messo in evidenza nel proprio programma elettorale il no deciso alla costruzione del rigassificatore ed ora invece con un cambiamento a 360 gradi non solo ha dato il via libera alle richieste dell’API ma addirittura ne diventa socia.

Questo comportamento ha portato Liste Civiche Marche, a cui aderisce Liberi x Pesaro, a dichiararsi pronta ad uscire dalla maggioranza e dar vita assieme Marche Rifiuti Zero e alla Associazione Consumatori al lancio di una petizione indirizzata al Presidente del Parlamento Europeo per invalidare la scelta del governo regionale.

La petizione chiede se la Regione Marche abbia rispettato con questa scelta i parametri indicati dalla D.A.M.A.C., iniziativa Italo - Croata per la "Difesa Ambientale del Mare Adriatico e Comunicazione", in base ai quali ha ricevuto sostanziosi finanziamenti, e denuncia il fatto che non sia stata sottoposta a V.A.S., Valutazione Ambientale Strategica, e se quindi non costituisca pericolo per l’ambiente, l’ecosistema marino, il territorio, la sicurezza e la salute dei cittadini.

Di tutto questo si discuterà con il pubblico venerdì 28 alle ore 21,00 presso la sede della Lega Navale Italiana in Strada tra i Due Porti, 20 a Pesaro.


L’ingegnere Petro Feliciotti farà una analisi tecnica del progetto e Adriano Mei illustrerà la petizione europea che nell’occasione sarà possibile firmare.


Liberix

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