Liste Civiche Marche, e quindi anche Liberi x Pesaro, erano presenti sabato 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano alla nascita ufficiale del Forum "Salviamo il Paesaggio difendiamo il Territorio".
Il forum si propone di promuovere nei cittadini e negli amministratori la necessità di fermare il consumo del territorio per scopi che non siano quelli delle attività primarie. Quindi uno stop deciso per nuovi insediamenti sia residenziali che produttivi.
Presenti oltre 600 persone che a loro volta rappresentavano decine di migliaia di cittadini iscritti o simpatizzanti di centinaia di associazioni che hanno a cuore questo tema.
Promotori dell'iniziativa tra gli altri oltre al Sindaco di Cassinetta Domenico Finiguerra, primo Sindaco che ha tradotto questa idea di stop al consumo del territorio in atti concreti nel suo comune, l'associazione dei comuni virtuosi, la signora Crespi fondatrice del Fai, Carlo Petrini fondatore di Slow Food, rappresentanti di Italia Nostra, Lega Ambiente, amministratori e decine di associazioni compreso il forum per l'acqua pubblica.
Tema fondamentale della manifestazione oltre alla nascita ufficiale del Forum (sulla stregua di quello dell'acqua fondato alcuni anni orsono e che avuto tanto successo e diffusione tra i cittadini e le associazioni) è stato quello di come poter portare il problema a conoscenza di una più ampia fetta della popolazione e contemporaneamente avere degli strumenti legislativi.
E' stata individuata la forma di una proposta di legge popolare che abbia come scopo quello di bloccare l'uso del territorio per nuovi insediamenti che ad oggi non sembrano più necessari in quanto il costruito e/o l'autorizzato superano ampiamente qualsiasi necessità residenziale e produttiva.
E' stato deciso di formulare una proposta di legge molto più semplificata di quella proposta in bozza in modo che possa trovare la maggior adesione possibile quando si vada a proporla ai cittadini per la firma sulla presentazione.
La proposta di moratoria da fare a tutte le pubbliche amministrazioni in attesa della legge di cui prima è invece stata accantonata, mentre è stato deciso di attivarsi per conoscere ad oggi la situazione degli immobili non utilizzati e delle volumetrie autorizzate e ancora non costruite.
Un tavolo tecnico predisporrà la documentazione necessaria da inviare alle singole amministrazioni.
E' stato chiesto a tutte le associazioni presenti di farsi carico nei propri territori di queste raccolte di dati.
A questa giornata di lavoro tutti sono potuti intervenire e se togliamo qualche dissapore evidente fra Lega Ambiente e Italia Nostra, e fra Slow Food e associazioni di Agricoltori la giornata si è svolta nel rispetto di tutti.
Si è verificato con esperienze che l'idea dello stop al consumo di territorio non è più soltanto una proposta, in quanto in molti comuni si è concretizzata in atti formali e i conseguenti piani regolatori prevedono soltanto i riutilizzo di aree già edificate.
Una richiesta, questa, che noi Liste Civiche Marche, e quindi anche Liberi x Pesaro, porteremo avanti da subito nella amministrazioni locali in cui siamo presenti e che nelle prossime tornate elettorali chiederemo ai futuri candidati sindaci, qualora non siano essi stessi una nostra scelta, di inserire obbligatoriamente nei loro programmi.
Liberi x Pesaro
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2 commenti:
Salviamo il paesaggio. E noi stessi
Cassinetta di Lugagnano. Una volta questo Comune era famoso solo perché c’è L’Antica Osteria del Ponte, che fu insignita delle stelle Michelin. Oggi, invece, è famosa perché il sindaco Domenico Finiguerra l’ha battezzata (ormai da tempo) “primo comune italiano a crescita zero”. Ossia, in Cassinetta non si possono costruire nuove abitazioni, ma si può solo recuperare l’esistente.
Ed è logico, perciò, che proprio a Cassinetta si tengano le manifestazioni del Movimento Stop al Consumo di Territorio e ora le iniziative consequenziali di Salviamo il Paesaggio.
E giusto sabato scorso si è tenuta (all’aperto, tanti erano i partecipanti) la prima assemblea nazionale di Salviamo il Paesaggio. È stata una giornata importante, ma non perché hanno parlato Carlìn Petrini (peraltro fortemente contestato) e Giulia Maria Crespi, ma perché c’erano e hanno preso la parola tante persone comuni e, soprattutto, diversi contadini. A mio modo di vedere questo è stato l’aspetto più importante: il vedere che chi vive la terra ormai non tollera più di vedersi espropriato della stessa, ma anche solo di sapere che a pochi passi da dove coltiva i campi passa una nuova tangenziale.
L’assemblea ha ratificato la nascita del Forum, tipo quello creatosi per i referendum sull’acqua pubblica, con tre specifici scopi: fare un censimento in tutti i Comuni italiani degli alloggi sfitti o degli edifici inutilizzati; una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela del paesaggio e del suolo; una campagna di comunicazione.
