lunedì 7 marzo 2011

SABATO 12 MARZO


SABATO 12 MARZO
alle ore 18 alla Sala Pierangeli della Provincia
via Gramsci, 5 - Pesaro

INCONTRO DIBATTITO
sulla vertenza PM 10


I nostri politici e amministratori pare intendano solo il linguaggio dei soldi.

E allora è lì che bisogna colpirli, dove fa male.
La vertenza che stiamo lanciando a livello regionale si base su un semplice e insindacabile concetto: ci stanno avvelenando!

I nostri amministratori non solo non fanno nulla per porre un freno a un problema che ci sta distruggendo la salute, il patrimonio e che colpisce principalmente i nostri bambini, ma addiritura le uniche inutili iniziative sono, ancora una volta, solo contro i più deboli:

anziani, giovani e poveri colpevoli di non possedere un nuovo bel macchinone che alla fine inquina più delle loro vecchie auto usate.
Ma oggi c'è un nuovo metodo di lotta, efficace e vincente.
Vieni a scoprire come.

Liberi x Pesaro


leggi nei commenti come un cittadino tedesco da solo......




4 commenti:

Liberix ha detto...

Sforamenti di Pm10? Ecco cosa un singolo cittadino Ue può pretendere
05/08/2008
In caso di rischio di superamento dei valori massimi o delle soglie di allarme di particelle fini (Pm10), un
singolo cittadino della Comunità europea può pretendere dalle competenti autorità nazionali, in forza del
diritto comunitario, la predisposizione di un piano d’azione.
Perché la direttiva comunitaria impone agli Stati membri un chiaro obbligo non solo di predisporre piani
di azione (sia in caso di rischio di superamento dei valori massimi, sia in caso di rischio di superamento delle soglie
di allarme) ma anche di adottare, a breve termine, le misure idonee a ridurre al minimo il rischio di superamento e
di adottare le misure idonee per tornare gradualmente ad un livello inferiore dei valori.
A dirlo è la Corte di giustizia europea che con sentenza di oggi risponde alla domanda posta dal
Bundesverwaltungsgericht (Corte federale amministrativa tedesca). E’ il signor Janecek, residente lungo la
Landshuter Allee, sulla circonvallazione interna di Monaco di Baviera che in pratica solleva la questione.
La stazione di controllo della qualità dell’aria a circa 900 metri a nord della Landshuter Allee dimostrava infatti, che,
nel corso del 2005 e del 2006, il valore massimo per le emissioni di Pm10 veniva superato ben più di 35 volte,
ossia il numero massimo autorizzato dalla legge tedesca sulla lotta all’inquinamento. Dunque il cittadino chiese che
fosse ordinato allo Stato di Baviera (Freistaat Bayern) di predisporre un piano di azione per la qualità dell’aria nel
settore della Landshuter Allee,.
Ma il suo ricorso venne respinto in primo grado.
La palla dunque passò al Verwaltungsgerichtshof (Tribunale amministrativo di secondo grado) che giudicò: i
residenti interessati possono pretendere dalle autorità competenti la predisposizione di un piano di azione, ma non
possono chiedere che quest’ultimo contenga le misure idonee a garantire l’osservanza a breve termine dei valori
massimi di emissione.
Così il cittadino di monaco si rivolse alla Corte federale che a sua volta coinvolse la Corte di giustizia.

....continua nel prossimo commento

Liberix ha detto...

....continua dal commento precedente

La direttiva comunitaria in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente (96/62/CE) infatti,
enuncia l’obbligo della elaborazione dei piani d’azione e della loro attuazione per ridurre il rischio e limitare la
durata del superamento dei valori o delle soglie di rischio. Del resto l’obiettivo generale della direttiva è quello di
definire i principi di base di una strategia comune volta a definire e stabilire obiettivi di qualità dell’ “aria ambiente”
nella Comunità europea al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente nel
suo complesso. Ma volta anche a valutare la qualità dell’aria negli Stati membri in base a metodi e criteri comuni; a
disporre di informazioni adeguate sulla qualità dell’aria e far sì che siano rese pubbliche, a mantenere la qualità
dell’aria, laddove è buona e migliorarla negli altri casi.
In Italia 8mila il numero dei decessi che ogni anno sono legati a incrementi di Pm10 sopra il limite di 20mcg/mc,
un numero che corrisponde a circa il “nove per cento della mortalità totale” A Firenze (dove presidente della
Regione Toscana Claudio Martini e il sindaco di Firenze Leonardo Domenici insieme ad altri 12 amministratori locali
dell’area fiorentina sono stati rinviati a giudizio per l’inchiesta per lo sforamento dei limiti delle polveri fini nei
propri territori) il numero dei decessi si attesta su circa “250 all’anno per gli effetti a lungo termine delle Pm10”
(malattie cardiorespiratorie e neoplastiche).
Per gli effetti a breve termine, quelli cioè che si verificano nel giro di pochi giorni dal picco di inquinamento, i
decessi si attestano tra 28 e 30. Migliorare la qualità dell’aria quindi significa anche evitare malattie, migliorare la
qualità dei nostri polmoni e del nostro cuore.
Il tema dell’inquinamento dell’aria da Pm10 è un tema che riguarda tutti e a cui a pieno titolo tutti possono e
devono dare il proprio contributo. Ed inoltre é una materia che investe vari ambiti: sanità, mobilità, interventi
infrastrutturali e che necessità investimenti e incentivi su ferrovie, tramvie e servizi pubblici.
Serve, quindi, una politica che orienti la mobilità verso la sostenibilità e non si limiti solo a far rispettare alla lettera
le disposizioni della normativa nazionale, regionale o dei regolamenti comunali in materia, perché questo non è
sufficiente.
di Eleonora Cantucci
greenreport.it

Luca M ha detto...

Sì, ok, splendido ma inverosimile, specialmente in Italia e specialmente nel contesto storico economico che stiamo vivendo. Sono un sostenibilista e soprattutto un ciclista di tutti i giorni (rientro nel 20% di pesaresi che usano questo mezzo per la maggior parte degli spostamenti) quindi il tema mi interessa coma pochi altri. Però è surreale. Siamo un cane che si morde la coda: se non abbiamo PIL sprofondiamo a seguito dei debiti, quindi una "rivoluzione verde" non è al momento applicabile, nè lo sarà mai con 'sti politici. Chiedere dei rimborsi alle amministrazioni è ridicolo semplicemente perchè i soldi loro li prendono da noi (e anzi, dovremmo pure pagare le multe europee, di tokyo e compagnia bella); se tutti facessero così il prossimo anno, anche a seguito del processo federalista vorrebbe dire zappa sui piedi. Quindi chiedere di migliorare la situazione è un conto (di cui però bisogna ricordarsi alle elezioni), farsi pagare è
un'altro, affosserebbe ulteriormente una economica alla canna del gas. Rischio Grecia

Saluti

Liberix ha detto...

caro Luca,
c'è un dettaglio fondamentale: l'amministratore paga di tasca sua!

l'efficcaia della vertenza sta proprio nel fatto che gli amministratori rispondono giuridicamente in proprio per le ommissioni come gli sforamenti.

se non fosse così, e cioè se potessero usare i soldi nostri per coprire i danni loro, non ci ascolterebbero mai.