Dal Resto del Carlino del 5.11.08
Il ritorno della Catalano «Sono sempre in campo»
«I Liberi rilanciano con programma e candidato»
E’ stata la prima a scendere in campo, Giuseppina Catalano, candidata a sindaco dei LiberiXPesaro, poi ha atteso l’evolversi della situazione nel Popolo delle Libertà, adesso, però, rilancia il suo essere sul tavolo delle trattative per un’alternativa al centrosinistra.
Dottoressa Catalano, lei si sente ancora candidata a sindaco?
«Ovviamente sì, soprattutto adesso che sono ormai superati tutti i rinvii chiesti da un anno a questa parte dal centrodestra per indicare il suo candidato sindaco, premessa indispensabile per attivare la scelta del candidato sindaco unico. L’ultima scadenza, legata alla costituzione del Pdl ha fatto registrare anch’essa una fumata nera...».
Però la Lega Nord ha messo sul tavolo un suo candidato, Dante Roscini...
«La Lega Nord ha iniziato un suo percorso , è verosimile che altri partiti o movimenti ne seguano l’esempio e stanno manifestandosi altri competitori per la battaglia per le prossime amministrative. Questa situazione porta a considerazioni oggettive ed a riflessioni sul possibile futuro».
Cioè?
«Oggettivamente bisogna prendere atto che l’alleanza per il cambiamento così come era stata presentata alla città un anno fa, da nove sigle tra partiti e movimenti, ha perduto la sua efficacia aggregante e propulsiva. Non bisogna nemmeno scandalizzarsi per questo, poiché si tratta di un travaglio che ha accompagnato e accompagna tuttora sia il Pd che il Pdl, protagonisti del bipolarismo politico, che, attanagliati dalla ricerca di un nuovo che non riescono a districare dal vecchio, e così lasciano sul terreno pezzi importanti del nuovo che proclamano di rappresentare».
Esempi?
«Il Pd, ade esempio, non è in grado di mantenere quella promessa così qualificante, rappresentata dalle primarie e nell’opposizione il progetto dell’alleanza per il cambiamento si è arenato».
Si ricomincia da capo?
«Ciò non vuol dire che sia stato abbandonato il progetto di cambiamento, ma che bisogna mettere in campo altre strategie. Strategie che tengano conto della necessità del Pdl di tenersi le mani libere ancora per qualche tempo, senza indicare nessun candidato, ma anche della necessità di altre componenti dell’opposizione di riprendere a parlare con la città e di far progredire percorsi già iniziati».
Ognuno per la sua strada?
«In realtà si tratta di strategie che lasciano ampia libertà di movimento a ciascuno, ma che, per non restare velleitarie ed autoreferenziali, devono tenere aperta sino all’ultimo momento la possibilità di un accordo politico e programmatico».
Con il Pdl?
«Con il PdL certamente, nel momento in cui avendo raggiunto la sua coesione interna sarà in grado di confrontarsi e di esercitare in pieno il suo ruolo. Ma senza pregiudiziali con chi abbia qualcosa di valido da proporre per cambiare».
Con Maurizio Sebastiani, dunque?
«Siamo disposti a parlare con lui».
E se rispuntasse fuori una candidatura del senatore Giuseppe Mascioni?
«Siamo disposti a confrontarci con lui...».
Non avete preclusioni, dunque?
«Nessuna preclusione ideologica, ovviamente. La lista civica “LiberiXPesaro”, riprende a parlare con la città attraverso il suo programma ed il suo candidato sindaco. Si fa traino della concretezza della competizione con la proposizione di quei contenuti programmatici che, giustamente, la città chiede per capire di cosa i vari schieramenti politici stanno realmente parlando. Il primo passo infatti, molto a breve, sarà quella di precisare in una conferenza i punti programmatici».
Si rilancia la candidatura, dunque?
«I “LiberiXPesaro” hanno deciso di riprendere in modo autonomo il proprio cammino forti di un programma e di una candidatura a sindaco. Ma restiamo aperti ad ogni confronto costruttivo, pronti a cogliere l’opportunità di un’alternativa ormai matura, che passa attraverso un vasto schieramento, coeso e capace di una forte intelligenza politica».
Il ritorno della Catalano «Sono sempre in campo»
«I Liberi rilanciano con programma e candidato»
E’ stata la prima a scendere in campo, Giuseppina Catalano, candidata a sindaco dei LiberiXPesaro, poi ha atteso l’evolversi della situazione nel Popolo delle Libertà, adesso, però, rilancia il suo essere sul tavolo delle trattative per un’alternativa al centrosinistra.
Dottoressa Catalano, lei si sente ancora candidata a sindaco?
