lunedì 20 dicembre 2010

PIANO CASA

I partiti vivono di cemento.
Gli piace così tanto che riesce a metterli tutti d’accordo, dal PDL al PD, dall’UDC al PSI.



Del resto, che differenza c’è nelle varianti ai piani regolatori, sempre rigorosamente a favore dei potenti e danarosi locali, se a firmarle è un sindaco di sinistra o di destra?

Nessuna differenza. Così è stato anche per il Piano Casa Regionale, che è passato con un accordo così ampio che è quasi sorprendente. Come è sorprendente che si sia arrivati in consiglio senza nemmeno discuterne nelle riunioni di maggioranza.

A questo punto, noi di Liste Civiche Marche ci chiediamo che senso abbia la nostra presenza a tali riunioni se nemmeno si discute più prima di votare provvedimenti che riguardano direttamente la tutela del nostro territorio.

In Italia ogni anno il cemento ricopre un’area più grande di una regione come il Lazio e ogni giorno pari a quella di più campi da calcio. La scusa a tanto scempio è sempre la stessa: aiutare l’economia e l’edilizia… alla faccia della Green Economy e della tutela dell’ambiente!

Anche la nostra giunta regionale si è allineata a questa politica devastante, e sui quotidiani locali leggiamo le dichiarazioni degli esponenti di maggioranza pronti a giurare che questo piano migliorerà tutto. A loro chiediamo che ci spieghino come è possibile che costruire nei parchi, nelle aree protette, nelle riserve naturali e nei centri storici si possa considerare un miglioramento, così come consentire di ampliare del 20% ogni singola unità abitativa e non più solo l'edificio, con possibilità di superare il limite di 60 mq per gli edifici residenziali, di 400 mq per quelli non residenziali e di 100 mq per la sopraelevazione di questi ultimi; e ancora ridurre l'altezza media utile da 2,7 a 2,4 metri, ridurre gli obblighi di efficienza energetica, permettere ampliamenti nella fascia di territorio inondabile in zone già ad elevato rischio idrogeologico.

Non siamo gli unici a pensarla così: hanno già bocciato questa scelta Sel, Federazione della Sinistra, Verdi, Coldiretti, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, Coordinamento per il Paesaggio e numerosi comitati e associazioni ambientaliste. Da oggi si apre un fronte di lotta e sale il livello di attenzione su ogni passo della giunta. Il presidente Spacca può star certo che non avrà vita facile sui temi ambientali, sicuramente non da parte nostra, che siamo entrati a far parte di questa coalizione perché il programma elettorale prevedeva non certo il via libera ad altro cemento, bensì il recupero del patrimonio edilizio esistente, azione che aiuterebbe l'economia oltre a rispettare l'ambiente e le tasche dei cittadini.

Liste Civiche Marche

2 commenti:

Luca M ha detto...

Fintanto che il PIL dominerà le scene e fintanto che ci sarà bisogno di pareggiare i bilanci o produrre nuovi servizi 'ste cose accadranno sempre!! La minoranza fa presto a parlare, ma quando si è in ballo si balla. E non mi pare di scorgere in questo comunicato stampa NIENTE SE NON LA POLEMICA, niente se non l'accusa, quindi questa nota vale ZERO. Veramente pochi sono i comuni che invece fanno e che hanno scelto di non aumentare il consumo di territorio. Non è un caso. La cementificazione è la scelta più semplice in un caos quale quello del bilancio dell'ente.

Prima di criticare proponete cose
serie.

Saluti e buone feste

Anonimo ha detto...

Gentile Luca,
è vero che la situazione è grave, ma proprio per questo è necessario fare scelte coraggiose.
Per "far girare l'economia" non c'è solo la cementificazione selvaggia ma anche il ricorso a nuove tecniche e materiali compatibili con l'ambiente, la ristrutturazione dell'esistente (quante brutture abbandonate vediamo sul nostro territorio..) e soprattutto una pianificazione secondo le regole addottate, senza dover sempre ricorrere a varianti di comodo che stravolgono le regole, creano pericolosi precedenti e avvantaggiano sempre chi è già abbastanza al sicuro.
Credo che queste non siano sterili critiche, bensì proposte concrete e favore di tutti.

Liberix