«UNA TASSA in più per i residenti Ztl più poveri e per le famiglie più numerose che non possono permettersi un garage in centro e che necessitano dell’auto per lavorare».
Così don Giampiero Cernuschi, vice parroco di Cristo Re, commenta l’intenzione del Comune di installare telecamere all’ingresso del centro storico per controllare il traffico nella zona a traffico limitato.«E’ questa la realtà — continua don Cernuschi in una lettera diretta al sindaco — che si nasconde dietro l’ingiunzione dei vigili urbani, recapitata ai cittadini residenti nel centro già in possesso di permesso Ztl, in seguito alla delibera della giunta dell’ 8 marzo 2008 e dell’assessore Michele Gambini, due volte traditore: prima perché ha cambiato partito entrando nel Pd tradendo quei pochi Verdi che lo avevano votato, poi perché sta facendo fuggire i cittadini dal centro storico mentre il sindaco dice di volerlo rivitalizzare.
Mi dispiace ancor di più per il modo perverso con il quale viene presentata la cosa spacciandola per ‘spese di istruttoria della pratica’ quando nessuno ha mai chiesto nulla avendo già il permesso Ztl legato alla residenza. Anche i costi eccessivi favoriranno il carovita. Una tassa in più, per di più retroattiva. Conseguenza di incapacità di governare e sperperi: ad esempio i pilotini e il milione di euro per le future telecamere.
Mi pare di capire — aggiunge don Cernuschi — che anche il comando dei vigili urbani risponda più a logiche di partito che di sicurezza e legalità a favore dei cittadini: ma come si fa a dire che ‘il videored è per la sicurezza’ (che si fa con la prevenzione, mettendo magari un vigile) quando uno è costretto a frenare bruscamente al ‘giallo’, ridotto in durata, per non incappare nella multa con aggravio di spese non dovute? Dimostrate virtù — suggerisce al sindaco il vice parroco di Cristo Re — favorendo la vita e capendo le numerose istanze dei cittadini pesaresi. Altrimenti — conclude don Cernuschi — tornate a casa e lasciate governare chi lo sa fare».
A seguire, nei commenti, la risposta del Sindaco e la replica di Don Cernuschi