Ho accettato di essere il candidato sindaco della lista civica per un motivo molto semplice:
Desidero fare il sindaco della mia città.
Desidero fare il sindaco della mia città.
So di essere in buona e numerosa compagnia, ma so anche che chiunque aspiri a questo deve aprire la propria scatola e mostrare le credenziali che contiene e io ho la convinzione che quanto posso offrire ai miei concittadini sia quello di cui hanno più bisogno in questo momento. Comincio dal motivo più irrazionale che è quello che mi piacerebbe molto fare il sindaco. Avendo continuato ad amare di un amore inestinguibile il mio lavoro di medico, ho maturato nel tempo la convinzione che quello del sindaco sia un lavoro non meno bello, avendo l’uguale missione di occuparsi delle necessità della gente.
Ecco dunque che un programma che si nutre della parola “cura” è un programma che mi trova pronta e capace di attuarlo. Curare la mia città con la stessa competenza e la stessa passione che ho messo nella professione di medico, questo è l’impegno. Curare la sopravvivenza della sua identità, urbanistica e paesaggistica. Curare il suo futuro favorendo tutto ciò che fa crescere la collettività, rappresentato dalla capacità di relazione tra istituzioni, associazioni, gruppi professionali. Curare il rapporto quotidiano con la gente, facendo dell’ascolto la voce più consistente del programma di ogni giornata di lavoro.
Nel mio immaginario il sindaco è quello che lascia le cerimonie e le celebrazioni agli assessori e passa il suo tempo con la gente e, possibilmente, a casa della gente. Questo “sogno”, dirà qualcuno, tutti ce l’hanno nella scatola o perlomeno dicono di averlo e non è ancora un proporsi a “scatola aperta”. Apro allora la mia scatola nella quale si vede la mia vita professionale che la città ha potuto seguire giorno dopo giorno. Dal giorno lontano in cui per obbedire all’incarico di fondare un reparto per curare i tumori, non disponevo che della mia competenza, all’oggi in cui questo reparto dispone di tutto ciò che lo mette in grado di dare una risposta assistenziale a tutto campo. Un reparto garantito nella continuità e nella qualità dal valore del gruppo professionale che vi ho allevato.
Questo lo sappiamo, dirà sempre qualcuno, ma essere un buon medico non è una garanzia per essere un sindaco altrettanto buono. Se è vero che la competenza è un aspetto fondante, dove nasce la competenza a fare il sindaco?
Ecco, io penso che un sindaco non debba essere “competente” nel senso che deve sapere tutto. Essere un esperto di amministrazione, di urbanistica, di salute, di istruzione e altro ancora. Queste competenze devono essere il patrimonio del gruppo di governo di cui sa circondarsi e della macchina comunale che sa mettere in moto. La competenza del sindaco sta nella capacità di tradurre in buon governo queste competenze, imponendo e controllando l’utilizzo di un metodo che separi rigorosamente l’obiettivo del bene di tutti da ogni altro obiettivo.
Il sindaco deve essere indipendente.
Il male oscuro di cui soffre il governo della città è proprio questo,la mancanza di indipendenza,morta sotto il peso di legami invisibili, ma inestricabili che condizionano la vita pubblica e sotto quello di un crescita impropria della politica che riesce oggi solo a guardare se stessa, confondendo la propria immagine con quella della collettività. Un groviglio nel quale si perdono i valori che pure ancora esistono, in modo tale che il cittadino,non riesce più a leggerli e crede sempre di meno che vi siano ancora.
Il sindaco deve essere trasparente.
La strada per tornare alla salute è quella di aprire le finestre e fare entrare aria nuova. Cambiare, le persone e il metodo. Esercitare quella forma superiore di intelligenza che è l’umiltà. Quella che rende consapevoli che nessuno
è il depositario della verità e fa riconoscere negli altri l’onestà delle intenzioni e i portatori di valori. Nella nuova esperienza della lista civica ho toccato con mano la consistenza reale di questo poter essere laici anche con una storia inestirpabile di ideologia di sinistra.
Mi è servito il percorso con i consiglieri del centro destra, troppo spesso conflittuale finchè non ho imparato meglio a separali dal contesto ideologico e a guardarli come volevo essere guardata io, qualcuno appassionato della sua città e desideroso di impegnarsi. La distanza tra alcune posizioni ideologiche esiste ed è bene non negarla, ma i valori che stanno alla base delle ideologie possono e devono unire invece che dividere. Se la distanza riguarda il modo di intendere i diritti personali o la famiglia o la religione o l’apertura agli stranieri, non è possibile non trovare un punto di convergenza e di consenso.
Quando si tratta di questioni basilari, gli uomini e le donne devono saper esprimere la capacità di agire spontaneamente nel modo giusto. Come facevano i contadini della terra in cui sono nata, che in tempi di ben più aspra contrapposizione ideologica, sapevano buttarsi in ginocchio la sera a dire il rosario dopo aver passato la giornata a distribuire l’Unità.