«Ovviamente sì, soprattutto adesso che sono ormai superati tutti i rinvii chiesti da un anno a questa parte dal centrodestra per indicare il suo candidato sindaco, premessa indispensabile per attivare la scelta del candidato sindaco unico. L’ultima scadenza, legata alla costituzione del Pdl ha fatto registrare anch’essa una fumata nera...».
Però la Lega Nord ha messo sul tavolo un suo candidato, Dante Roscini...
«La Lega Nord ha iniziato un suo percorso , è verosimile che altri partiti o movimenti ne seguano l’esempio e stanno manifestandosi altri competitori per la battaglia per le prossime amministrative. Questa situazione porta a considerazioni oggettive ed a riflessioni sul possibile futuro».
Cioè?
«Oggettivamente bisogna prendere atto che l’alleanza per il cambiamento così come era stata presentata alla città un anno fa, da nove sigle tra partiti e movimenti, ha perduto la sua efficacia aggregante e propulsiva. Non bisogna nemmeno scandalizzarsi per questo, poiché si tratta di un travaglio che ha accompagnato e accompagna tuttora sia il Pd che il Pdl, protagonisti del bipolarismo politico, che, attanagliati dalla ricerca di un nuovo che non riescono a districare dal vecchio, e così lasciano sul terreno pezzi importanti del nuovo che proclamano di rappresentare».
Esempi?
«Il Pd, ade esempio, non è in grado di mantenere quella promessa così qualificante, rappresentata dalle primarie e nell’opposizione il progetto dell’alleanza per il cambiamento si è arenato».
Si ricomincia da capo?
«Ciò non vuol dire che sia stato abbandonato il progetto di cambiamento, ma che bisogna mettere in campo altre strategie. Strategie che tengano conto della necessità del Pdl di tenersi le mani libere ancora per qualche tempo, senza indicare nessun candidato, ma anche della necessità di altre componenti dell’opposizione di riprendere a parlare con la città e di far progredire percorsi già iniziati».
Ognuno per la sua strada?
«In realtà si tratta di strategie che lasciano ampia libertà di movimento a ciascuno, ma che, per non restare velleitarie ed autoreferenziali, devono tenere aperta sino all’ultimo momento la possibilità di un accordo politico e programmatico».
Con il Pdl?
«Con il PdL certamente, nel momento in cui avendo raggiunto la sua coesione interna sarà in grado di confrontarsi e di esercitare in pieno il suo ruolo. Ma senza pregiudiziali con chi abbia qualcosa di valido da proporre per cambiare».
Con Maurizio Sebastiani, dunque?
«Siamo disposti a parlare con lui».
E se rispuntasse fuori una candidatura del senatore Giuseppe Mascioni?
«Siamo disposti a confrontarci con lui...».
Non avete preclusioni, dunque?
«Nessuna preclusione ideologica, ovviamente. La lista civica “LiberiXPesaro”, riprende a parlare con la città attraverso il suo programma ed il suo candidato sindaco. Si fa traino della concretezza della competizione con la proposizione di quei contenuti programmatici che, giustamente, la città chiede per capire di cosa i vari schieramenti politici stanno realmente parlando. Il primo passo infatti, molto a breve, sarà quella di precisare in una conferenza i punti programmatici».
Si rilancia la candidatura, dunque?
«I “LiberiXPesaro” hanno deciso di riprendere in modo autonomo il proprio cammino forti di un programma e di una candidatura a sindaco. Ma restiamo aperti ad ogni confronto costruttivo, pronti a cogliere l’opportunità di un’alternativa ormai matura, che passa attraverso un vasto schieramento, coeso e capace di una forte intelligenza politica».
4 commenti:
Leggo oggi sul Carlino che candidato per il PDL potrebbe essere Ippaso.
Quale può essere il senso di una candidatura così insensata?
Il PDL passa da un candidato autorevole e conosciuto che venga dalla sinistra a uno sconosciuto inviso alla metà del suo stesso schieramento.....
Evidentemente ha ragione la Lega quando dice che Giannotti vuol perdere queste elezioni e voi fareste bene a smarcarvi in maniera più netta e definitiva prima di essere coinvolti nel affondamento di qualsiasi ipotesi poco credibile.
Le cene coi cocci della miseranda destra pesarese potrebbero risultare molto indigeste.....
