sabato 6 settembre 2008

LA FESTA E' FINITA

La festa è finita

Commento di Giuseppina Catalano, lista civica “LiberiXPesaro”

La “Festa Pesaro”è finita, lasciando in chiunque sia pensoso della sorte della sua città, l’opprimente percezione di un guasto che nessuno è stato in grado di riparare.


Non si tratta solo del fatto che sia stata una festa di partito spacciata come festa della città o della miopia della decisione di realizzare un evento concentrato nel tempo, che ubriaca la città invece di mantenerla vivace per l’intero arco dell’anno.

Non si tratta soltanto dei danni denunciati da tanti commercianti o dei ciottoli devastati di un centro storico fragile come tutti i centri storici, che però altre città curano in ben altro modo.

Non si tratta solo dei posti riservati ai disabili requisiti per i gazebo e dirottati su spazi di servizio pubblico, o delle difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso e dei disagi dei residenti prolungati per oltre due settimane.

Si tratta di questo e di altro, ma si tratta soprattutto della consapevolezza della sconfitta della nostra comunità, in quanto soggetto capace di esprimere il suo dissenso , di vederlo assunto come valore positivo e comunque rispettato.
Matteo Ricci, ma come lui la pensano altri nel PD, anche se non tutti, nel valutare i risultati della festa , riassume lapidariamente il futuro delle polemiche sulla festa stessa affermando che sono state ”un mare nel 2007, poche quest’anno, l’anno prossimo nessuna”.
Parlare così significa non riflettere che dietro questa realtà si nasconde la sfiducia ormai totale che tanta gente nutre sul risultato di qualunque azione ritenga giusto intraprendere e che non sia in linea con quanto decide l’amministrazione comunale.

E’ vero che le opposizioni hanno protestato meno dello scorso anno, ma questo deve far paura a chi, amministrando, dovrebbe aver a cuore la salute della democrazia. E il silenzio che non significa assenso, ma stanchezza e sfiducia nella democrazia, è il sintomo grave di una collettività che non sta più bene ed è sciagurato rallegrarsene.
Ma è possibile fare un’altra e ben più costruttiva considerazione.

E’ vero che nella città è diffuso il senso di impotenza per l’involuzione in sé stessa di un’amministrazione che fa corpo unico con un partito e fa scelte troppo spesso non condivise dalla gente, ma è anche vero che nella città vive una collettività complessivamente sana, capace di autorigenerarsi e nella quale sono sempre più diffusi il dissenso e la ribellione per i metodi di comportamento di questa amministrazione incapace, nei fatti, di rinnovarsi e di esprimere pertanto la forza necessaria a mettersi in questione.

E’ da questa vitalità intrinseca della nostra comunità che dipende quello che succederà nel futuro e può davvero accadere che il prossimo anno non ci sia nessuna polemica per la festa del PD.
Ma succederà perché la festa sarà tornata ad essere la festa di un partito, fuori della sponsorizzazione di una amministrazione che non sarà più nelle mani di chi la gestisce da 60 anni, ma avrà il volto del cambiamento ,vivificante , energico e pieno di speranze .


Giuseppina Catalano

2 commenti:

Luca Melchiorri ha detto...

"E’ vero che le opposizioni hanno protestato meno dello scorso anno, ma questo deve far paura a chi, amministrando, dovrebbe aver a cuore la salute della democrazia. E il silenzio che non significa assenso, ma stanchezza e sfiducia nella democrazia, è il sintomo grave di una collettività che non sta più bene ed è sciagurato rallegrarsene."

Frasi come queste fan cadere le braccia: se non avete voi la forza ed il coraggio di far sentire la vostra voce, ci deve pensare il cittadino che viene continuamente tagliato fuori dalla vita politica (leggasi il mio ultimo commento sull'introduzione di webcam in consiglio o dello spostamento ad orari condivisibili con il lavoro di tutti e non dei pensionati!)?
Se non ci sono polemiche o critiche vuol dire che le cose vanno bene, perchè quindi lamentarsi del silenzio? È un controsenso dal punto di vista democratico. Se non c'è opposizione verso un qualsiasi progetto, vuol dire che siete sfiduciati? No, vuol dire che vi va bene così!

Troppo immaturo come movimento, troppo puerile e privo di "ciccia" da mettere sul fuoco. Crescete per favore, dal punto di vista umano soprattutto così sì che la democrazia avrà senso.
Basta vittimismi, i bambini si lagnano, le persone combattono o tacciono...a voi la scelta.

Anonimo ha detto...

@ luca

il fatto di affermare che "le opposizioni hanno protestato meno dello scorso anno" non significa dire che non lo abbiano fatto.

Lo hanno fatto con toni e modi diversi, anche perchè la protesta non è appanaggio della sola opposizione dichiarata (e qui rientrano di diritto tutti i cittadini).

Ci consigli di crescere ed essere meno puerili, è un pò strano dirlo a un movimento che ha eletto 7 consiglieri in autonomia da qualsiasi schieramento e presentandosi per la prima volta.

Diventa quasi offensivo se consideri che da 5 anni continuiamo la nostra battaglia, anche se per te magari non è condivisibile.

Non so quanti anni hai e se sei impegnato in qualche movimento e da quanto tempo o sei hai fatto qualcosa sul tema della festa, ma ti assicuro che le tue parole hanno tutto il mio rispetto e mi sembrano le parole di una persona che vuole intervenire sul mondo che lo circonda.

Sicuramente abbiamo idee diverse, e di queste mi piacerebbe discutere, ma in ogni caso partecipi e questo dovrebbe farti capire che anche noi, a modo nostro, lo facciamo.

Forse più che disegnarci come dei vittimisti potresti dirci cosa non ti va del nostro agire e pensare, perchè a leggere bene le parole di Giuseppina Catalano non si denuncia la mancaza di protesta della gente ma la mancanza di attenzione alle proteste del potere.

E non è proprio la stessa cosa

Italo Campagnoli