Il sindaco deve essere laico.
Coerenza, rigore, capacità di essere punto di riferimento professionale ma anche umano per il non essere scesa a compromessi e l’aver accettato il prezzo personale delle scelte. Questi sono gli aspetti per lui formativi che uno dei miei collaboratori, interrogato da una terza persona, mi attribuiva di recente. E aggiungeva poi un altro aspetto, secondo me determinante: l’aver dimostrato che è possibile realizzare le cose.
Ecco dunque la mia scatola aperta. Contiene obiettivi realizzati attraverso l’impegno, la coerenza, il rigore e la totale indipendenza da tutto ciò che non fosse la solidarietà dei cittadini. La mia scatola aperta contiene la negazione del concetto di impossibile che è esattamente la medicina di cui abbiamo bisogno oggi per metterci sulla via del risanamento e della guarigione. E’ dunque vero che mi piacerebbe diventare il sindaco della mia città, ma è soprattutto vero che il modo con cui ho vissuto mi autorizzata ad affermare che penso di essere capace di farlo bene.
Giuseppina Catalano
5 commenti:
Bravo liberix!
FINALMENTE ABBIAMO DI NUOVO IL BLOG DI LXP,UN MEZZO CHE CI PERMETTERA, DI DISCUTERE LIBERAMENTE LE NOSTRE IDEE.AFFRONTARE CON UN CONFRONTO DIRETTO CON CHI ABBIA VOGLIA DI DIRE LA SUA SU CIO' CHE STA ACCADENDO OGGI IN ITALIA E QUINDI ANCHE A PESARO. DOVE TRA UN ANNO SI VOTERA' PER LE COMUNALI E LE PROVINCIALI. E MAI COME IN QUESTO MOMENTO DOVE SI CERCA DI COMPRIMERE LA PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA A SOLI DUE SUPER POLI, DIVENTA FONDAMENTALE LA PRESENZA DI LIBERI X PESARO,'UNICA LISTA CIVICA ED INDIPENDENTE CHE ESISTE A PESARO DA CIRCA QUATTRO ANNI.UNA LISTA CHE RACCHIUDE AL SUO INTERNO DIVERSE ANIME DELLA POLITICA CITTADINA,MA CON IL SOLO SCOPO DI CAMBIARE RADICALMENTE LA GESTIONE AMMINISTRATIVA E SOCIALE DELLA CITTA', A PARTIRE DALLA PROPOSTA DEL SUO CANDIDATO ,UNA DONNA DALLA COSCIENZA LIBERA E PULITA,CHE DA SEMPRE E' SCHIERATA DALLA PARTE DI CHI LOTTA PER CAMBIARE LA CITTA'IN MANIERA' CHIARA E SENZA SCOPI PARTITICI MA SOLO NELL'INTERESSE PER IL BENE DI TUUTTI.PINOLONGOBARDI
Finalmente ci riappropriamo del nostro spazio in maniera intelligente e costruttiva.
Essere disponibili e dare spazio e voce a tutti non sempre porta a costruttivi interventi, che mi auguro posso ritrovare sul nuovo blog.
Da parte mia cercherò in modo costruttivo di rendere noto ( cosa che purtroppo in passato non ci è sempre riuscito ) come si è svolta e si svolge normalmente la vita in circoscrizione, dove molte volte pare di essere non partecipi ma invitati ( d'obbligo dato l'esito delle passate elezioni ) ad una sezione staccata di partito .
Partito che sempre prima di ogni riunione di circoscrizione si riunisce per concordare risposte ed atteggiamenti da tenere di fronte al pubblico costituito dai cittadini.
Grazie pertanto a chi è riuscito e si è impegnato per la realizzazione del nuovo sito . roberto
Questa iniziativa potrebbe davvero far rinascere il dibattito, che si era perso a causa di chi interveniva soltanto per lanciare inutili insulti.
sono contenta che si sia attivato nuovamente il blog.nel momento in cui si cerca di imbavagliare l'informazione, la rete attraverso i blog i forum diventa un'arma importante per la difesa dei cittadini dalle malefatte del potere.
Intanto buon lavoro
Anna
Grazie a Liberix anche da parte mia.
Quando nacque il blog dei liberi,ormai 5 anni fa , fu una grande e bella avventura.
L'eccesso di aggressione verbale che si è man mano accumulata nel tempo, ha tolto poi a molti la voglia di dedicare al confronto che si esercita nel blog, parte dello scarso e faticoso tempo libero. Spero che questo blog "risorto" possa dare a tutti l'occasione di dire la propria e di confrontarsi, anche duramente perchè la verità è così che la si trova, ma sempre con rispetto reciproco.
Senza dimenticare mai che dietro ad ogni intervento c'è sempre una persona che lo fa e che accetta di rendersi vulnerabile, mettendo allo scoperto le sue opinioni.
Auguri e a risentirci presto.
Giuseppina
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