venerdì 1 agosto 2008

ALIENAZIONE

Un patto vivo tra la città e gli imprenditori è possibile.

Commento sulla maxidelibera del Piano di alienazione del patrimonio immobiliare del Comune

Il DL 112, pubblicato nella GU del 25 giugno scorso, nel suo art.58, riguarda la possibilità per gli enti locali e quindi anche per i Comuni di vendere i propri immobili, con l’obiettivo di migliorare i conti pubblici, ridurre l’indebitamento, autofinanziare gli investimenti.


Le semplificazioni tese a rendere rapida la procedura sono molte e lasciano veramente la mano molto libera agli enti locali.
L’amministrazione comunale di Pesaro non ha perso tempo e nel consiglio comunale del 28 u.s., ha fatto approvare dalla maggioranza, ancorché davvero risicata, di cui dispone, una delibera patrimoniale che di fatto ha tutto di il peso di una variante urbanistica, destinata a modificare la città in molti suoi punti.
Prima e al di là della valutazione ragionieristica del vantaggio economico dell’operazione, quello che mi sarei aspettata da un’amministrazione che si dichiara , non dico di sinistra, ma almeno contro la destra , era un giudizio politico su questo DL, licenziato dal consiglio dei Ministri di Berlusconi.
E’ questo un D.L. ispirato a valori cari agli eredi della “sinistra”, che va cioè incontro ai bisogni reali, sufficientemente equo nei criteri di valorizzazione, sufficientemente garante del territorio considerata la sua valenza urbanistica? Se il giudizio era positivo ,come sembra dimostrare la velocità con cui è stato accolto il DL, questo andava detto e affrontato in un dibattito politico, che riconoscesse lealmente questo valore, così come in tante altre occasioni era stato invece stigmatizzato quanto veniva dal governo centrale.
In assenza di un dibattito politico, l’azione di approvazione condotta in consiglio comunale è sembrato solo il rapido intascare una regalia prima che qualcuno potesse ripensarci.


La cosa peggiore è che ancora una volta si è seguita la via miope degli interventi singoli, ognuno fine a se stesso, perdendo l’opportunità di realizzare un progetto che guardasse al profitto e allo sviluppo della intera città. Il gettito previsto dalla alienazione approvata è qualcosa che supera i 10 milioni di euro. Attorno a questa opportunità era necessario raccogliere le opinioni e le potenzialità degli imprenditori della città, chiamandoli a vivere e realizzare assieme al Comune un grande progetto di valorizzazione e di crescita funzionale della città ristabilendone gli obbiettivi e le priorità.


L’occasione delle alienazioni era da sfruttare per programmare un rinnovo delle infrastrutture, dell’uso del fiume, delle attrezzature obsolete come la stazione, le caserme, l’ospedale, le piscine, il conservatorio e tutto ciò che è necessario a dare un impulso all’identità della Pesaro moderna.
Se non è troppo tardi, propongo ora e subito la realizzazione di un patto vivo e rivitalizzante con gli imprenditori, nel quale il giusto corrispettivo non sia la cementificazione di fazzoletti più o meno piccoli di territorio , ma la condivisione di idee e di obiettivi in grado di modificare la storia di questa città e di darle un futuro.
A questo devono servire i milioni di euro messi sul piatto dalle alienazioni permesse dal DL 112 del 25 giugno 2008.
L’occasione è ormai persa ? Una ragione di più per cambiare il governo di questa città.

Giuseppina Catalano

Lista civica “LiberiXPesaro”


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