LA RISPOSTA DEL PDL
da IL RESTO DEL CARLINO PESARO 10/11/2008
E ora il Pdl gioca la carta di Ippaso
Sarà il probabile candidato sindaco scegliendo però di aspettare Mascioni
TUTTI SUL FILO, il Pdl, scegliendo di aspettare Giuseppe Mascioni ottiene due effetti: lascia intendere di avere un nome «pesante» da poter eventualmente giocare nel match per il sindaco e mantiene sul chi vive l’intero quadro politico del centrodestra. Finché non ci sarà un candidato scelto, nessuno o quasi potrà chiedere di andare a fare trattative sul futuro. I possibili candidati rimarranno sempre sul filo e le rotture, se ci saranno, sono tutte da decifrare. In realtà il coordinamento comunale del Pdl, nelle prossime settimane, dovrebbe decidere di avere un suo candidato a sindaco, da portare nelle trattative con gli alleati (o ex alleati?) della famosa «Alleanza per il cambiamento». Alla coppia Massimiliano Nardelli-Alessandro Bettini si è affiancato, con una spinta molto forte, Davide Ippaso. Il segretario comunale della Confcommerio è transitato negli ultimi anni dai Liberi all’Udc, dall’Udc al Pdl. E’ personaggio da battaglia, da confronto a viso aperto. La sua doppia fede per il Torino e la Vuelle lo affiancano ai politici grandi fans dello sport. In realtà in pole position c’era Massimiliano Nardelli, capogruppo del Pdl in consiglio comunale. Ma la sua intenzione di presentarsi alle Regionali cozza contro l’idea prevalente nel Pdl di non candidare come sindaci o presidente della Provincia futuri aspiranti ad un posto in consiglio regionale.
COSI’, se sarà Roberto Giannotti il candidato alla guida dell’amministrazione provinciale, la sua esperienza anconetana vedrebbe la fine. Se non anticipata, alla scadenza. In questa maniera il coordinatore provinciale del Pdl conta anche di recuperare un rapporto con Antonio Bresciani. Quest’ultimo era uno dei candidati dei cosiddetti Circoli vicini a Forza Italia. Ma la rottura tra questi ed il partito è ormai evidente. Così le tre candidature da loro avanzate (Cancellieri, D’Anna e lo stesso Bresciani) rischiano di restare lettera morta. O giù di lì. Bresciani potrebbe anche giocare la carta delle Regionali, d’altra parte lui è il primo dei non eletti. E se Giannotti dovesse diventare presidente della Provincia...
IN REALTA’ la scelta attendista dei vertici del Pdl, peraltro indispensabile per non perdere da subito pezzi per strada, ha portato ad un’aggregazione politico-elettorale tutta ancora da verificare. Si sono riuniti e vogliono, comunque, lavorare in sieme i rappresentanti di Lega Nord, La Destra, LiberiXPesaro e dei Circoli. Su questo tavolo ci sono i nomi, per la candidatura a sindaco di Pesaro, di Giuseppina Catalano (Liberi) e Dante Roscini (Lega Nord). Altri però ne potrebbero arrivare. E non è affatto escluso che ciò non possa accadere nelle prossime due-tre settimane. In realtà le elezioni amministrative si terranno a giugno e c’è tempo per rotture ed accordi.
DALL’ALTRA parte delle barricate Luca Ceriscioli e Matteo Ricci hanno cominciato una lunghissima volata. Soprattutto il secondo è già in campagna elettorale da un paio di mesi. Ha evitato il disturbo delle primarie. Ma Cesare Carnaroli da una parte e Oriano Giovanelli dall’altra non gli hanno risparmiato critiche e sberleffi. D’altra parte chi vuole giocare su troppi tavoli alla lunga può anche perdere qualche fiches per strada. Il suo problema è duplice: convincere Palmiro Ucchielli che deve prendere le distanze da lui senza dirglielo in faccia e recuperare Rifondazione comunista che chiede «atti concreti» proprio a Ucchielli. Non sarà facile, a meno che il centrodestra, dividendosi, non gli dia una mano...
....LA RISPOSTA DI IPPASO
da IL MESSAGGERO
Mercoledì 12 Novembre 2008
di FRANCO ELISEI
Davide Ippaso, segretario Confcommercio, il suo nome è stato ipotizzato come possibile candidato sindaco di Pesaro nel Pdl. Fuochi d’artificio o realtà...
«Sono sorpreso anch’io. Ovviamente, la cosa non può che gratificarmi, ma io non mi sono candidato, non ho dato alcuna adesione. Sul mio nome qualcuno si è speso e lo ringrazio, ho scoperto di avere persone che credono in me. Ma al momento sono segretario di una grande associazione di categoria, devo rispondere a due responsabili che hanno la mia massima stima. E un passo del genere dovrebbe avere un’intesa totale. Lungi da me l’idea di poter mettere in difficoltà la Confcommercio, qualora la mia associazione volesse entrare in gioco, allora la mia candidatura avrebbe un senso».
Non è solo, anche il direttore Amerigo Varotti è stato più volte tirato per la giacca con una proposta di candidatura...
