Una riflessione a ridosso della consultazione popolare sull’elezione del segretario del PD
Il buon esito delle primarie del PD è qualcosa che ci riguarda tutti.
E’ cruciale per tutti che il PD porti fino ad un risultato credibile, la scelta della consultazione popolare per l’elezione del suo segretario politico. Scelta che costituisce l’unico aspetto davvero interessante che offre oggi il panorama politico e che, soprattutto contiene le premesse indispensabili non solo a tradurre nei fatti la necessità di cambiare che corre per tutto il paese ,ma che fa di questo cambiamento il metodo su cui ancorare la democrazia che ha nella partecipazione la sua componente vitale.
Quella democrazia che costituisce il bene supremo di una collettività,ma che non è mai conquistata per sempre e che oggi è manifestamente minacciata.
Che il PD vada alle primarie è dunque importantissimo di per sé, come indicazione di metodo , ma anche il risultato sarà decisivo per le garanzie che potrà dare sulla continuazione di quel metodo.
Quello che appare chiaro oggi è che la via efficace a una reale democrazia, non è una via spianata ,ma passa per una porta alquanto stretta e avere la chiave giusta per aprirla e altrettanto importante che avere la forza per percorrerla.
Bersani?, Franceschini? Marino? Chi di loro è la chiave giusta?
A mio parere Bersani e Franceschini , per quanto entrambi sembrino rappresentarne la parte migliore , rappresentano tuttavia realtà politiche ormai eccessivamente appesantite dalla storia di un partitismo che è andato man mano creando i danni che ora una nuova consapevolezza del ruolo della politica dentro il PD, sta cercando di correggere , iniziando con il passo giusto della consultazione popolare.
Io sono nata politicamente nella sinistra, ma sto vivendo da tempo in una lista civica , essendo convinta come tantissimi altri, che il “civismo” sia la chiave giusta per aprire ad un cambiamento utile alla gente e salvifico per gli stessi partiti .
Il civismo che significa attenzione ai bisogni e volontà di governare per il benessere di tutti , ma che presuppone anche il rispetto e la capacità di coesistere su punti programmatici concreti di ognuna delle tante anime che compongono un movimento civico.
In questo contesto politico e storico è dunque Marino che vedo come la chiave giusta per aprire quella porta stretta. Marino rappresenta il “civismo”, avendolo come carattere congenito , immediatamente percepibile come autentico e carico di quella energia vitale capace di cambiare, in determinati contesti storici, il corso degli eventi , meglio di una lunga e prestigiosa storia politica.
Ecco dunque che se un parere mi viene chiesto ,una lancia ritengo utile spezzarla per Marino.
Ma, qualunque sarà il risultato, un’altra cosa sarà cruciale, ed è che ognuno di quei portatori delle istanze di cambiamento del PD, resti coerente durante il percorso successivo, che deve fare argine a difesa della democrazie e rende ineludibile il democratico , totale e convinto riconoscimento del risultato delle primarie.
Giuseppina Catalano