
Intervista a Giuseppina Catalano, candidato sindaco lista civica “LiberiXPesaro”
D. Dalle dichiarazione di qualche esponente sia del PdL che del PD, la lista civica sembrerebbe in liquidazione, soppiantata da altre liste civiche in gestazione ..
R. Il “de profundis” non sarebbe per la lista civica “LiberiXPesaro”, ma per la speranza di cambiamento che la città nutre e di cui ha bisogno.
E’ stata questa speranza, gestita con la ricerca di un consenso trasversale, che ha portato ai liberi un successo così grande e non certamente il drenaggio di voti dal centrodestra. Questa affermazione è servita e vedo che continua a servire, solo come lenitivo dell’autostima da parte del centrodestra e come scaccia fantasmi per il centrosinistra
D. Ma non vi preoccupa il nascere di altre liste civiche….
R. Non è il nascere di altre liste civiche che ci preoccupa e,anzi , questo fenomeno va visto come il diffondersi tra la gente della cultura salvifica della partecipazione e della ribellione alla politica “padrona”, capace solo di ingoiare i compiti di servizio propri delle istituzioni.
Questo interesse per una, due ,cento liste civiche nuove, però, cade immediatamente se si osserva che contengono i caratteri genetici del conservatorismo e quindi dell’insuccesso, lasciando per di più il sospetto di un insuccesso programmato a tavolino.
D. Si riferisce alla lista civica di Sebastiani o anche ad altre?
R. I criteri valgono per tutte le liste civiche, ma è giusto riferirsi al lista civica “Sebastiani”, che, in ultima analisi, è l’unica uscita allo scoperto sino ad oggi. Viene apprezzata, quasi osannata a destra e corteggiata a sinistra. Ma quali elementi di novità presenta? Se si appella al senso civico e al programma dice parole che chiunque può leggere nel programma che i liberi hanno scritto cinque anni fa e che, in ogni caso sono divenute ormai uno slogan persino dei partiti, che se ne sono prontamente appropriate.
Il valore più “attraente”, sia per la destra, perlomeno una parte di essa, che per la sinistra, sembra quello di essere una lista civica “di sinistra”. La destra ha infatti finalmente realizzato che si vince solo prendendo voti a sinistra e la sinistra si compiace della possibilità, concretissima, che questa lista che è civica ,ma è anche di sinistra, possa raccogliere i voti dei tanti scontenti, offrendo loro un alibi morale, ma che , al dunque del voto finale, non porti la sua acqua alla “destra”.
D. Come giudica questi comportamenti?....
R. Tra queste due posizioni, la più incredibile risulta ovviamente la posizione della destra, che sembra volersi candidare al perpetuarsi della sua sconfitta.
Laddove dovrebbe stare la storia di un cambiamento epocale, ormai diffusamente desiderato, una parte della destra si gingilla sul ruolo che possono svolgere persone che sono esponenti di quella sinistra che vogliono mandare all’opposizione dopo 60 anni. Esponenti che non hanno maturato una storia difficile, sofferta, di vera opposizione e che, se tale maturazione c’è stata, non ne hanno reso partecipe e consapevole la città Sono persone che hanno vissuto, non tanto nel partito, quanto nella stanza dei bottoni del partito, per decenni. Possono nutrire un valore ed una verità, ma difficilmente possono riuscire ad essere credibile per la gente, uscendo a ridosso delle elezioni, quando non hanno più nulla da perdere personalmente. E la credibilità, la capacita di rendersi garanti è quasi l’unica discriminante in un contesto politico, dove ormai hanno imparato tutti a dire le cose che si pensa facciano presa sui cittadini.
D. Lei ricordava il successo dei “LiberiXPesaro”? A cosa lo attribuisce ed è ancora un motivo valido?
R. Ci sono state due ragioni prevalenti nel successo della lista civica ”LiberiXPesaro” nell’ultima tornata amministrativa. L’essersi rivolti a tutti ,e di destra e di sinistra, senza chiedere abiure ideologiche, in nome unicamente della necessità del cambiamento e l’aver messo a garanzia del programma le facce di persone la cui credibilità era di percezione immediata da parte della gente.
Queste due ragioni continuano ad essere le uniche vie per una vittoria elettorale.
D. Attraverso l’alleanza per il cambiamento, la lista civica ha deciso di camminare accanto al PdL. Avete qualcosa da rimproverargli?
R. Al PdL o almeno a una parte di esso, rimproveriamo di non saper tradurre nei fatti un progetto così chiaro e condiviso come quello fatto a suo tempo dall’Alleanza per il cambiamento . Per raccogliere i voti dalla sinistra “scontenta”, preferisce esponenti più o meno dissidenti di quella sinistra, quando ha spesso dichiarato di ritenere il candidato sindaco dei “liberi” “troppo di sinistra”, nonostante che dai metodi sbagliati di questa sinistra, avesse da tempo preso le distanze , pagandone un prezzo personale elevato.
D. Forse il motivo è che ritengono questi “esponenti” più capaci di attrarre …
R. Non regge nemmeno la motivazione del maggiore potere di attrazione. Il patto era che ogni candidato sindaco, quello dei “liberi” compreso, avrebbe lavorato per il candidato scelto dalla Alleanza per il cambiamento .
Un percorso di questo tipo avrebbe contribuito alla crescita politica e alla credibilità di una coalizione di opposizione che si candida a governare la città .
D. E’ dunque pessimista sulla possibilità di un successo elettorale che mandi all’opposizione il centrosinistra?
R. Dicono che la politica sia il campo dove tutto può accadere e non è per niente escluso che in questa città cambi la compagine di governo. Direi anzi che questo cambiamento è talmente necessario ed è già così profondamente entrato in un percorso irreversibile che potrebbe realizzarsi anche a breve, cadendoci in mano come un frutto maturo, nonostante tutti gli errori che indubbiamente si stanno facendo.
D. Niente “de profundis” allora per la lista civica “LiberiXPesaro”?
R. E’ sciocco recitare l’orazione funebre alla lista civica “LiberiXPesaro”. E’ la lista civica che la città ha riconosciuto subito come sua, dandole l’opportunità di radicarsi nella storia di Pesaro. E’ presente da oltre un anno sulla scena della prossima competizione elettorale non solo con l’adesione all’Alleanza delle opposizioni per il cambiamento, ma anche con un candidato sindaco oltre che con il suo programma. Non siamo noi ad esserci fermati, sono gli altri che ancora non ci hanno raggiunto.