«Ho saputo anche io. Ma è una domanda che va rivolta a lui. Non a me».
Si sente comunque un candidato possibile o solo un altro nome “proforma”, in attesa del personaggio “pesante”?
«Credo che, al momento, siano tutte candidature in attesa di.... Non disponendo ancora di un “nome pesante” si presentano tanti “nomi pesantini”».
Nel Pdl sono emerse anche le candidature dei consiglieri comunali Alessandro Bettini e Massimiliano Nardelli. Tanti nomi, in assenza di primarie, non rischiano di disorientare?
«No, perchè ancora in realtà non c’è nulla. Sinceramente, comunque, preferisco leggere di diverse candidature come quelle di Bettini e Nardelli invece di assistere a un Matteo Ricci imposto dal partito ai suoi elettori. Significa che da noi c’è più democrazia. Credo però sia tempo di lavorare anche sui programmi. Ecco, la situazione è questa».
E’ un problema che sembra avere anche il centrosinistra...
«E’ così. Non si è parlato ancora di programmi. Né da una parte né dall’altra. E la gente vuole sapere. Ci sta chiedendo anche cosa abbiamo fatto. E questo mi amareggia. Io credo ancora nella funzione della politica. Non mi sono mai tirato indietro. Mi piacerebbe sedermi ad un tavolo per lavorare, non per sapere solo che poltrona mi è gradita. C’è voglia di cambiare, ma così facendo, non si nota. E fa male. L’ho detto a tutti, me compreso: bisogna essere disponibili a fare un passo indietro. Se si vuole conquistare Pesaro si devono abbandonare personalismi ed egocentrismi».
Si sta riferendo ai Circoli e alla fronda di centrodestra che sta prendendo le distanze dal Pdl?
«Il mio invito è diretto a tutti. Le faide interne non hanno senso, rischiano solo di mettere a repentaglio il progetto di cambiamento. Certo, i Circoli cercano visibilità, la Lega vuol contare e i Liberi si vogliono contare, ma se c’è preclusione a qualsiasi tipo di discorso non si va da nessuna parte. Se si vuole coltivare esclusivamente il proprio orticello, si alimenta solo una misera “politichina”. Bisogna costruire, non distruggere».
E’ una critica pesante...
«E comunque non mi sembra sia un problema solo del centrodestra: le prese di posizione di Sebastiani, di Secchiaroli e dello stesso Giovanelli nel centrosinistra dimostrano che la politica, così come fatta oggi, non piace più a nessuno. Si rischia solo di far vincere il meno peggio, non il migliore».
Mancano ancora più di sei mesi alle elezioni, ma per una “rivoluzione storica” come si propone il centrodestra, non è un tempo poi così lungo. Anzi...
«Siamo “colpevolmente” in ritardo. Ma penso che entro pochissimo, massimo una settimana o dieci giorni, sia giusto prendere una decisione. Siamo veramente già in ritardo. E ogni giorno che passa è perso».
....E LA RISPOSTA DI PODERI:
Buon giorno Ippaso, ho letto l'intervista pubblicata oggi ne Il
Messaggero. Ho apprezzato il chiarimento sulla candidatura e
condivido altre considerazioni. In qualità di componente del
consiglio di gestione del circolo Piazza del Popolo e per esso
rappresentante nel comitato di coordinamento dei circoli del centro
destra, non posso accettare l'affermazione che i circoli cercano
visibilità. Per quanto riguarda il nostro, non sono autorizzato a
parlare per gli altri, da sempre lavoriamo nell'ombra, con l'unico
scopo di offrire un supporto ai partiti di centro destra nella
campagna per il cambiamento. Una proposta di aiuto, che la vecchia
nomenclatura degli stessi ha subito etichettato, astutamente, come
una ingerenza. E' vero, abbiamo sostenuto la necessità di rinnovare
le dirigenze dei partiti e il metodo di fare politica, auspicando una
maggiore partecipazione popolare e l'alternanza negli incarichi.
Forse è questo, ciò che realmente spaventa coloro che hanno
imbullonato il culo alla poltrona. Per noi, l'obiettivo di vincere la
prossima tornata elettorale, resta primario. Da parte nostra non ci
sono pregiudizi o chiusure, chi rifiuta il dialogo, sono gli stessi
che perdenti da quarant'anni, pretendono di riproporre le proprie
mummie non con la determinazione di vincere, ma per restare a galla.
Concludo confermando da parte nostra, l'apertura a tutti coloro che
intendono dare una svolta alla politica.
A conferma di quanto sopra, allego il breve documento programmatico
del circolo.
Resto a disposizione per ogni evenienza.
Cordiali saluti.
Stefano Poderi
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