domenica 12 dicembre 2010

INCONTRO con VELTRI

Lo scorso sabato 11 dicembre si è svolto l’incontro pubblico regionale con Elio Veltri.

Oggetto primario dell’incontro, identità e futuro del movimento “Democrazia e Legalità”, associazione fondata da Veltri già nel 1997 e che oggi, come necessità di un impegno collettivo, viene rilanciata come vero e proprio progetto-programma suddiviso in punti concreti e definiti su cui ogni forza politica è invitata a confrontarsi.
L’obiettivo di Veltri è rendere il movimento una somma consistente di gruppi che, oltre ogni ideologia, si confronti e si accordi sui temi proposti, in modo da poter interloquire efficacemente con le attuali forze politiche e con l’intero Paese, e tentare di risolvere i problemi più gravi in cui versa l’Italia.
Introducendo il proprio discorso con la domanda provocatoria “gli italiani sono in grado di sopportare la verità?”, Veltri presenta una panoramica delle crisi che affliggono la nostra nazione.
La crisi finanziaria, innanzitutto. Caratterizzata da un debito pubblico enorme, da una evasione di 200 miliardi di euro all’anno e da una pressione fiscale tra le più alte al mondo.
La crisi del sistema politico, della classe dirigente, delle istituzioni.
La deturpazione del territorio e la cementificazione.
Lo “sfascio” morale e intellettuale: oltre 2 milioni di giovani non lavorano o non cercano lavoro, a fronte di una consistente “fuga di cervelli” in Paesi che offrono ben altre possibilità ai ricercatori.
L’entità impressionante dell’economia illegale e criminale. Ovvero i redditi della mafia, tra le prime potenze economiche mondiali.
Ad ognuna di tali questioni, il progetto-programma (laddove “Il Progetto indica la strada, il Programma la percorre con gradualità e coerenza”) fornisce possibili soluzioni, sviluppate nei 10 punti della triade “Progetto – Regole e Comportamenti”, documento programmatico di Democrazia e Legalità.



Alla domanda di diversi uditori, relativa alla reale finalità della sua proposta politica, Veltri ribadisce che non intende fondare un piccolo partito e presentarsi da solo alle elezioni, bensì realizzare un movimento, di cui si fa garante, fatto di convergenze e alleanze sul progetto proposto, per formare una realtà con il maggior numero possibile di adesioni, un “gruppo di gruppi” in grado di parlare al Paese. Dopo gli incontri regionali infatti, prevede di realizzare un incontro nazionale e nominare un coordinamento.
Veltri intende inoltre candidarsi alle primarie, tribuna ideale per divulgare il progetto e
raccogliere adesioni, occasione che inoltre gli permetterebbe di costringere i candidati a prendere posizione sui diversi punti del programma.

Si indicano di seguito i 10 punti del documento come esposti da Veltri durante l’incontro.
Il testo completo è reperibile sul sito www.democrazialegalita.it

1. Riforma e responsabilità giuridica dei partiti.
I partiti sono diventati una oligarchia. Iper-finanziati, decidono della vita pubblica e sono considerati “privati”, pertanto senza responsabilità giuridica. E’ invece necessario che siano sottoposti a controllo e rispondano giuridicamente del loro operato.
2. Riforma elettorale, conseguenza della riforma dei partiti.
3. Economia illegale (nera) e criminale (mafiosa).
E’ vero che non ci sono soldi nelle casse dello Stato. Che non è possibile realizzare i programmi. Che si è costretti a eseguire “tagli” nei settori più importanti per arginare il debito pubblico, come ci impone l’Europa.
Questo perché l’economia illegale in Italia rappresenta un terzo della ricchezza prodotta, che sfugge a qualsiasi controllo dello Stato. Ciò significa che l’evasione fiscale del paese si aggira sui 200 miliardi di euro all’anno e che la pressione fiscale effettiva è superiore al 54%, la più alta d’Europa rispetto ai servizi erogati.
Veltri invita a consultare il documento aggiornato a settembre 2010 “Economia sommersa illegale e criminale”, di cui è coautore con Giorgio Ruffolo, Franco Archibugi e Alessandro Masneri.
4. Giustizia
La lunghezza dei processi, penali, civili, tributari, incide pesantemente sulla vita dei singoli e del paese, ed è la negazione stessa della giustizia. E’ necessario ridurre in maniera drastica i tempi dei processi, per esempio limitando il ricorso in appello, ridurre il numero degli avvocati, riformare i reati finanziari (falso in bilancio, frode fiscale, inside trading e soprattutto riciclaggio).
5. Lotta alla mafia
La mafia è la più grande multinazionale del Paese, che ha colto il significato e le opportunità della globalizzazione molto prima delle altre realtà economiche. Una multinazionale che fa affari, compra, corrompe e non ha più nemmeno bisogno di uccidere. I redditi più consistenti derivano dal traffico di stupefacenti, seguito dalla contraffazione e dallo sfruttamento della prostituzione.
Lo Stato non confisca che il 6% dei beni della mafia, di cui peraltro non ne utilizza che una parte. Se ne confiscasse il 70% potrebbe saldare l’intero debito pubblico. Tra il sequestro e la confisca non dovrebbe inoltre passare troppo tempo.
Per “sgominare” la mafia non bastano gli arresti. Titoli e denaro, vera potenza della mafia, sono al sicuro nei “paradisi fiscali”, che vanno chiusi tramite accordi internazionali che prevedano anche embarghi fiscali.
Necessità di riprendere le proposte della commissione Fiandaca, che già aveva messo in luce i due punti sopra citati con proposte per modificare le leggi anti-mafia.
A questo proposito Veltri fa riferimento al suo ultimo libro “Mafia Pulita”, scritto con Antonio Laudati , in cui afferma di fare nomi e cognomi di politici implicati e ancora al potere.
6. Scuola e ricerca.
La scuola è il settore che non dovrebbe subire alcun tipo di “taglio”.
E’ necessario restituire dignità anche economica agli insegnanti, aumentare i finanziamenti per la formazione, rafforzare il collegamento con le università e la ricerca. Studio e conoscenza come antidoto al “cialtronismo all’italiana”.
7. Tutela dell’ambiente. Blocco del consumo del territorio e recupero del patrimonio edilizio esistente. A Veltri non dispiacerebbe l’istituzione del reato “strage di territorio”.
8. Energie alternative ed economia ecologica. L’utilizzo di risorse rinnovabili deve aumentare, come tra l’altro impone l’Europa.
9. Conflitti di interessi. Va approvata una legge rigorosa che risolva il problema alla radice.
10. Incompatibilità degli incarichi dei magistrati.

