venerdì 5 agosto 2011

ALLA FACCIA DI DUSTIN HOFFMAN



















ANSA - Ancona, 4 agosto
Bandiera Nera Legambiente in stand by a Regione Marche
Dopo ok a rigassificatore Api, ottavo vessilo per la raffineria

Doppia Bandiera Nera quest'anno per le Marche, con la Goletta Verde di Legambiente: un vessillo conferito subito all'Api di Falconara Marittima (per l'ottavo anno consecutivo) e l'altro, con una formula nuova, in stand by per la Regione Marche. Verra' assegnato se il Piano energetico regionale sara' modificato per consentire la costruzione delle nuove centrali e del rigassificatore proposti dall'Api. ''Tutto dipendera' dalle scelte del governo regionale dei prossimi mesi'' fa sapere Legambiente.(ANSA).



Corriere del Veneto - 26 luglio 2011
Schiuma vicino al rigassificatore,
indagati due dirigenti di Adriatic Lng
La procura ha chiuso le indagini sull'inquinamento del mare al largo di Porto Levante. Secondo i magistrati si trattava delle conseguenze di raffreddamento del gas metano

PORTO VIRO (Rovigo) – Le lavorazioni sul terminal gasiero al largo di Porto Levante per il raffreddamento del gas metano hanno danneggiato l’ecosistema marino. E’ questa la conclusione della procura rodigina, che ha chiuso le indagini riguardanti questo fascicolo. Due gli indagati, entrambi dirigenti di Adriatic Lng che gestisce il rigassificatore, per danneggiamento aggravato. Nella primavera dello scorso anno dall’Arpav polesana parte una segnalazione alla procura su una imponente presenza di schiuma giallognola in mare attorno al terminal gasiero, entrato in funzione un paio di anni fa, che arriva anche a lambire la costa pur essendo la piattaforma a circa 15 chilometri al largo. Gli accertamenti portano alla scoperta che a produrre questo sono le lavorazioni sul rigassificatore per raffreddare il metano, che poi viene immesso nelle condotte e convogliato nella rete nazionale di distributore. Nessuno sversamento di materiale inquinante quindi, come dimostra una perizia di parte della Procura, ma «solo» un enorme sommovimento acqueo attorno al terminal. L’effetto più vistoso è la produzione di una rimarchevole quantità di schiuma che poi si propaga per chilometri arrivando anche a sfiorare la terraferma. Le conseguenze sull’ecosistema, afferma ancora la consulenza, sono di alterazione della clorofilla e del fitoplancton marino. Il tutto si sarebbe potuto evitare dotando la piattaforma off shore di pompe aspiranti, oppure circondandola con galleggianti per bloccare la schiuma. Nessuno dei due accorgimenti è stato però applicato.

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