In Italia sta crescendo sempre di più l’indignazione e la preoccupazione per l’insensata distruzione del territorio a cui contribuiscono un’incultura diffusa (un po’ tipica, ammettiamolo, dei paesi latini: non per niente al Movimento c’è purtroppo una scarsa partecipazione del Mezzogiorno d’Italia) di tutela del bene terra, e una politica prona quasi esclusivamente ai voleri della lobby del cemento e dell’asfalto.
Ma una cosa bisognerebbe ficcarsi bene in testa, e cioè che tutelare il paesaggio oggi non significa solo tutelare un elemento di bellezza (come intendeva originariamente la formulazione dei padri costituenti con l’art. 9), ma significa anche tutelare la campagna, chi vi abita, difenderla possibilmente dalle multinazionali della chimica, opporsi alle importazioni insensate di beni agricoli, e quindi ai trasporti su lunghe distanze ed all’inquinamento globale. Alla fin fine, a ben vedere, tutelare in tal modo il paesaggio significa tutelare noi stessi e il sistema-salute del paese, come giustamente ha ricordato la Crespi.
Mi permetto di aggiungere che nella campagna di comunicazione occorrerebbe rilanciare con forza la figura del contadino. Chi coltiva la terra nella nostra società dell’immagine non ha mai l’onore delle cronache, nonostante l’importanza della sua opera. In primo piano, per assurdo e purtroppo, ci sono sempre quei loschi figuri che ci stanno conducendo alla rovina.
Mai chi invece ci dà da mangiare…
fABIO BALOCCO su il Fattp Quotidiano
Salviamo il paesaggio. E noi stessi
Cassinetta di Lugagnano. Una volta questo Comune era famoso solo perché c’è L’Antica Osteria del Ponte, che fu insignita delle stelle Michelin. Oggi, invece, è famosa perché il sindaco Domenico Finiguerra l’ha battezzata (ormai da tempo) “primo comune italiano a crescita zero”. Ossia, in Cassinetta non si possono costruire nuove abitazioni, ma si può solo recuperare l’esistente.
Ed è logico, perciò, che proprio a Cassinetta si tengano le manifestazioni del Movimento Stop al Consumo di Territorio e ora le iniziative consequenziali di Salviamo il Paesaggio.
E giusto sabato scorso si è tenuta (all’aperto, tanti erano i partecipanti) la prima assemblea nazionale di Salviamo il Paesaggio. È stata una giornata importante, ma non perché hanno parlato Carlìn Petrini (peraltro fortemente contestato) e Giulia Maria Crespi, ma perché c’erano e hanno preso la parola tante persone comuni e, soprattutto, diversi contadini. A mio modo di vedere questo è stato l’aspetto più importante: il vedere che chi vive la terra ormai non tollera più di vedersi espropriato della stessa, ma anche solo di sapere che a pochi passi da dove coltiva i campi passa una nuova tangenziale.
L’assemblea ha ratificato la nascita del Forum, tipo quello creatosi per i referendum sull’acqua pubblica, con tre specifici scopi: fare un censimento in tutti i Comuni italiani degli alloggi sfitti o degli edifici inutilizzati; una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela del paesaggio e del suolo; una campagna di comunicazione.
In Italia sta crescendo sempre di più l’indignazione e la preoccupazione per l’insensata distruzione del territorio a cui contribuiscono un’incultura diffusa (un po’ tipica, ammettiamolo, dei paesi latini: non per niente al Movimento c’è purtroppo una scarsa partecipazione del Mezzogiorno d’Italia) di tutela del bene terra, e una politica prona quasi esclusivamente ai voleri della lobby del cemento e dell’asfalto.
Ma una cosa bisognerebbe ficcarsi bene in testa, e cioè che tutelare il paesaggio oggi non significa solo tutelare un elemento di bellezza (come intendeva originariamente la formulazione dei padri costituenti con l’art. 9), ma significa anche tutelare la campagna, chi vi abita, difenderla possibilmente dalle multinazionali della chimica, opporsi alle importazioni insensate di beni agricoli, e quindi ai trasporti su lunghe distanze ed all’inquinamento globale. Alla fin fine, a ben vedere, tutelare in tal modo il paesaggio significa tutelare noi stessi e il sistema-salute del paese, come giustamente ha ricordato la Crespi.
Mi permetto di aggiungere che nella campagna di comunicazione occorrerebbe rilanciare con forza la figura del contadino. Chi coltiva la terra nella nostra società dell’immagine non ha mai l’onore delle cronache, nonostante l’importanza della sua opera. In primo piano, per assurdo e purtroppo, ci sono sempre quei loschi figuri che ci stanno conducendo alla rovina.
Mai chi invece ci dà da mangiare…
fABIO BALOCCO su il Fattp Quotidiano
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