“Noi siamo una piccola cosa” -conclude Veltri leggendo la parte finale del Progetto- “ ma un contributo sia pure modesto a questo nostro paese possiamo darlo evitando di partecipare al teatrino indecente della politica come accade ogni ora del giorno negli studi televisivi senza mai affrontarne i problemi del paese. Il compito di tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questo paese è cercare di dare risposte con comportamenti personali e collettivi ad una politica senza progetti e senza etica. Senza senso dello Stato. Senza pensieri per il Bene Comune. Senza sguardi ai più deboli e ai più indifesi. E, soprattutto, senza anima e senza cuore. La nostra utopia è credere possibili anche le cose impossibili e cominciare a farle. L’aneddoto che calza a pennello l’ha raccontato J.F. Kennedy: ”Un generale francese ordinò al suo giardiniere di piantare un albero nel giardino. Il giardiniere gli fece presente che quell’albero cresceva lentamente e che sarebbe passato un secolo prima che arrivasse al completo sviluppo. Al che il generale rispose: allora non c’è tempo da perdere. Piantalo nel pomeriggio”.


Maria Chiara Ballerini

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla relazione appena inviata sull'incontro con Veltri, di natura "oggettiva",

vorrei aggiungere un commento che è invece soggettivo.

Il Progetto-programma di Veltri presenta proposte concettualmente ineccepibili e anche, a mio avviso, facilmente condivisibili nei fatti da parte di chi sta portando avanti ormai da tempo, come Liste Civiche Marche e MRS, un progetto di riforma della politica in nome della partecipazione cittadina, della trasparenza, dell'eticità, dell'indipendenza.

L'unico dubbio riguarda le modalità con cui Veltri ha dato impressione di voler percorrere la strada di Democrazia e Legalità. Da solo? No. Con altri? Ni.

Alla domanda diretta su come il movimento di cui Veltri si fa "garante" possa diventare un "contenitore" di forze eterogenee che dialogano armoniosamente in vista di un comune obiettivo, non si è ottenuta una risposta altrettanto precisa. Né su un eventuale messa in discussione della figura del "leader" e del nome stesso di un "gruppo" più esteso.

Maria Chiara Ballerini

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Dott. Veltri, mi chiamo Principi Gianni, ho 41 anni, e vivo a Tolentino in provincia di Macerata. Nel 1993 insieme ad altri miei amici abbiamo fondato una lista civica VOCE ALLA CITTA' che da oltre 18 anni sta' impegnandosi, RESISTENDO, per gli stessi ideali ed obiettivi; rendere VOCE ai CITTADINI.

Sono stato eletto nel 2007 nel Consiglio Comunale, ed eletto alla UNANIMITA' (mai successo prima) Presidente del Consiglio.

Poi nel 2010 a seguito di una manovra di palazzo (mozione PD) sono stato "sfiduciato politicamente" con i voti "complici e compari" del PDL. Data la efferatezza dell'atto ho inteso rassegnare le mie dimissioni pure da consigliere comunale, significando le gesta di chi non si PIEGA e non accetta un verdetto "mafioso" (agevolato da un "voltagabbana" poi sapientemente ricompensato con la mia stessa "delega"), piuttosto si esclude e sfiducia gli autori di tale “nefandezza”.. (in Italia, pochissimi, disposti a RINUNCIARE alle poltrone…).

Le faccio queste premesse per spiegarle, che condivido i suoi intendimenti ed obiettivi, tuttavia per me restano inviolabili alcuni temi.

L'AMBIENTE è una RISORSA, casa della nostra esistenza ed opportunita' di crescita e di sviluppo.

Mi ritengo un MODERATO, CRISTIANO, e credo che il mercato sia il “mezzo” e non il “fine” della nostra esistenza. Le REGOLE sono INDISPENSABILI, il PRIVATO non deve essere demonizzato, ma sulla gestione dei diritti PRIMARI - RIFIUTI, ACQUA - NON DEVE ENTRARE. Anche un piccolo pertugio (azioni), è fonte di condizionamento. Sugli altri settori - finanziari, banche, assicurazioni, etc... NESSUN PROBLEMA, ma le AZIENDE PUBBLICHE CHE GESTISCONO SERVIZI DI RILEVANZA PRIMARIA DEBBONO ESSERVI PRECLUSI. Questo il mio pensiero.

Ho vissuto, partecipandoVi, pure le evoluzioni del GOVERNO CIVICO e da quella esperienza ho tratto un insegnamento.

Solo una REALE, CONCRETA, COINVOLGIMENTO e PARTECIPAZIONE della BASE puo’ determinare un SUCCESSO ed un CONSENSO ELETTORALE.

Solo una RETE FEDERATIVA che salvaguardia la legittima autonomia ed azione, potrà calamitare una massa importante di MOVIMENTI, ASSOCIAZIONI, LISTE CIVICHE, CITTADINI.

Io, Noi, siamo stanchi di fare i portatori di ACQUA. Quell’acqua vogliamo tutelarla e berla. Quell’acqua si chiama DEMOCRAZIA.


Una sua risposta in merito, potra' sciogliere le mie riserve al suo pur meritorio progetto.

In stima,

PRINCIPI Gianni

Anonimo ha detto...

Il movimento civico ha la necessità politica di trovare una area in cui poter mettere il proprio impegno elettorale.
La voce dei cittadini, organizzata nella sua forma più diretta e fuori dai partiti, non può continuare a farsi sentire solo a livello municipale.
Per questo le liste civiche hanno bisogno di un contenitore politico nazionale che porti nel Parlamento il pragmatismo e la trasparenza delle loro esperienze.
Il progetto di Veltri è sicuramente parte di un programma che questa area dovrà avere, ma non risponde certo a tutto e non può pretendere di avere una esclusiva sul proprio contributo di idee.
E' fondamentale che questa area rappresenti più anime e sia espressa da rappresentanti capaci di confrontarsi con altri, di fare un passo indietro se necessario, di non pretendere esclusive o diritti a piantare la propria unica bandiera, ma al contrario che cerchino a tutti i costi una alleanza di più bandiere, unite sotto un unico progetto.
L'esperienza passata, e naufragata, del progetto di Lista Civica Nazionale ci ha purtroppo insegnato che negli ultimi anni tutti i politici, di qualsiasi sponda, hanno avuto una logica e una pratica leaderisitica e strutturata per gruppi "fatti in casa", pronti a scannarsi e quasi sempre a rompere con gli altri referenti.
Nell’incontro con Veltri questi temi, di centrale importanza per il movimento civico, non sono stati affrontati dal relatore e a domande dirette lo stesso Veltri è stato evasivo e principalmente teso a raccogliere aderenti per la propria associazione, cosa comprensibilissima ma lontana dall’idea di unione con altre forze.
Siamo sicuramente in sintonia con la maggior parte del progetto di Veltri, ma vorremmo arricchirlo con altri temi per noi fondamentali (giustamente Gianni Principi ricordava la difesa dell’acqua come bene pubblico) e soprattutto discutere anche il “come fare”, oltre al “che fare”.

Italo Campagnoli
Coordinatore Regionale di Liste Civiche Marche

Liberix ha detto...

MRS 2

.....segue da commento precdente>

Un sincero incoraggiamento a Veltri, e un plauso per la ripresa del suo impegno civile e politico, nonostante tante delusioni accumulate finora. Ma alleati e interlocutori bisogna trovarli; dire no a tutti vuol dire dividere ancora il fronte dell'opposizione e, nella nostra area, arrivare davvero alla divisione dell'atomo!
Da 4 anni noi di MRS siamo il Movimento più unitario e più inclusivo; il più aperto a TUTTI i valori della sinistra. Determinate cose devono essere riconosciute nel momento in cui si chiede il nostro sostegno, in un dialogo si spera più paritario ed equilibrato. (Ad Ancona quello che doveva essere un "DIALOGO con MRS" si è rivelato di fatto un monologo, benché nella locandina - Veltri lo sapeva? - fossero previsti altri oratori e non solo un botta e risposta con il pubblico).

Giancarlo Iachini
Segreteria Nazionale del Movimento RadicalSocialista